Marquez costretto a rinunciare al GP della Malesia

Marquez costretto a rinunciare al GP della Malesia
Giovanni Zamagni
La caduta di venerdì ha causato una perdita parziale della vista a Marc che è stao costretto a rinunciare al Gran Premio della Malesia | G. Zamagni, Sepang
22 ottobre 2011

Punti chiave

 

SEPANG – Non ce l’ha fatta, purtroppo, Marc Marquez, costretto a rinunciare al GP della Malesia, per le conseguenze della terribile caduta di venerdì mattina, quando durante il primo giro, un improvviso scroscio di pioggia, non segnalata dai commissari di pista, ha provocato la scivolata di quattro piloti. Tra i quali Bradley Smith, costretto a saltare la gara per la rottura del polso sinistro e, per l’appunto Marquez, che non ha riportato fratture, ma ha perso lucidità. Per questo, Marquez ha saltato l’intera giornata di venerdì, il terzo turno di libere di sabato e in qualifica ha effettuato solo tre giri per qualificarsi. Poi è tornato in albergo, sperando che la situazione migliorasse: così è stato, ma non a sufficienza per permettere allo spagnolo di tornare in sella.

“Fisicamente non sto malissimo – ha spiegato lo spagnolo -, anche se, ovviamente non sono al 100%. Ho un po’ di dolore alla spalla e al piede sinistro, ma il vero problema è la vista: purtroppo non è un osso che fa male e puoi correre con una infiltrazione, ma per la vista non puoi fare nulla. Le mie condizioni sono migliorate rispetto a ieri, ma non come speravo. Insomma, non posso correre. E’ stata una caduta strana, dovuta a una curva bagnata mentre tutto il resto del tracciato era asciutto. Io ho preso un forte colpo alle cervicali e si è infiammato un nervo, con conseguenze sulla vista. Peccato, se fossi stato al 100% ce la saremmo giocata io e Bradl e avrebbe vinto il migliore; in ogni caso, per conquistare un campionato non basta la velocità, ci vuole regolarità e un pizzico di fortuna, quella che io non ho avuto venerdì. Mi spiace solo che Bradl non sia nemmeno venuto da me. Moralmente sono tranquillo: ho solo 18 anni e ho tutto il tempo per rifarmi”.
Sulla decisione di non correre ha inciso, in qualche modo, anche la caduta in Australia, come spiega un dottore della Clinica Mobile.

“Marc ha subito due incidenti importanti in una sola settimana: se fosse caduto un’altra volta, avrebbe potuto essere pericoloso. Il titolo mondiale è importante, ma la salute di più: ha bisogno di riposo e di recuperare al meglio”.