Valentino Rossi 16°. Di chi è la colpa?

Valentino Rossi 16°. Di chi è la colpa?
Giovanni Zamagni
Valentino Rossi davanti solo a Sylvain Guintoli è un caso, c’è poco da fare. Di chi è la colpa: del pilota? Della squadra? Della moto? Proviamo a capirci qualcosa | G. Zamagni, Sachsenring
16 luglio 2011

Punti chiave

SACHSENRING – Ormai è un caso, è inutile nasconderlo. Valentino Rossi sedicesimo a 1”639 da Stoner, davanti solo a Sylvain Guintoli è un caso, c’è poco da fare. Di chi è la colpa: del pilota? Della squadra? Della moto? Proviamo a capirci qualcosa, partendo, naturalmente, dalle dichiarazioni del nove volte iridato.

“Con la GP11.1 abbiamo grandi problemi, soprattutto non riusciamo a capire perché con la 1000 andavamo bene, riuscivo a guidare e a fare buoni tempi, sia a Jerez sia al Mugello: per questo abbiamo deciso di rischiare e di anticipare i tempi. Ma con il motore 800 la moto sembra non funzionare più, faccio troppa fatica con l’anteriore e siamo molto lenti. Nelle due gare precedenti avevamo avuto poco tempo per lavorare, a causa del meteo, ma qui abbiamo potuto sfruttare tutti i turni, ma non ce l’abbiamo fatta ugualmente a trovare una buona messa a punto. Indubbiamente adesso stiamo facendo più fatica che con la GP11, anche se pure con quella non che avessi ottenuto risultati formidabili: in ogni caso andavo molto meglio di adesso. Decideremo domani sera cosa fare, se tornare alla GP11: molto dipenderà anche dalla rotazione dei motori”.

Insomma, Valentino vuole tornare indietro.
“Ci stiamo pensando. In ogni caso, dovevamo provare la GP11.1, perché con la GP11 non potevo lottare per vincere e con questa speravamo di andare più forte. E, naturalmente, bisogna pensare a qualcos’altro anche per il 2012, perché anche se la 1000 si guida meglio della 800, ha comunque dei problemi. Le ultime gare sono state frustranti ed è naturale perdere motivazioni. A Barcellona con la GP11 non eravamo andati male, ma il disastroso GP di Gran Bretagna ci ha tagliato le gambe e così abbiamo deciso per la GP11.1: ci ha un po’ fregato la voglia di fare meglio. Naturalmente, non avendo feeling giusto con la moto, non riesco a tirare fuori le mie doti di guida, come facevo invece in passato”.


GP11.1: UNO SBAGLIO UTILIZZARLA

E’ chiaro, insomma, che utilizzare la GP11.1 è stato uno sbaglio e anche Valentino ha fatto un errore di valutazione, convinto che con questa moto sarebbe andato molto più forte che con la GP11. Probabilmente, dopo il quinto posto della Catalunya, a meno di otto secondi dalla vetta, aveva illuso il nove iridato che con la GP11.1, quindi una moto teoricamente più evoluta, avrebbe potuto puntare tranquillamente al podio, se non addirittura alla vittoria. Una sopravvalutazione difficile da spiegare per un pilota bravo e sensibile come Rossi: adesso è normale che Valentino non spinga più , “gliel’abbia data su” come si dice in gergo, ma lo sbaglio è stato commesso prima. Si può anche dire, che Valentino, per la voglia di arrivare subito a un risultato importante, abbia rinunciato troppo presto a cercare di sfruttare al massimo il potenziale della GP11.


LE REAZIONI DEL PADDOCK

E’ chiaro che il “caso” Rossi-Ducati diventa il fatto più importante del GP di Germania: tutti parlano di questo. Ecco qualche reazione.
Vitto Guareschi, team manager Ducati: “La GP11.1 si sta rivelando troppo difficile da mettere a punto in gara. Valentino non riesce a guidarla, non mette le ruote dove vorrebbe e, per assurdo, miglioriamo all’anteriore solo quando perdiamo grip sul posteriore. Non abbiamo ancora capito qual è il problema: con la 1000 avevamo sensazioni completamente differenti”.

Marco Simoncelli: “Fa un brutto effetto vederlo in fondo alla classifica: adesso che sono io veloce, mi piacerebbe fare qualche battaglia con lui, ma è impossibile. All’inizio probabilmente pensava che risolti i problemi alla spalla e capita meglio la moto sarebbe stato competitivo, ma adesso gli “sarà scesa la catena” (traduzione: non spinge più, nda). Io penso che sia ancora allo stesso livello di 2 o 3 anni fa, è ancora uno che va forte”.

Andrea Dovizioso: “Mamma mia, che effetto fa vederlo così indietro! Mi viene da dire che è umano anche lui: se perdi feeling con la moto, non riesci più a spingere. E’ una cosa che è capitata a tutti i piloti, adesso è successa a lui. Io non credo che sia una questione di età, perché negli ultimi anni con la Yamaha era andato più forte di sempre nella sua carriera. Evidentemente la Ducati è difficile e perdi feeling, soprattutto per una abituato a guidare una moto “facile” come la Yamaha. Fino a Barcellona mi aveva sorpreso per come riusciva a essere veloce e pensavo che ce l’avrebbe fatta anche con la Ducati, invece adesso ha perso feeling e non la guida più”.

Casey Stoner (acido): “Me lo chiedete a ogni GP e rispondo sempre alla stessa maniera: sono sorpreso che sia così indietro, soprattutto con una Ducati evoluta”.

Dani Pedrosa: “E’ sicuramente in un momento difficile: quando non ti senti bene sulla moto non spingi. Tutti i piloti hanno attraversato un momento così”.

Jorge Lorenzo: “Per alcune gare è anche stato davanti, ma negli ultimi GP sembra aver perso feeling con la moto. Questa categoria è così: se non sei a posto, ti ritrovi molto indietro. Ma è chiaro che questa non è la sua posizione”.

 

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