Stoner: "E' troppo presto per parlare del mio futuro"

Stoner: "E' troppo presto per parlare del mio futuro"
Giovanni Zamagni
Scuro in volto, forse preoccupato per le condizioni del braccio destro, Stoner afferma convinto di non aver ancora preso nessuna decisione per il 2013 | G. Zamagni, Estoril
3 maggio 2012

Punti chiave

ESTORIL – Sono passati solo quattro giorni dal GP di Spagna, ma si è già nel paddock dell’Estoril per il GP del Portogallo: sarà con ogni probabilità l’ultimo, nel 2012 verrà sostituito da una gara extra-europea (India o Texas). Alcuni piloti sono arrivati qui direttamente da Jerez (sono poco più di 600 km), gli altri hanno preferito passare un paio di giorni a casa. Come Casey Stoner, naturalmente, che appena può corre in Svizzera dalla moglie Adriana e dalla piccola Alessandra Maria, nata lo scorso 16 febbraio. Reduce dalla bellissima vittoria spagnola, Stoner sembra che abbia preso una bastonata, tanto è scuro in volto. Non è certo la faccia della salute e della felicità. Nel paddock non ci sta bene, come si sa da tempo, ma, forse, l’australiano soffre anche per i problemi all’avambraccio destro: fatto sta che l’espressione non è quella di un ragazzo di 26 anni, due volte campione del mondo, quattro giorni dopo aver sfatato il tabù di Jerez, pista dove non aveva mai trionfato nella sua carriera. Anche in Portogallo non si è mai affermato in MotoGP – ha vinto però il suo primo GP in 250, nel 2005 – ed è chiaro che ha tutte le possibilità per sfatare anche questo tabù.


RITIRO? E’ PRESTO PER PARLARE DI FUTURO

Mentre Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa al suo fianco in conferenza stampa, spiegano che il circuito dell’Estoril è “tecnico, difficile, completo, perché ha un lungo rettilineo, curvoni veloci, ma anche frenate violente e un tratto lentissimo”, Stoner sembra pensare esclusivamente ai fatti suoi, quasi estraniato da quello che gli accade intorno. Non è una novità, è sempre stato così: a lui importa solo correre, tutto il resto è una enorme

A Stoner importa solo correre, tutto il resto è una enorme scocciatura

scocciatura. E, naturalmente, lo è ancora di più da quando è nata Alessandra Maria: “Ogni volta che non sono in moto, penso a lei” aveva detto dopo il trionfo di Jerez. Anche per questo, nel dopo gara del GP di Spagna si è cominciato a parlare di un possibile ritiro prematuro di Stoner, al quale la Honda avrebbe già offerto il rinnovo del contratto per altri due anni. Un periodo troppo lungo per uno come Casey, che, come peraltro faceva il suo connazionale Mick Doohan, vuole contratti di una sola stagione, per non vincolare troppo il futuro. Ma c’è anche una questione di soldi, perché, giustamente, Stoner è stufo di guadagnare meno di Lorenzo e molto meno di Rossi, nonostante il suo talento sia addirittura superiore a quello dei rivali. Poi, questo è vero, c’è che l’australiano non ha intenzione di andare avanti a lungo, ma, effettivamente, sembra troppo presto per dire che si ritirerà a fine stagione.

“Ho detto più volte – sorride, finalmente, quando gli si dice che “indiscrezioni” dicono che sta pensando di smettere – che non correrò a lungo, ma da qui a dire che mi ritirerò ce ne passa. Anche nel 2009, quando ero tornato in Australia a curarmi (aveva saltato tre gare, NDA) avevo letto che mi sarei ritirato, invece sono ancora qui. La verità, è che non ho preso ancora nessuna decisione per il mio futuro: c’è ancora tempo”.

Per come conosco io Casey, credo sia assolutamente la verità e nella sua testa c’è anche il pensiero – per il momento solo un piccolo pensiero – di andare a correre in Yamaha, per diventare l’unico capace di vincere il titolo con tre Marche differenti.

Ma è davvero troppo presto per qualsiasi discorso: l’importante, per il motociclismo, è che un fenomeno così, un pilota tanto straordinario, continui a correre ancora per un po’ di tempo. La MotoGP non può fare a meno di un talento simile.