Assaggio di SBK da Portimao

Il nostro inviato in Portogallo ci racconta come sono andati i Test Pirelli. Esordio esagerato di Byrne (Ducati), male Biaggi (Aprilia) e Xaus (BMW)
28 gennaio 2009


A Portimao un'anteprima della stagione Superbike 2009
Tutti i più importanti team della Superbike e della Supersport si sono dati appuntamento in Portogallo sul circuito di Portimao dal 23 al 25 Gennaio, in occasione dei test organizzati dalla Pirelli in previsione dell'ormai prossimo inizio dei campionati.
Nella conferenza stampa di venerdì 23 Gennaio, Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports (la società che organizza e gestisce i campionati Superbike, Supersport, Superstock 1000 e Superstock 600), ha presentato insieme a Guglielmo Fiocchi, Managing Director Business Unit Moto di Pirelli, quello che sarà probabilmente il più avvincente ed interessante campionato che si sia mai corso, per quanto riguarda ovviamente le moto derivate dalla serie.
"Il successo della Superbike sta nella sua formula - ha dichiarato Flammini - e nella nostra volontà di rendere le gare e le prove sempre più spettacolari".

No alle sospensioni elettroniche

In effetti l'aver modificato radicalmente la Superpole (ne parleremo più avanti) e l'aver negato ai team la possibilità di utilizzare le sospensioni elettroniche indicano che la Infront Motor Sport ha ben compreso come l'esasperata ricerca delle innovazioni tecnologiche non solo faccia diminuire lo spettacolo e lievitare i costi, ma danneggi i team privati che hanno meno possibilità economiche, limitando notevolmente il numero dei piloti in grado di competere per la vittoria.
La lezione della MotoGP è senza dubbio stata utile. Ma va riconosciuto all'organizzazione di Paolo Flammini non solo di aver imparato dagli errori altrui, ma soprattutto di aver avuto la lungimiranza di puntare sul mono gomma e di aver sempre cercato di avvicinare il pubblico alla Superbike ed ai suoi piloti, aiutato in questo anche da personaggi del calibro di Troy Bayliss. Sempre durante la conferenza stampa sono state presentate tutte e sette le case ufficiali che partecipano al mondiale. Per l'Aprilia era presente Giampiero Sacchi (Direttore Attività Sportive Gruppo Piaggio), che ha dichiarato che il lavoro che il neonato team Aprilia deve svolgere è lungo e difficile, ma che il gruppo Piaggio vuole far bene in un campionato mondiale che l'azienda italiana considera molto importante. Più o meno la stessa dichiarazione rilasciata da Berthold Hauser (BMW Motorrad General Manager) il quale ha dichiarato che il suo team non si prefissa particolari traguardi se non quello di far bene e di sviluppare la nuova moto. Nessuno insomma si è lanciato in proclami troppo bellicosi, ma è chiaro a tutti che aziende come Aprilia e BMW non decidono di partecipare a un campionato mondiale con il solo scopo di far numero. Basta considerare quali piloti sono stati scelti dalle due case per affrontare questo impegno, per comprendere che entrambe sono intenzionate a salire sul podio sin da questa loro prima stagione. Non meno motivate le aziende produttrici  che da anni sono protagoniste in Superbike e che si presenteranno alla prima gara di Phillip Island con nuovi piloti o con nuove moto, ma con immutati impegno e voglia di vincere.  

Test rovinati dalla pioggia
Purtroppo le tre giornate di test a Portimao sono state ostacolate dalla pioggia e da un forte  vento. La pista non è quasi mai stata completamente asciutta e per chi doveva lavorare sull'assetto della moto è stato davvero un compito improbo. Le prove portoghesi hanno confermato che il ritiro di Bayliss ci ha certamente tolto un grande pilota e un grande personaggio, ma il campionato sarà incerto come non mai, con molti colpi di scena e sorprese che già a Portimao non sono mancate. La prima è venuta dall'inglese Shane Byrne che ha praticamente dominato le prove, stabilendo il giro più veloce in pista e conquistando la  Superpole, corsa per la prima volta con la nuova formula ad eliminazione. Il due volte campione della British Superbike ha davvero stupito tutti alla guida della sua Ducati, mettendo in riga anche i senatori della Superbike che però hanno dovuto vedersela con moto nuove che necessitano di una messa a punto più complicata rispetto all'ormai collaudata Ducati del team Sterilgarda. Ma vediamo nel dettaglio come si sono comportati piloti e team ufficiali.

La nuova Superpole
La nuova Superpole è piaciuta. E' senza dubbio molto spettacolare non solo per chi segue le gare dalla televisione, ma anche per chi le può vedere dal vivo in autodromo. Rispetto alla precedente procedura del giro secco, ci sembra più selettiva ma anche rischiosa. Una caduta negli ultimi minuti del primo turno (quello con venti piloti per intenderci) potrebbe relegare qualcuno dei protagonisti in quinta fila, compromettendone le gare della domenica.
Ci piace anche l'aver dato la possibilità di partecipare alla Superpole a venti piloti e non più a sedici, sempre nell'ottica di dare spazio e visibilità anche ai team privati.

Tra meno di un mese tutti i team partiranno per l'Australia per disputare le prime due gare della stagione. Il calendario non comprende più i circuiti di Vallelunga e di Brands Hatch, ma in compenso vi saranno le novità Kyalamy e Imola. I test di Portimao ci hanno dato molte indicazioni, ma senza Bayliss la corsa al titolo sarà certamente molto incerta e secondo noi si risolverà solo all'ultima gara a Portimao a fine ottobre.

Moto.it sarà presente a tutte le gare per farvi vivere questo memorabile campionato Superbike 2009.

Suzuki
Max Neukirchner è stato sempre tra i piloti più veloci stabilendo il sesto tempo assoluto e giungendo secondo in Superpole. Il pilota tedesco si è detto molto soddisfatto della sua nuova Suzuki 2009 che è già competitiva grazie anche ai precedenti test effettuati dal team Alstare in Sud Africa. Max è un pilota molto veloce e costante e questa sue doti gli consentiranno di lottare sino in fondo per la conquista del titolo. Buone anche le prestazioni di Kagayama che è riuscito ad entrare nella fase finale della Superpole con il settimo tempo.
Al contrario di Neukirchner però, il pilota giapponese è troppo discontinuo e cade spesso. Non lo vediamo tra i piloti in grado di lottare per la conquista del campionato.

Ducati
Ha un poco deluso Michel Fabrizio che però ha sofferto più di altri le cattive condizioni climatiche. Non è riuscito a classificarsi nei primi otto della Superpole, ma ciò nonostante ci sembra sia molto maturato, e le sue prestazioni nei precedenti test di Kyalamy lo confermano. Dopo un anno passato all'ombra di Bayliss pensiamo che Michel possa finalmente essere tra i protagonisti del mondiale Superbike. Haga continua il suo apprendistato sulla moto italiana. Ottavo nella classifica dei tempi e quarto nella Superpole. Risultati che confortano chi lo ha voluto nel team Ducati Xerox. Se riuscirà ad essere più continuo potrebbe candidarsi al ruolo di favorito, visto che il mezzo meccanico di certo glielo consente. Come abbiamo visto ha fatto molto bene il team Sterilgarda che grazie ad una moto già a punto e ad un pilota esperto e determinato come Byrne ha dominato i turni di prove e la Superpole. Byrne ha dichiarato che se durante la stagione al suo team non dovessero arrivare gli eventuali aggiornamenti Ducati per la sua moto, il gap con gli ufficiali diventerebbe incolmabile. Un chiaro segnale rivolto alla casa di Borgo Panigale, la quale potrebbe trovarsi anche quest'anno a fare i conti con un team privato molto scomodo. Ottime prestazioni anche per un ritrovato Laconi. Il francese si è classificato all'ottava posto nell'ultimo turno della Superpole ed al tredicesimo per quanto riguarda i tempi sul giro. Dopo alcuni anni passati in sordina, Regis ha certamente una gran voglia di fare bene. Lo aspettiamo però alla conferma delle prime gare. Così come aspettiamo una conferma dal ceco Smrz che in Portogallo ha dimostrato che quanto di buono ci aveva fatto vedere lo scorso anno non era certo dovuto al caso. Qualificatosi nel secondo gruppo della Superpole, Jacob ha ottenuto un ottimo settimo posto assoluto. In alcune gare Smrz potrà essere tra i protagonisti.

Aprilia
La moto di Noale sembrava essere già ad un buon punto, ma i test di Portimao hanno invece dimostrato che il lavoro da fare è ancora molto. Nakano e Biaggi hanno stabilito solo il diciassettesimo ed il diciottesimo tempo nella classifica assoluta dei tempi delle tre giornate portoghesi. Nella Superpole non sono riusciti a entrare nei primi otto, si sono dovuti accontentare dell'undicesimo e del dodicesimo posto. Come si può notare i due piloti hanno ottenuto praticamente gli stessi risultati, a significare che questo è ciò che la moto italiana attualmente consente loro. Biaggi ha dichiarato che la moto sarà competitiva solo a fine  stagione, mettendo così subito le mani avanti e cercando di attenuare la pressione che grava su di lui e sul suo team. Nakano ha dimostrato di essersi subito adattato al clima ed all'ambiente della Superbike e di non aver certo intenzione di fare un campionato di secondo piano. Siamo convinti che le doti di collaudatore di Nakano e la determinazione di Max renderanno l'Aprilia competitiva già dalla metà del campionato o addirittura sin dalla prima gara europea di Valencia.

BMW
Molto bene Corser e molto male Xaus. L'australiano forte della sua esperienza e delle sue grandi doti di collaudatore ha portato subito la moto tedesca molto in alto. Undicesimo nella classifica dei tempi e addirittura sesto nella Superpole della domenica. La moto sembra abbia un gran motore, ma soffra di una difficile messa a punto della parte ciclistica. Vale il discorso fatto per l'Aprilia: ci vorrà ancora del tempo. Speriamo che Xaus si riprenda dalle pessime prestazioni di Portimao dove non si è qualificato nella Superpole ed ha ottenuto solo il venticinquesimo posto nella classifica dei tempi. Troppo brutto per essere vero. Di certo però ora la sua è una strada in salita. Ruben è anche caduto alimentando le solite voci che lo descrivono come un pilota che non riesce a trovare il proprio limite. Vedremo cosa saprà fare in gara e come riuscirà ad adattarsi alla sua nuova moto.

Kawasaki
Da più parti si sente dire che la mancata partecipazione alla Moto GP possa garantire un maggior impegno della casa giapponese nella Superbike. Per ora non sembra che sia cambiato molto rispetto all'anno scorso. Tamada non si è qualificato per la Superpole ed ha fatto registrare il ventunesimo tempo assoluto. Un poco meglio Broc Parkes che in Superpole è stato eliminato al primo turno ma che ha ottenuto una consolante quindicesima posizione nella classifica dei tempi. La moto sembra avere ancora molti problemi di messa a punto e non pensiamo che piloti come Tamada e Parkes possano risollevarla da annate decisamente deludenti.

Honda
I piloti Honda non sono stati tra i protagonisti assoluti delle prove di Portimao. Carlos Checa e  Kiyonari sono i piloti sui quali il team Ten Kate e la Honda puntano maggiormente per quanto riguarda la corsa al titolo, ma chi ha fatto vedere grandi cose è stato il giovane Rea, terzo in Superpole e nono nella classifica dei tempi. L'inglese è da tenere d'occhio perché forse non avrà la regolarità necessaria per lottare per il titolo, ma di certo assieme può rappresentare il futuro della Superbike. Checa ha ottenuto il quinto tempo assoluto, ma è restato fuori dall'ultimo turno della Superpole evidenziando problemi di messa a punto della sua Honda, gli stessi che l'anno scorso hanno ostacolato tutti i piloti della casa giapponese. Possibile che la Honda non riesca a fornire ai suoi piloti una moto in grado di reggere il passo con le altre case ufficiali? Kiyonari è sembrato parecchio sotto tono con un quattordicesimo tempo assoluto e un deludente sedicesimo posto nella Superpole. Ottime invece le prestazione del privato Leon Haslam che ha portato il team Stiggy al debutto in Superbike. Ecco un altro inglese che potrebbe essere tra le rivelazioni della Superbike 2009. Decimo tempo assoluto e addirittura quinto tempo in Superpole. Non si poteva chiedere di più ad un pilota che saliva per la seconda volta sulla Honda di un team debuttante. Davvero bravo. Il suo compagno di squadra, l'italiano Roberto Rolfo è invece alle prese con guai fisici che ne limitano il rendimento. I problemi alla spalla che avevano afflitto il pilota torinese già lo scorso anno non si sono risolti e Roberto spera di non dover essere operato, perché questo significherebbe perdere almeno metà della stagione. In bocca al lupo. Tommy Hill invece pur essendo animato da una grande voglia di far bene, non è riuscito ad esprimersi al massimo. Alcuni problemi di ciclistica non hanno consentito all'inglese di entrare in Superpole. Il team Althea però sta lavorando molto sulla sua CBR 1000RR e le prossime gare ci diranno se Tommy potrà inserirsi nel gruppo dei suoi giovani connazionali che ambiscono ad essere i piloti rivelazione del prossimo campionato.

Yamaha
Moto nuova, piloti nuovi, ma anche un team davvero forte e collaudato e soprattutto uno Spies che ha dimostrato di essere un ottimo pilota. La moto soffre ancora di qualche problemino di gioventù, ma il secondo posto assoluto di Spies e il quarto di Sykes hanno confermato che i piloti Yamaha puntano al titolo e a non far rimpiangere Haga e Corser. I due piloti Yamaha non sono riusciti a entrare nella fase finale della Superpole, ma per loro ora è più importante lavorare sulla nuova moto. I risultati siamo certi non tarderanno ad arrivare e sono in molti a puntare sul'americano Spies quale serio pretendete al titolo.

Carlo Baldi
Foto: Porrozzi

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