SBK. Melandri vince Gara1 a Laguna Seca

SBK. Melandri vince Gara1 a Laguna Seca
Carlo Baldi
Grande gara del pilota italiano che non dà scampo a Guintoli e si aggiudica la prima manche. Sykes non tiene il passo delle Aprilia ed è terzo. Quarto Giugliano. Cade Davies. Salom primo delle EVO | C. Baldi
13 luglio 2014

Punti chiave

Dopo l’eccezionale prestazione di ieri in Superpole, gli occhi di tutti erano puntati su Tom Sykes ed il timore era che l’inglese della Kawasaki se ne andasse via, ammazzando subito la gara. Invece ad imporre il proprio ritmo è stato Marco Melandri che è andato in testa sin dal primo giro e non ha lasciato scampo ai suoi avversari, dominando questa prima manche americana. Solo Guintoli con l’altra Aprilia ha tenuto il suo passo sino a pochi giri dalla fine, ma poi ha dovuto alzare bandiera bianca ed accontentarsi della seconda piazza.

Un irriconoscibile Sykes (rispetto alla Superpole) non ha mai insidiato le due moto della casa di Noale
e dopo aver fatto fatica a restare nella loro scia, nel corso del sedicesimo giro si è dovuto arrendere allo strapotere Aprilia. Nei primi giri anche Davies aveva dato l’impressione di poter stare con le Aprilia, ma una brutta caduta nel corso del quarto giro lo ha tolto dalla gara. Chaz ha battuto la testa ed è stato portato al Centro Medico dove i medici lo hanno dimesso ma dovrà essere visitato prima della seconda gara per ottenere il benestare a scendere il pista.
Il suo compagno di squadra Davide Giugliano ha terminato in quarta posizione. Inizialmente l’italiano della Ducati aveva dato l’impressione di poter stare con i primi, ma all’ottavo giro ha sbagliato l’ingresso al cavatappi e la sua gara è in pratica finita li. Anzi nell’ultimo giro Davide ha dovuto guardarsi alle spalle, per salvaguardare il suo quarto posto da un volitivo Elias. Lo spagnolo del team Red Devils Roma dopo essersi liberato della coppia Honda formata da Rea ed Haslam, che hanno chiuso nell’ordine, è arrivato vicinissimo a Giugliano, ma ha chiuso al quinto posto.

Rea avrebbe potuto fare una gara ben diversa se non fosse stato autore di un lungo nel corso del quinto giro.
Un errore che gli è costato caro, in quanto Johnny ha impiegato poi il resto della gara per raggiungere e superare Haslam e raccogliere una sesta posizione che gli lascia senza dubbio molto amaro in bocca. Dietro alle due CBR troviamo la Suzuki di Lowes ottavo, mentre l’altra Suzuki di Laverty è ben presto uscita di scena a causa di problemi tecnici che hanno tarpato le ali al nordirlandese. Solo nono Baz che evidentemente non digerisce la pista californiana ed ha terminato la gara con poco meno di tre secondi di vantaggio sulla Kawasaki di Salom, primo delle EVO davanti a Canepa che ancora una volta si deve arrendere allo spagnolo dopo averlo superato nelle prove. Terzo delle EVO Sylvain Barrier. Dopo un avvio cauto il francese della BMW si è lanciato in una rimonta che lo ha portato a chiudere dodicesimo a soli due secondi dalla Ducati di Canepa. Dietro a Barrier ha tagliato il traguardo Iddon, ma la tredicesima posizione è andata invece a Staring, in quanto come sappiamo le Bimota non prendono punti. Badovini invece si è dovuto ritirare dopo una decina di giri per problemi alla sua BB3. Vanno a punti anche la EVO di Guarnoni e la MV di Camier. L’inglese era partito molto forte, ma ha dovuto cedere il passo ai suoi avversari, raccogliendo comunque un punto mondiale. Nessun punto invece per Andreozzi, sedicesimo.

Oltre a Davies e a Laverty non hanno visto la bandiera a scacchi la wild card Pegram, , Yates e Sebestyen, quest’ultimo caduto senza conseguenze.

In classifica non cambia molto. Guintoli rosicchia 4 punti a Sykes (ora sono i 39 punti che il francese deve recuperare) Rea ha soffiato il terzo posto a Baz mentre Melandri è ora a 83 punti dall'inglese della Kawasaki.

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