Il futuro della Superbike

Il futuro della Superbike
Carlo Baldi
Infront cerca di tranquillizzare team e case, ma la Dorna non ha scelta e dovrà utilizzare motori di serie. Quale futuro attende i campionati delle derivate dalla serie? | C. Baldi
13 luglio 2010

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Sabato mattina a Brno si è tenuta una conferenza stampa indetta da Infront Motor Sports nel corso della quale Paolo e Maurizio Flammini hanno voluto chiarire la posizione della loro azienda in riferimento alle recenti voci che parlano di un utilizzo da parte della Dorna di motori derivati dalla serie nella MotoGP a partire dal 2011.
 
«Vogliamo chiarire che i nostri rapporti con la Federazione Motociclistica Internazionale e con la Dorna – ha affermato Maurizio Flammini, Presidente di Infront – sono ottimi ed improntati alla massima collaborazione. Abbiamo avuto conferma dalla FMI che la MotoGP non utilizzerà motori derivati dalla serie e quanto apparso recentemente su alcuni mezzi di comunicazione è frutto di voci che non hanno riscontro nella realtà. Abbiamo avuto conferma di ciò da parte della FMI non solo a voce ma anche per iscritto. Siamo quindi certi – ha proseguito Maurizio Flammini – che la MotoGP non utilizzerà motori di serie o derivati dalla serie, ma nel malaugurato caso che ciò dovesse succedere, ma è solo un ipotesi, siamo pronti ad impugnare il contratto esistente con la Federazione e a dare ordine al nostro studio legale di intervenire per tutelare i nostri diritti.

Esiste un precedente risalente al 2004, quando una moto partecipante alla GP utilizzò un motore derivato dalla serie. A seguito del nostro intervento la moto venne immediatamente esclusa dal campionato della Dorna. Per quanto riguarda la Moto2, può essere portata ad esempio di come la nostra azienda collabori con la Dorna. Fummo a suo tempo contattati da Carmelo Ezpeleta che dovendo risolvere il problema della riduzione dei costi ci richiese la possibilità di utilizzare un motore derivato dalla serie. Trattandosi di un solo tipo di motore e di una sola azienda produttrice, senza quindi un competizione tra le case, abbiamo accettato. Tornando alla MotoGP – ha ribadito il Presidente di Infront – se qualcuno sta lavorando ad un progetto di una moto con un motore di serie, sta solo sprecando tempo e denaro. La MotoGP non utilizzerà motori o moto derivate dalla serie».

Concludendo la conferenza stampa, Maurizio Flammini ha voluto anche sgombrare il campo da ogni possibile malinteso riguardante l’effettivo interesse della Infront Motor Sports nei confronti del campionato Superbike. «Stiamo lavorando alla Superbike da più di venti anni – ha affermato – e intendiamo proseguire nel nostro lavoro. La Superbike ci interessa moltissimo e Infront è al nostro fianco pronta a supportarci al meglio».


Queste dunque le dichiarazioni del Presidente di Infront che hanno evidentemente lo scopo di tranquillizzare i team e le case costruttrici circa il futuro della Superbike. Infront confida nel regolamento siglato dalla FMI e sul fatto che la sopravvivenza di un secondo campionato mondiale motociclistico, alternativo alla GP, rientri nell’interesse di tutti, delle aziende, dei media e degli sponsor. Di fatto però i regolamenti possono avere molte interpretazioni e l’affermazione che la MotoGP non utilizzerà mai motori derivati dalla serie ci lascia molto perplessi. La Dorna è davanti ad una strada obbligata, che conduce ai motori derivati dalla serie.

Le aziende motociclistiche non hanno più alcuna intenzione di continuare ad investire su prototipi ad esclusivo uso agonistico. La crisi mondiale ha ridotto all’osso tutti i budget e le aziende non possono più permettersi di investire milioni di euro nelle corse. La Dorna non ha alternative se non quella di utilizzare motori di produzione che potranno essere elaborati e modificati, ma che deriveranno dalla serie.

Questo però, a nostro parere, non minaccia l’esistenza della Superbike e degli altri campionati della Infront che potranno sempre utilizzare non solo i motori, ma anche le moto di serie. Per quanto la Dorna possa invadere il campo d’azione della Superbike, trovando i cavilli legali e regolamentari che glielo consentiranno, i campionati delle moto derivate dalla serie rappresenteranno sempre una formula vincente, garanzia di agonismo e competizione.

La nostra speranza è che Flammini ed Infront anziché dormire sonni tranquilli, cullati dalla rassicurazioni della FMI, si adoperino per ridurre i costi dei loro campionati, aiutando così i team privati, che da sempre rappresentano la vera anima della Superbike. Alcune case motociclistiche potranno anche decidere di passare alla MotoGP, ma se la Infront saprà salvaguardare i privati e riuscirà ad ampliarne il numero, la Superbike sopravviverà, sorretta dallo spettacolo e dall’interesse del pubblico, mentre il fatto di utilizzare motori di serie non aiuterà la Dorna a risolvere il grosso problema del dopo Valentino.

Una nuova conferenza stampa verrà indetta da Infront in occasione della gara di Silverstone a fine Luglio. In quell’occasione verranno presentate le novità del 2011 relative ai calendari ed ai nuovi regolamenti delle classi Superbike, Supersport e Superstock.
 

 

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