Test MotoGP a Sepang, Andrea Dovizioso: "Dobbiamo stare tranquilli"

Test MotoGP a Sepang, Andrea Dovizioso: "Dobbiamo stare tranquilli"
Giovanni Zamagni
Il riscontro cronometrico sembra poco confortante, ma il ducatista predica calma: "Purtroppo una caduta nel pomeriggio mi ha impedito di lavorare sulla messa a punto: la Michelin 2020 va gestita in modo differente. Per il momento, però, non bisogna preoccuparsi"
8 febbraio 2020

SEPANG - Il secondo posto di Jack Miller a soli 0”069 da Fabio Quartararo stride con la 13esima posizione di Danilo Petrucci, la 14esima di Pecco Bagnaia e la 15esima di Andrea Dovizioso. Qual è la verità?

Come sempre sta nel mezzo: Miller è così avanti perché è l’unico a essere riuscito a sfruttare al meglio la gomma soffice, la 2020 Michelin promossa dopo i test del 2019, dalla carcassa differente; gli altri piloti Ducati, però, sono molto più vicini nel passo, sulla distanza gara. L’analisi di Dovizioso si incentra soprattutto sugli pneumatici.

"Credo che queste gomme aiutino le moto più veloci a centro curva: non sono così sorpreso che noi fatichiamo di più. Ma i test non sono mai troppo veritieri, non è il giro secco che conta. Anche le simulazioni gara valgono il giusto: ogni anno sembra che tutti possano giocarsi il podio, poi quando arrivi qui per il GP la situazione cambia un bel po’. E’ chiaro, però, che dobbiamo migliorare la messa a punto".

 

Nel complesso, come giudichi la giornata?

"Purtroppo abbiamo svolto solo metà del lavoro previsto. Durante la mattina mi sono concentrato sulla nuova carenatura (le foto nel live di moto.it) e su altri pezzi, con riscontri positivi. Nel pomeriggio avremmo dovuto lavorare sulla messa a punto della moto, proprio in funzione delle gomme, ma alla prima uscita sono caduto. Non è stata una grande scivolata, ma la sabbia non era perfettamente liscia, ho preso un colpo al collo, al quale soffro da sempre, e mi è mancato il respiro. Di fatto, non abbiamo potuto lavorare sull’aspetto più importante per noi, non abbiamo scoperto quanto margine di miglioramento abbiamo".

Sei un po’ preoccupato?

"Diciamo che in questo momento non voglio dare troppo peso a quello che sta succedendo. Come passo, con le gomme usate, non siamo messi male: non siamo i più veloci, ma siamo in linea con gli avversari. La gomma posteriore va gestita al meglio, è ancora tutta da scoprire".

Andrea, però questa gomma, di fatto, non ti è mai piaciuta in tutte le piste dove l’avete provata (Misano, Phillip Island, Valencia, Jerez); in questo senso, non è preoccupante la situazione?

"Mi viene da dire che Suzuki e Yamaha siano avvantaggiate da questa gomma, ma è solo una supposizione: magari è così solo nel giro secco, in gara possono cambiare tante cose. Purtroppo abbiamo pochi giorni di test per trovare il bilanciamento ottimale. Questo sì è un po’ preoccupante, ma non è il momento di agitarsi".

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