Spies il più veloce. E Vale?

Spies il più veloce. E Vale?
Giovanni Zamagni
Spies primo il giorno dopo l’annuncio del suo passaggio (nel 2011) nel team Yamaha ufficiale, Rossi 7° e in difficoltà, come a Brno, dopo l’ufficializzazione del suo ingaggio da parte della Ducati. Solo un caso?| G. Zamagni, Indianapolis
29 agosto 2010

Punti chiave

INDIANAPOLIS – E’ facile fare illazioni dopo certi risultati, ma bisogna stare attenti a non cadere a tutti i costi nella tesi del complotto e a vedere chissà quali sotterfugi dove non ci sono.
Procediamo con ordine. La pole position di Spies, la prima alla 15esima partenza in MotoGP, non è né casuale né dovuta a chissà quale favoritismo da parte della Yamaha. Ben è in crescita, sta andando forte, a Brno aveva conquistato per la prima volta la prima fila (secondo) e Indy la conosce bene. Poi ci sono le motivazioni della gara di casa (basta vedere quello che ha fatto Hayden, che ha ottenuto il miglior risultato da quando corre con la Ducati) a spingere ulteriormente Spies: per tutto questo dico che la pole del campione del mondo SBK è tutt’altro che sorprendente.

Più difficile capire cosa sta succedendo a Valentino, ma il campione di Tavullia, nell’intervista audio, fuga ogni dubbio e, anzi, elogia la Yamaha per il suo comportamento.
«Tutto sommato – ripercorre le sue qualifiche - oggi pomeriggio abbiamo fatto un buon turno, sono stato piuttosto veloce. Sono uscito dai box con la gomma nuova, mi stavo lanciando per cercare di migliorare la mia posizione, solo che su quella fottutissima buca della curva sei mi si è chiuso lo sterzo e sono caduto: peccato, era il momento peggiore per scivolare, ma, fortunatamente, non mi sono fatto nulla. Non so da quanto non mi capitava di cadere due volte in un giorno, forse dal 1996: del resto, sono un pilota inesperto e devo ancora trovare il mio limite…

In ogni caso va molto meglio e rispetto alle libere abbiamo fatto un bel passo in avanti, abbiamo scelto più o meno tutte le cose che ci servono per la gara. E’ un periodo così, bisognerà aspettare tempi migliori. Adesso mi sento meglio sulla moto, sto cominciando a guidare piuttosto bene. E’ stato un turno di prove piuttosto strano con tutti i più bravi, Lorenzo a parte che continua ad andare bene, che partiranno piuttosto indietro: magari, finalmente, si vedrà una bella gara.

Sto ricominciando a guidare abbastanza normalmente e a riprendere un po’ di feeling: poi, purtroppo, sono caduto, ma non sono messo male come passo. Sono contento del lavoro fatto dalla Yamaha, ho tutto quello che mi serve, ma sono io a essere in ritardo con la messa a punto. E poi non sono pronto per situazioni così estreme, con questo caldo: anche durante il turno ho cercato di guidare all’80% e di risparmiarmi per la fine. Non è un problema di dolore, ma mi manca di essere in forma».

Insomma, Rossi è sereno, non grida al complotto e questo, naturalmente, gli fa onore. Rimane strana, però, la decisione della Yamaha di non fargli provare la forcella Ohlins 2011, qui utilizzata da Casey Stoner sulla Ducati, anche se l’australiano nella prossima stagione correrà con la Honda. La Yamaha giustifica la scelta dicendo che finché Lorenzo non la vorrà, anche Rossi non l’avrà, ma tutto questo non ha una logica, perché non si tratta di una novità della Yamaha, ma di un componente uguale per tutti. Una situazione anomala che, in futuro, potrebbe creare qualche tensione.

Intanto, Valentino scherza sulla pole di Spies tira una frecciata al compagno di squadra.
«Chissà, forse Jorge ha trovato il suo Lorenzo che gli darà fastidio nella prossima stagione…».

Ascolta l'audio integrale dell'intervista a Valentino Rossi nel box in alto a destra.