Rossi: "Bisognerà attaccare all'inizio"

Rossi: "Bisognerà attaccare all'inizio"
Giovanni Zamagni
Valentino consapevole della sua forza come dei suoi limiti: “per salire sul podio dobbiamo migliorare ancora. C’è equilibrio tra Honda e Yamaha, ma loro consumano meno la gomma” | G. Zamagni, Jerez
3 maggio 2014

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JEREZ DE LA FRONTERA – Un’altra seconda fila – la terza consecutiva -, ma il quarto posto è il miglior risultato stagionale in qualifica di Valentino Rossi. «Non sono stato perfetto nel mio giro tirato, ma, al massimo, avrei potuto fare come Pedrosa (più veloce di 0”227, NDA)», commenta Valentino, consapevole della sua forza come dei suoi limiti: anche per la gara, Rossi sa benissimo che salire sul podio sarà tutt’altro che semplice. Ma non impossibile.

«Sono abbastanza soddisfatto, è la mia miglior qualifica della stagione. Speravo nella prima fila, ma ero perfettamente consapevole che sarebbe stato difficile. In ogni caso la posizione è positiva: era importante tenere dietro i piloti con la “extra soft”. Al di là del giro singolo, comunque, sono stato competitivo in ogni sessione: con la dura posteriore ho un buon passo, ma dobbiamo migliorare ancora perché Lorenzo è più veloce di me, specie in accelerazione, dove la mia moto ha poca trazione. Il warm up, quindi, sarà importante e bisognerà decidere tra la dura (sigla “33”, NDA) e la extra dura (“34”) anteriore».


La scelta della gomma anteriore dipende solo dalla temperatura?
«No, anche dallo stile di guida: io sono più aggressivo in frenata di Lorenzo, che predilige la velocità a centro curva. Diciamo che la “33” dovrebbe dare dei vantaggi nella prima parte della gara, la “34” nella seconda».


Confermi di aver fatto il tempo con il telaio nuovo?
«Sì, ma la differenza con quello “standard” è veramente minima: comunque domani lo userò».


Spesso, in Casa Yamaha, quando ci sono queste novità, tu le usi e Lorenzo no. Come mai? Questione di stile di guida, di una maggiore propensione al rischio da parte tua, o cosa?
«In questo caso stiamo parlando di piccolissime differenze, di dettagli. Questo telaio, realizzato dalla Yamaha per migliorare la stabilità in frenata, serve ai tecnici per capire se è la strada giusta da seguire. Per quanto mi riguarda, mi sembra che vada come l’altro, forse un pelino meglio e per questo ho deciso di utilizzarlo. Lorenzo non ha trovato alcuna differenza e, quindi, ha preferito utilizzare la M1 “standard” per avere le due moto con la ciclistica perfettamente identica».


Qual è la tua valutazione sul passo gara?
«Sia io sia Lorenzo andiamo molto forte nei primi giri: bisognerà provare ad attaccare subito e poi vedere cosa succederà nella seconda parte della gara. Su questa pista, Honda e Yamaha hanno un comportamento molto simile, ma sembra che loro consumino meno la gomma e, di conseguenza, potrebbero avere qualche decimo di vantaggio negli ultimi giri. Anche qui, Marquez sembra più veloce di Pedrosa, ma la situazione pare abbastanza equilibrata».


Ma Marquez come riesce a fare tutta questa differenza in qualifica: ormai è una costante…
«Per quanto mi riguarda, io non sono mai stato un grande pilota da pole, nemmeno quando vincevo 11 gare all’anno… Qui, però, oltre al coraggio e al suo controllo della moto, la differenza l’ha fatta la strategia: è stato l’unico a utilizzare tre gomme “extra soffici”. Con la seconda aveva fatto 1’38”6: sicuramente è stata una buona tattica, da prendere in considerazione in futuro sulle piste corte».
 

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