SBK Kyalami. I commenti di team e piloti

SBK Kyalami. I commenti di team e piloti
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Il dopo gara di Kyalami: team e piloti fanno il punto della situazione e raccontano la gara "vista da dentro". I commenti dei protagonisti della sesta tappa del Mondiale Superbike
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17 maggio 2010


Ducati Xerox

Michel Fabrizio in Gara 1 ha fatto una partenza perfetta, passando Crutchlow, Toseland e Checa subito dopo il semaforo. L’italiano ha distanziato rapidamente Checa (sulla Ducati 1198 di Althea Racing) ed ha poi mantenuto un secondo di vantaggio fino alla fine. I tempi si sono inevitabilmente alzati nelle fasi finali dei 24 giri di gara ma Michel ha gestito attentamente il distacco e ha conquistato la sua prima vittoria della stagione 2010 sempre con poco più di un secondo di vantaggio sullo spagnolo. Noriyuki ha vissuto una gara più difficile, lottando contro la mancanza di aderenza sul posteriore. Nei primi giri era riuscito a recuperare qualche posizione passando da sedicesimo a dodicesimo ma dopo circa dieci tornate la carenza di “grip” ha condizionato  pesantemente i suoi tempi tanto da chiudere Gara 1 in diciassettesima posizione.

La partenza per Michel in Gara 2 è stata meno efficiente ma il pilota ufficiale ha comunque recuperato subito le posizioni che aveva perso in partenza. Per i primi otto giri è rimasto sempre quarto, alle spalle di Jonathan Rea, Leon Haslam e Max Biaggi che lottavano fra di loro. Purtroppo un’inaspettata mancanza di aderenza al posteriore ha poi impedito il pilota romano a spingere forte e, in difficoltà soprattutto nella fase finale, ha terminato la gara ottavo. Noriyuki invece ha lottato fino alla fine, girando negli ultimi giri con tempi degni dei piloti che puntavano al podio. La posizione di partenza in griglia è stata però decisamente penalizzante e alla fine Noriyuki si è dovuto accontentare della decima posizione finale.

Noriyuki Haga, nonostante due gare difficili, rimane in sesta posizione nella classifica generale (106 punti) mentre Michel Fabrizio, grazie alla vittoria di oggi, ha cominciato a chiudere il gap; adesso ottavo con 95 punti. La Ducati tiene sempre il terzo piazzamento nella classifica costruttori, con 185 punti contro i 213 di Aprilia e i 222 di Suzuki.

Michel Fabrizio (Gara 1 – vincitore, Gara 2 - 8°)
«Sono molto contento della vittoria in Gara 1, contento per la Ducati ovviamente ma soprattutto contento per me stesso, mi serviva un risultato così dopo qualche gara difficile. Non è stato facile però, ho dovuto gestire bene la manche, facendo il tutto per mantenere il secondo di vantaggio che avevo su Carlos. E’ stata una bella gara ma anche molto faticosa! Gara 2 è andato in modo molto diverso; il livello di grip ha cominciato a calare quasi subito ed è stato impossibile raggiungere i leader che guadagnavano sempre di più. Comunque, con i punti raccolti nella prima manche, ho guadagnato una posizione nella classifica e adesso mi concentro sul prossimo evento a Salt Lake, una pista che mi piace molto.»

Noriyuki Haga (Gara 1 – 17° , Gara 2 - 10°)
«In Gara 1 dopo una decina di giri è cominciata a calare la gomma posteriore. Non c’era molto da fare e purtroppo non sono riuscito a migliorare molto. Mi sono dispiaciuto perché senza grip non si va da nessuna parte. Per la seconda manche, abbiamo cambiato alcune piccole cose sulla moto ma tenuto la stessa copertura, avevo un feeling molto migliorato con la moto e, da metà gara più o meno, diversamente da gara 1, ho potuto spingere sempre di più. Il problema è che i piloti del gruppo davanti a me erano già scappati; mi servivano alcuni giri in più per raggiungerli.»



Aprilia Alitalia Racing Team


Su una pista non certo favorevole alle RSV4 dell’Aprilia Alitalia Racing Team, Max Biaggi e Leon Camier hanno corso da protagonisti la prima gara del weekend sudafricano del mondiale Superbike.

Max ha concluso con un quarto posto che gli consente di contenere il distacco dal capoclassifica mondiale Leon Haslam, terzo al traguardo. L’alfiere Suzuki ha ora 6 punti di vantaggio (197 a 191).

Max Biaggi, attardato inizialmente dal sorpasso al compagno di squadra Leon Camier, scattato bene dalla ottava casella dello schieramento, ha poi lottato a lungo con James Toseland (Yamaha). Quando è riuscito a passare il pilota inglese - con uno spettacolare sorpasso all’esterno curva e poi tenendo con caparbietà la traiettoria - mancavano nove giri alla fine, non abbastanza per andare a caccia del podio.

Leon Camier ha lottato per tutta la seconda parte della gara con Toseland, Crutchlow e Rea. Duelli spettacolari che hanno confermato le doti di combattente del giovane inglese di casa Aprilia. Con questo piazzamento Leon sale a 82 punti che gli valgono la nona posizione della classifica mondiale.

Team Pata


Jakub Smrz lascia il Sudafrica con due noni posti. Il pilota della Repubblica Ceca è stato autore di due buone prove, nelle quali ha conquistato quattordici punti iridati che gli consentono di avvicinarsi a Shane Byrne in classifica mondiale, dal quale è separato da una sola lunghezza. Smrz ha sostanzialmente disputato due gare fotocopia. Perduta qualche posizione durante le prime tornate, è rimasto in coda al gruppo di testa, che da metà gara in avanti si è progressivamente allungato, riuscendo a transitare sul traguardo con distacchi molto contenuti dai primi, precedendo così parecchi piloti ufficiali.

Jakub Smrz | Ducati 1098R | 9° classificato, 9° classificato:
«In entrambe le manche sono riuscito a partire bene, ma nella bagarre dei primi giri ho perduto qualche posizione. Sono rimasto nel gruppo di testa, ma non sono riuscito a recuperare sui piloti in lotta per il podio sui quali ho perso progressivamente terreno. Sono ugualmente soddisfatto, siamo rimasti con i primi tutto il week end, spero a Miller Park, in America, di poter migliorare i risultati ottenuti oggi».

Marco Borciani:
«Sono soddisfatto delle gare, ma mi aspettavo di più in termini di risultati. Sono uscite due manche molto equilibrate, nelle quali i primi giri hanno pesato molto. L’unico neo nelle gare del pilota è stato quello di non essere riuscito a chiudere le porte agli avversari durante i primi giri, anche se visto chi è arrivato dietro di lui non posso che fargli i complimenti».

Team Perdercini


Sesta fila per Baiocco e Hayden nelle due gare del sesto round del mondiale Superbike sul circuito di Kyalami in una bellissima giornata di sole. Nel warm-up del mattino entrambi i piloti del team Pedercini hanno migliorato il loro passo di gara rispetto a ieri ed hanno anche lavorato per una maggiore tenuta di strada delle loro moto. Non è stata una giornata facile per i nostri piloti. In gara uno Baiocco è caduto nel corso dell’ottavo giro, per fortuna senza conseguenze fisiche. Hayden invece è stato costretto al ritiro al quindicesimo giro a causa della mancanza di trazione del suo pneumatico posteriore. Nella seconda manche invece entrambi i piloti hanno concluso la gara. Hayden ha chiuso al diciannovesimo posto, seguito da Baiocco al ventesimo. E’ stato certamente un weekend difficile per tutto il team Pedercini. Kyalami era una pista sconosciuta, con un asfalto pieno di avvallamenti e di buche. Entrambi hanno lavorato molto durante le qualifiche e le gare alla ricerca di un buon set up, ma per sfortuna questo non è stato possibile, anche a causa delle cattive condizioni del tracciato. Ora la squadra italiana si trasferirà negli USA per quella che sarà la gara di casa di Roger Lee Hayden.


Roger Lee Hayden: «Sono molto dispiaciuto del mio ritiro nella prima manche. La partenza è stata buona ed ho iniziato a spingere forte sin dai primi giri, trovando anche un buon ritmo. Per sfortuna però, all’incirca a metà della corsa, ho dovuto ridurre il mio passo in quanto il mio pneumatico posteriore non aveva più grip. Ho preferito ritirarmi piuttosto che rischiare una caduta. Prima della seconda manche abbiamo fatto alcuni cambiamenti alla mia Kawasaki ZX10R. Abbiamo scelto un diverso tipo di pneumatico ed abbiamo cambiato anche il controllo elettronico della trazione. Le prestazioni della mia moto sono migliorate ed ho concluso la gara in diciannovesima posizione. Ora non vedo l’ora di correre a Salt Lake City dove voglio fare molto bene davanti al mio pubblico».

Matteo Baiocco: «Sono scontento delle mie gare di oggi perché nella prima avevo trovato un buon feeling con la mia moto, quando improvvisamente, nel corso dell’ottavo giro, ho perso l’anteriore e mi sono ritrovato in terra. Per gara due abbiamo apportato alcune modifiche ed ho anche potuto stare un diverso controllo elettronico della trazione. Però non ho ritrovato il feeling con la mia moto che avevo in gara uno ed ho preferito non forzare il ritmo ed usare questa seconda corsa come un utile test. Non sono certamente contento del mio ventesimo posto ma guardo già alla prossima gara dove spero di ottenere risultati migliori».

Yamaha Sterilgarda

Il team Yamaha Sterilgarda, dopo avere monopolizzato la Superpole, torna dal Sud Africa con quattro piazzamenti, tutti nei primi otto, ottenuti dai due piloti della squadra che hanno sofferto la mancanza di grip della pista di Kyalami che li ha così rallentati. In gara uno, dopo un bello start, Toseland è stato per buona parte di gara in terza piazza, prima di cedere, per la progressiva diminuzione di aderenza, agli avversari e concludere settimo, davanti al compagno di squadra Crtuchlow, autore di una rimonta dopo una partenza non perfetta dalla pole position.

Nella sfida del pomeriggio, Crtuchlow si è inserito nel quartetto di testa, dando vita a una bella battaglia e alla conclusione ha pagato meno di un secondo di distacco dal vincitore Haslam. Alla fine ha concluso quarto, mentre Toseland è finito sesto dopo avere recuperato diverse posizioni.

Cal Crutchlow, Yamaha Sterilgarda World Superbike Team (8th, 4th)
«Abbiamo fatto il possibile su di una pista per noi ostica e difficile. Il risultato di gara uno e' stato falsato da un comportamento anomalo delle gomme . In gara 2 invece  ho tenuto un buon ritmo fino alla fine, ottenendo un buon quarto posto che mi rende fiducioso per la prossima gara».


James Toseland, Yamaha Sterilgarda World Superbike Team (7th, 6th)
«Ho lottato in entrambe le manche  contro il poco grip delle gomme ed è stata una sfida impegnativa. I due piazzamenti non sono male considerando che venivo dalla brutta caduta di Monza. Oggi in tanti hanno sofferto la mancanza di aderenza e alla fine non mi posso lamentare dei punti conquistati per il campionato. Il team come sempre ha svolto un lavoro fantastico, mentre il mio collo è andato migliorando di giorno in giorno. Ora posso riposarmi in vista dell’America dove conto di ottenere due bei risultati».

Massimo Meregalli, Yamaha Sterilgarda World Superbike Team Manager
«Siamo delusi per i risultati ottenuti oggi, soprattutto perché non dipende da motivazioni tecniche di nostra competenza».

SuperSonic Racing Team


Luca Scassa ha chiuso il week end sud africano con due ottimi risultati conquistando punti preziosi per la classifica di campionato. Il talento tricolore non è partito benissimo in gara 1 ma pur passando quindicesimo alla chiusura del giro iniziale, si è reso protagonista di una bella rimonta che lo ha visto protagonista di un bel duello, poi vinto, contro Sykes, Xaus e Haga. Il confronto con Guintoli, a tratti serrato, è stato perso nei metri conclusivi per poco più di un secondo ma ha dato la certezza dell'undicesimo posto finale. In gara 2 lo start è stato sicuramente migliore ma Scassa è rimasto nel grosso del gruppo alla prima curva perdendo subito il contatto con i più veloci là davanti. Superati Byrne, Guintoli e Sykes, il toscano ha girato su di un eccellente passo gara ma la rimonta è stata pagata con un consumo anomalo degli pneumatici. Gli attacchi portati a Xaus non hanno dato i risultati sperati ma il rider del Supersonic Racing Team ha chiuso dodicesimo prendendo ancora una volta punti preziosi. Con le nove lunghezze conquistate quest'oggi Luca sale al 17° posto in classifica di campionato
 
Luca Scassa:
«Decisamente un buon week end iniziato nel migliore dei modi sino dalle prime qualificazioni. Mi sono trovato subito bene a Kyalami anche se il tracciato presenta un fondo troppo dissestato, una variabile in più che ha richiesto un surplus di lavoro ai nostri tecnici. In ambedue le manche a mancare sono state le partenze, in gara 1 per un mio piccolo errore, in gara 2 perché nella bagarre della prima curva è successo di tutto. Sono contento comunque per le due veloci rimonte, con il passo gara che ho tenuto potevamo tranquillamente finire nelle prime 10 posizioni, ma gli handicap di cui ho parlato prima hanno fatto la differenza. Ho girato con una differenza di poco meno di un secondo rispetto al giro record della pista, una bella soddisfazione che premia il lavoro fantastico fatto dal team. Tra 15 giorni andremo negli USA, una trasferta nella quale ripongo tante aspettative perché conosco il tracciato grazie all'esperienza acquisita nel 2007, quando correvo nell'AMA Superbike, sarà utile per un ulteriore salto di competitività. Grazie ai miei tecnici, a Danilo Soncini ed a Bruno, il mio manager, devo tutto a loro!».