Santi Hernandez: “Marc mi volle con lui in MotoGP, un sogno per me”

Santi Hernandez: “Marc mi volle con lui in MotoGP, un sogno per me”
  • di Lorenzo Adamoli
Da tecnico delle sospensioni, anche di fianco ai piloti Honda Crivillè e Valentino, a prestigioso capotecnico di Marc Marquez in MotoGP. Nel docufilm di HRC, Hernandez si racconta e conclude: vorrei continuare ancora per tanti anni, ma chissà...
  • di Lorenzo Adamoli
14 settembre 2023

La HRC lancia la seconda tornata della serie “Behind the dream” e dedica il primo capitolo a Santi Hernandez, invidiato capotecnico di Marc Marquez da una decina d’anni. Dodici minuti per il catalano, che racconta come scoccò la scintilla della sua passione per la meccanica e poi la sua stretta relazione con Marc.

Gli piaceva il calcio, da piccolo: suo padre era meccanico, a dodici anni ebbe la prima motoretta poi iniziò a correre con uno scooter, quindi decise di studiare meccanica. Santi ha lavorato con Crivillè e con Rossi quando il suo ambito erano le sospensioni: tecnico Showa, con l’obiettivo di assistere i piloti Honda nella ricerca dell’assetto. 

Quando Marc - racconta Hernandez - dopo aver lavorato insieme in Moto2 dal 2011 mi volle accanto a sé per il salto in MotoGP fu una grande sorpresa: non me l’aspettavo, non avevo esperienza in MotoGP ed è stato un sogno far parte di questa famiglia”.

Con sette titoli mondiali conquistati alla guida tecnica di Marquez, Santi gode di un enorme prestigio, oggi nel paddock. Ma il 47enne fa il modesto.
“Credo che tanti altri meccanici meritino un titolo mondiale. Certo, ci vuole tanta passione e moltissima tenacia, ma io ho avuto soprattutto la fortuna di lavorare con un pilota vincente, con molte stagioni di gloria. Abbiamo anche sofferto in fondo alla classifica dopo aver vinto tanti titoli: l’incidente di Marc e tutte le complicazioni ci hanno fatto star male, ma sono orgoglioso di aver lavorato per HRC dieci anni”. 

Santi è molto amico di Marc nella vita, oltre che tecnico in pista. E naturalmente stravede per lui.

“Il mio leader è Marc, nel bene e nel male. Io non sono che una parte di un progetto. Chi fa la differenza è Marc, quando è sulla moto e anche quando non lo è”.

Progetti per il futuro? Santi non si sbilancia su quello del suo pilota, che in questo momento è molto chiacchierato, ma del proprio futuro parla chiaro. Gli piacerebbe andare avanti ancora per tanto.

Mi piacerebbe seguire la MotoGP ancora per molti anni, perché è un mondo in grande evoluzione, vivace, dove è necessario aggiornare continuamente le professionalità e le tecnologie. Sarebbe un sogno continuare ancora per tanti anni, almeno fino a che non mi verrà voglia di fermarmi. Ma la vita può riservare delle sorprese: potrei anche prendere nuove strade, chissà...”.