Rossi: "Pensavo di fare una furbata invece..."

Rossi: "Pensavo di fare una furbata invece..."
Giovanni Zamagni
Per il secondo tentativo in qualifica, Valentino ha cambiato anche la gomma anteriore, convinto che potesse dargli qualche decimo in più, invece la M1 è diventata inguidabile. Ma il passo è buono: il podio non è una chimera | G. Zamagni, Mugello
31 maggio 2014

Punti chiave

SCARPERIA – Un errore strategico. «In qualifica, al secondo tentativo abbiamo cambiato anche la gomma anteriore: pensavamo di fare una furbata, invece abbiamo fatto una cazzata».

Ecco perché Valentino Rossi è solo decimo, «quando avevo il potenziale per stare nei primi quattro»: uno sbaglio “pesante”, considerando che Valentino ha il passo per stare con i migliori.
«In qualifica abbiamo fatto un grande errore: parlando con la Bridgestone pensavamo che con la gomma anteriore più soffice avremmo potuto avere un vantaggio, invece abbiamo peggiorato la situazione. Con la prima morbida posteriore ero stato abbastanza veloce (era potenzialmente in seconda fila, NDA), ma ero convinto di avere un buon margine di miglioramento: purtroppo, però, montando la gomma anteriore più morbida la moto è peggiorata, con tanto “chattering” (la vibrazione dell’anteriore alla massima inclinazione, NDA) ed è stato impossibile abbassare il mio 1’47”791. Sono a solo mezzo secondo dalla pole (0”521, NDA), ma dovrò scattare dalla quarta fila, invece che dalla prima o dalla seconda come era nelle mie possibilità. Se non altro, se c’è una pista dove non è così penalizzante la posizione di partenza è proprio il Mugello, perché ci sono tanti punti dove passare, ma è chiaro che sarà una gara dura, sarà difficile salire sul podio. I primi giri saranno decisivi».


Com’è il tuo passo?
«Buono, mi sento bene con la moto, ma in tanti hanno un passo veloce: Marquez, Pedrosa, Lorenzo (li elenca esattamente in questo ordine, NDA), ma anche le Ducati di Dovizioso e Iannone. Per questo sarebbe stato importante partire davanti; ma, ormai, non ci posso fare niente…».


Solitamente, in qualifica, non si cambia la gomma anteriore; come mai avete fatto questa mossa?
«E’ vero, non è un’operazione che si fa spesso, ma quest’anno l’avevamo già fatta con successo a Jerez: purtroppo, con i dischi da 340 mm (utilizzati solo da Rossi e da Lorenzo, NDA) ci si mette più tempo a cambiare la gomma. Ma non è stato questo il problema: la Bridgestone ci ha consigliato di utilizzare la “32” anche se, per la verità, mi trovavo bene con la “33”: abbiamo fatto una cazzata. Credo che con la seconda gomma avrei potuto migliorare 2-3 decimi e stare nei primi quattro, massimo cinque».

Pedrosa sostiene che sarà molto difficile superare le Ducati, velocissime in rettilineo; potrebbe essere un problema?
«Vanno davvero forte e con la gomma come la nostra girano in 1’48”5 di passo: sicuramente saranno avversari tosti».


A proposito di Ducati: Iannone è stato registrato a 349,6 km/h (354 km/h per la telemetria), nuovo primato assoluto di velocità massima; credi si vada troppo forte?
«Per come la vedo io, le MotoGP non dovrebbero superare i 320 km/h: la velocità in più è solo pericolo e non incide sullo spettacolo. Non so, però, come si potrebbe limitare».

Qual è il realistico obiettivo per domani?
«Quando si parte così indietro, il primo obiettivo è passare quello che hai davanti e, quando ci sei riuscito, pensare all’avversario successivo, quindi a quello dopo ancora…».


Perdi molto nell’ultimo settore; come mai?
«Lì Lorenzo va forte, quindi dovremo rivedere un po’ la messa a punto. Poi, c’è da dire che io, da sempre, sbaglio la “Bucine” (l’ultima curva, NDA): speriamo domani, con le scie, di riuscire a fare meglio in quel settore».


Raccontaci il tuo casco.
«Ho pensato che la pasta rappresenta perfettamente l’Italia e l’ho legata ai 300 GP, con la scritta “Non scuoce mai”».

Il significato è chiaro: anche dopo 19 anni, Rossi è sempre al “dente”. Domani “cucinare” un podio sarà difficile ma non impossibile, perché il passo è davvero buono.

 

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