Rossi sui test: “Vinales veloce, ma non basta”

Rossi sui test: “Vinales veloce, ma non basta”
Giovanni Zamagni
Alla 100 km, Valentino parla anche dei test di Jerez: “Anche con il nuovo motore, il carattere della moto non cambia e i problemi rimangono. Anche secondo Morbidelli manca grip”. Su Lorenzo: “E’ andato forte, è già pronto con la Honda”
2 dicembre 2018

TAVULLIA – La 100 km è l’occasione anche per parlare con Valentino Rossi della MotoGP, degli ultimi test.

 

Valentino, parliamo un po’ dei test: tu sei stato un po’ cauto, mentre Vinales è sembrato molto ottimista.

«La mia idea è che i problemi che abbiamo, il carattere della moto, è lo stesso con il motore nuovo. Se vogliamo fare bene bisogna ancora migliorare: questa è la mia valutazione».

 

In Yamaha ti ascoltano, o come due anni fa Vinales potrebbe ottenere più attenzione con i tempi che ha fatto?

«Maverick nei test va sempre molto forte: io dico le mie sensazioni, ma le cose non sono poi nemmeno così diverse».

 

Come valuti i test di Lorenzo?

«Lorenzo è pronto, il prossimo test è già davanti. Ha fatto un po’ fatica a Valencia, ma è normale con una moto molto differente. A Jerez è andato forte, gli manca solo l’ultimo “pelino”, ma a Sepang sarà davanti».

 

Cos’ha la Ducati di così complicato da capire?

«In realtà non si è trovato molto bene Jorge, perché gli altri vanno tutti forte».

 

Morbidelli è andato forte con la Yamaha: ti preoccupa?

«Morbidelli fuori dalla MotoGP lo conosco da tanto, è già da due anni che mi dà filo da torcere su tutto: a volte mi frega, altre no, ma simo lì. E’ stato impressionante l’esordio con la Yamaha, è andato subito molto forte. Sarà sicuramente una “bega”».

 

Tu e Vinales sembrate avere idee differenti, Franco cosa dice?

«A lui è piaciuta molto la Yamaha: è una moto generosa, dà un riscontro sincero al pilota, è amica del pilota, ma anche secondo lui manca un po’ di grip. Però si è trovato bene».

 

Che M1 ha provato?

«Morbidelli aveva la mia M1 del GP di Valencia: quindi il motore 2018»

 

Come pensi di gestire l’addio di Cadalora: ti serve un altro “coach”, lo sostituirai, cosa fari?

«Ci stiamo pensando. A Jerez è venuto Gavira, che sta facendo un grandissimo lavoro con i nostri ragazzini: potrebbe essere lui, ma ci stiamo pensando, dobbiamo capire bene, non è stato ancora deciso. Mi spiace molto che Cadalora abbia preso questa decisione, anche perché faceva parte del nostro gruppo, però queste sono decisioni personali».

 

Potresti anche decidere di non sostituirlo?

«Ci vuole uno bravo: averlo per averlo non serve a nulla».

 

Hamilton ha provato una moto e dice che tu sei il suo pilota preferito e che guidare la moto è una forma d’arte: cosa ne pensi?

«Lui è un grandissimo appassionato di moto, segue le gare, mi manda i messaggi. Lui dice sempre: “Voi si che siete forti, non noi”. Esagera, è solo una cosa differente. I piloti di moto hanno sempre molto fascino per quelli delle auto, così come loro ce l’hanno per noi: è una cosa simile, ma diversa. Ringrazio Hamilton: deve venire una volta al Ranch».

 

Hai l’idea di portare qui più piloti del motomondiale?

«Sì, sarebbe bellissimo e secondo me abbiamo il potenziale per farlo, ma abbiamo sempre poco tempo per organizzarlo. Speriamo di riuscirci: ci vorrebbero una decina di piloti in più. Ci proviamo l’anno prossimo».