Rossi: "Le Honda fanno un altro sport"

Rossi: "Le Honda fanno un altro sport"
Giovanni Zamagni
Dopo aver dovuto passare anche dalla Q1, Valentino ha conquistato il sesto posto sullo schieramento. “Marquez e Pedrosa sono su un altro pianeta, ma gli altri sono vicini: si può lottare per l’ultimo gradino del podio” | G. Zamagni, Aragon
27 settembre 2014

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ALCANIZ – Da fenomeno imbattibile a comprimario: 13 giorni dopo il trionfo di Misano, il ruolo di Valentino Rossi cambia completamente. Perché? Facile rispondere, viste le medesime difficoltà del compagno di squadra: qui la Yamaha non funziona come dovrebbe, anche se Pol Espargaro, con la M1 “clienti” ha conquistato un più che dignitoso quarto posto.

«La verità è che qui la Honda fa un altro sport, una MotoGP molto più veloce» si rammarica Rossi, costretto perfino a effettuare la Q1.

Così, alla fine, il sesto posto non è poi da buttare.
«E’ stata un’altra giornata difficile: abbiamo lavorato tanto per cercare di risolvere i problemi di venerdì. Le FP3 sono state complicate e quando ho montato la gomma nuova, qualcosa non ha funzionato, anzi, addirittura quasi cado perché era difettosa. Così non sono riuscito a migliorarmi e sono stato costretto a effettuare la Q1. Nelle FP4 non avevo più gomme medie, la M1 continuava a scivolare, ma alla fine abbiamo fatto un piccolo passo in avanti: viste le premesse e considerando che avevo una sola gomma da montare per la Q2, la seconda fila non è male. Adesso bisogna fare un altro passo in avanti nel warm up: non c’è nessuna possibilità di lottare con i due piloti HRC, ma c’è un altro posto sul podio e dobbiamo assolutamente fare un altro passo in avanti».

Sei sorpreso da queste difficoltà?
«Non completamente, perché la M1 ha sempre sofferto ad Aragon, ma speravamo di fare un po’ meglio. Purtroppo, con questa gomma più dura sulla spalla, soffriamo di più quando la temperatura è relativamente bassa. Ma è solo sabato…».

Il meteo prevede pioggia: potrebbe essere un aiuto per la Yamaha?
«No: se la temperatura sarà più bassa di oggi o se addirittura pioverà, noi soffriamo di più. E sull’acqua anche la Ducati è competitiva, non solo la Honda».

Il podio, quindi, è un’utopia?
«Non esattamente. A parte le Honda, non siamo lontani: io, Lorenzo, le Ducati di Dovizioso e Iannone, Pol Espargaro siamo più o meno sullo stesso livello. Ce la possiamo ancora giocare».