SBK. Si deve correre a Monza?

Le nostre pagelle sul controverso weekend monzese. Una splendida gara rovinata da un incidente annunciato. Gallery e video
12 maggio 2009


Superbike - Monza 2009
Oggi Monza non è più adatta alle moto
Abbiamo più volte rivisto la sequenza fotografica dell'incidente e pensiamo che le conseguenze avrebbero potuto essere davvero molto più gravi. Siamo riusciti a parlare con Roberts e con Hill e sembra che la carambola sia stata originata da Tamada che ha tamponato Roberts, il quale è franato su Hill prima di attraversare il prato e colpire il povero Neukirchner, che era in prima posizione ed aveva già impostato la curva.
E' stato un vero miracolo che la moto di Hill, rimbalzata sulla pista, non abbia colpito nessuno, ma non si può fare sempre affidamento sulla buona sorte. La prima variante di Monza è da sempre pericolosissima e, viste anche le attuali prestazioni delle moto, correrci è diventato improponibile
La mitica pista lombarda purtroppo non è più adatta al campionato mondiale Superbike, sia per la mancanza di sicurezza sia per la sua attuale conformazione.
La prima variante è anacronistica e costringe i piloti a passare da oltre 320 km/h a soli 50.
Facile sbagliare e tagliare le chicane, o peggio ancora cadere. In tutte le categorie abbiamo assistito a penalizzazioni a volte ingiuste (alcuni piloti sono stati costretti a tagliare le varianti per non entrare in contatto con altri concorrenti) e che comunque hanno stravolto le classifiche di arrivo.
Speriamo che l'organizzatore Infront Motor Sport si dimostri sensibile alla sicurezza dei propri piloti, e di conseguenza non inserisca più la pista brianzola nel calendario della Superbike. A meno che, ovviamente, non si risolvano in modo soddisfacente i problemi di cui sopra.

Cosa non va, nella prima variante?
Da quando la prima variante è stata drasticamente modificata (nel 2000, fortunatamente dopo il leggendario sorpasso multiplo di Bayliss su Edwards, Yanagawa, Chili, Corser e Haga), la pista di Monza  è stata letteralmente rovinata, sia a livello di gare d'auto che, ancor più, di moto.
Perché?
L'incidente della prima manche lo spiega chiaramente: se chi arriva lungo stando tutto a sinistra del gruppone ancora compatto  può permettersi di tirar dritto lungo l'ampia via di fuga, chi sbaglia stando in mezzo al gruppo o tutto a destra, come Tamada e Roberts, solo per miracolo può evitare un pericolosissimo patatrac, perché davanti si trova un "muro" di piloti che hanno già imboccato una stupida, lentissima curva a gomito.
Semplice no? Molto meglio la vecchia, cara prima variante, allora, dove c'erano ben più possibilità di scamparla, visto che il flusso del gruppone non si interrompeva d'un botto, ma tutto sommato scorreva in avanti come un serpentone, seppur "ferito". Il problema è che questa configurazione, manco a dirlo, fu pensata per le auto, F1 in primis, che anche se si intruppano rischiano senz'altro meno, visto che staccano sì in modo fantascientifico, però poggiate su quattro ruote.
Le moto?  Che si adeguino, naturalmente!

Per fortuna ci sono loro, le gare che tutti gli appassionati sognano
Incidente a parte, i colpi di scena nelle due gare monzesi non sono certo mancati. Spies senza benzina a duecento metri dal traguardo, Haga colpito da un volatile, Biaggi squalificato al termine di gara uno.
E poi c'è Michel Fabrizio, che ce l'ha fatta e ha vinto la sua prima gara del mondiale Superbike. C'è voluta un po' di fortuna, ma finalmente Michel ha rotto il ghiaccio e speriamo che questa vittoria consenta al pilota italiano di avere maggiore fiducia nei propri mezzi. 
Altra mezza battuta a vuoto per Spies che deve solo imprecare contro la  sfortuna gli ha impedito di ottenere una meritata doppietta. Il campionato resta incerto, pur avendo perso uno dei suoi protagonisti:
Max Neukirchner, infatti, dovrà saltare molte gare a causa dell'infortunio patito in prima variante in gara uno (frattura scomposta ed esposta del femore).
Clicca qui per leggere la cronaca delle gare del weekend monzese.

Le pagelle di Monza 
Ben Spies: Restare senza benzina all'ultima curva, a poche centinaia di metri dalla vittoria, demoralizzerebbe chiunque, ma non l'americano che ha trasformato la delusione in rabbia ed in gara due ha stravinto. Grande pilota, grande carattere. Se la sua Yamaha lo assistesse come lui merita, Haga non avrebbe cinquantaquattro punti di vantaggio su Ben. Ma il campionato è ancora lungo e Spies lotterà da protagonista sino alla fine, sperando che la sua moto sia all'altezza di un pilota che pur debuttante nel mondiale Superbike e senza non conoscere le piste, sta davvero impressionando.
Voto 10  

Noryiuki Haga: Non è stato il solito Haga. In gara uno ha dovuto arrendersi alla maggiore determinazione del suo compagno di squadra e in gara due è stato autore di una bruttissima partenza che lo ha relegato in quattordicesima posizione. Poi ci si è messa anche la sfortuna, ma resta il fatto che in nessuna delle due manche ha lottato per la vittoria. Una prova sottotono che non ci aspettavamo, soprattutto nella "sua" Monza.
Voto 7

Michel Fabrizio:  Per vincere una gara in Superbike ci vuole una moto competitiva, determinazione, coraggio e fortuna. Fabrizio a Monza ha avuto tutto questo e finalmente è salito sul gradino più alto del podio.  Una gioia immensa per il pilota romano che da anni cercava una vittoria. La speranza è che questo  successo possa rappresentare una svolta nel suo campionato e nella sua carriera. In classifica ora è terzo a settantacinque punti dal suo compagno di squadra. Nulla è ancora compromesso. Deve crederci. In gara due, ancora ubriaco di felicità,  si è dovuto arrendere allo strapotere di Spies, ma è stato bravo ad avere la meglio sulla velocissima Honda di Kiyonari.
Voto 9

Ryuichi Kiyonari: Una boccata d'ossigeno per la Honda e per il pilota giapponese che sino ad ora era stato autore di gare anonime. La pista di Monza è da sempre favorevole alle quattro cilindri, ma Kiyonari sulla pista lombarda riesce sempre ad esprimersi al meglio. Resterà in alto o ritornerà nelle posizioni di rincalzo?
Voto 8

Max Biaggi: Un podio mancato per una penalizzazione forse ingiusta (a causa del taglio della variante della Roggia)  e una seconda gara dove non ha saputo essere protagonista. La sua Aprilia è migliorata molto. A Monza ha stabilito la più alta velocità mai registrata in un campionato Superbike (326 km/h!) ma ha dimostrato anche un'affidabilità che era mancata nelle precedenti gare. E se la moto va bene Max la sa sfruttare al massimo. Ha inoltre preso con filosofia (o quasi ...) la squalifica della prima manche e questo ci ha fatto piacere. Segnale di una raggiunta maturità. Manca ormai poco all'Aprila e a Max per stare stabilmente nelle prime posizioni.
Voto 8   

Jonathan Rea:  Un altro pilota Honda che a Monza ha disputato due buone gare. Quarto e quinto, anche se sempre molto distante dai primi. Rea è veloce e a nostro parere anche molto bravo. Sta soffrendo la mancanza di competitività della sua Honda, ma l'inglese ha dalla sua un grande coraggio e una giovane età che lo rendono uno dei piloti più interessanti delle gare delle derivate di serie. Lo aspettiamo ad una conferma nelle prossime gare.
Voto 8

Leon Haslam: Chi si aspettava grandi prestazioni dal motore Honda preparato dalla Oral è stato deluso e Leon pensiamo lo sia più di chiunque altro. L'inglese ha faticato molto sin dalle prove ed è dovuto partire dalla diciassettesima posizione. In gara uno è stato costretto al ritiro, mentre nella seconda gara ha compiuto un ottima rimonta sino a raggiungere il settimo posto, confermando di essere un pilota combattivo. 
Voto 7,5

Carlos Checa: Ma Carlos ha ancora voglia di correre? Un nono e un decimo posto su di una pista che si è dimostrata favorevole alle Honda sono risultati davvero sconfortanti per un pilota del suo calibro.  Lo spagnolo sembra essere la brutta copia del pilota che conoscevamo. Crisi profonda.
Voto 4,5

Yukio Kagayama: Ha alternato una grande prima gara ad una seconda corsa nelle retrovie probabilmente per i soliti problemi di gomme che affliggono la sua Suzuki da inizio stagione. Le notizie che provenivano dall'infermeria e che riguardavano il suo compagno di squadra non lo hanno certo aiutato, ma da chi guida una moto ufficiale ci aspettiamo di più.
Voto 6,5

Ruben Xaus: Settimo e nono. Ruben sembra stia districando la matassa che lo ha bloccato sino ad ora relegandolo in posizioni non consone alla sua classe. La BMW migliora a piccoli passi e lo spagnolo prosegue in silenzio il lavoro di sviluppo di una moto dal grande potenziale, ma con molti problemi che forse nemmeno in casa BMW si aspettavano. La Superbike non è facile per nessuno.
Voto 6

Luca Scassa: Il campione Italiano Superbike 2008 ci sta prendendo gusto ad andare a punti e anche a Monza così come ad Assen si è classificato nei primi quindici. Il team Pedercini anche quest'anno riesce a stupire e a mettere in luce un giovane pilota Italiano, così come lo scorso anno ha fatto con Badovini.  Luca riesce a sfruttare al massimo la sua Kawasaki e si avvicina sempre di più a quelle ufficiali che dispongono di un assistenza da parte della casa e di un budget con il quale il team Pedercini andrebbe avanti per due anni. Complimenti a lui ed alla sua squadra.
Voto 7

Il prossimo round in Sud Africa
Ed ora vediamo cosa ci riserveranno le due prossime gare di Kyalami. I team hanno dovuto lavorare sino a tarda notte per preparare le casse che da Monza sono partite domenica notte per il Sud Africa. Pista nuova quasi per tutti (qualche team ha fatto dei test a Kyalami in Gennaio), quindi c'è la possibilità che la Superbike ci stupisca ancora con qualche risultato a sorpresa. Haga farà di tutto per conquistare il suo  centesimo podio in Superbike, ma, pur sapendo di poter essere smentiti, noi puntiamo su Spies.

Per finire una notizia curiosa : a Monza nella gara della Supersport nessun pilota Honda è salito sul podio. Non succedeva dalla gara di Valencia del 2004.

Carlo Baldi
Foto: Porrozzi