Superbike Aragon. E' successo anche questo

Superbike Aragon. E' successo anche questo
Carlo Baldi
Il coperchio della frizione di Guarnoni colpisce la tabella di Elias. Andreozzi distrugge due moto e Camier viene penalizzato a causa di una telecamera. Free practice per niente free | C. Baldi, Aragon
15 aprile 2014

Punti chiave

Ad Aragon è successo che nel corso della Superpole 1 il motore di Guarnoni sia esploso proprio mentre passava sul rettilineo dei box. Il coperchio della sua frizione è letteralmente stato sparato verso il muretto ed ha colpito la tabella di segnalazione di Elias. La Kawasaki del francese ha lasciato una lunga scia d’olio per tutto il rettilineo e per rimuoverla o comunque assorbirla con sabbia e filler sono intervenuti ben 42 addetti oltre al camion spazzola. Mai vista tanta gente al lavoro in pista. 

Camier è stato penalizzato con un punto sulla sua “patente” di pilota perché nel corso delle libere del sabato la sua telecamera montata sulla sua moto si è staccata e toccando il motore si è fusa provocando del fumo. Pensando che a fumare fosse il motore della S1000RR del pilota inglese, i marshall gli hanno esposto la bandiera che segnalava un problema alla sua moto. Leon però non ha visto la bandiera ed è rientrato al suo box pochi giri dopo. La Direzione di gara ha deciso di penalizzarlo con un punto sulla patente per guida pericolosa (?).

Andreozzi ha seriamente rischiato di non prendere il via nelle gare di domenica. In due giorni infatti il pilota del team Pedercini ha praticamente distrutto due moto. Sarebbero state due innocue scivolate se la sua moto non si fosse impuntata e rimbalzata sulla via di fuga. Bravi i meccanici del team mantovano a ricostruire in poco tempo una moto nuova, dando fondo a tutto il magazzino che il team Pedercini si porta dietro per le gare.

Basta capirsi. Tutte le prove della Superbike (escluso il turno precedente la Superpole) sono cronometrate ed i tempi sono quindi validi per qualifiche. Ciò nonostante sui tempi pubblicati dai cronometristi vengono denominate “free practice”. Ma cosa abbiano di “free” non è dato sapere.

Visti nel paddock Joan Lascorz e Ruben Xaus, mentre non c’è stata traccia di Carlos Checa, che era invece dato come ospite della domenica. Vista la concomitanza con la MotoGP di Austin il boss della Dorna ad Aragon era l’ex pilota Gregorio Lavilla, che vive a Tarragona, a meno di 100 chilometri dall’autodromo.

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