MotoGP, Valencia 2015. Lorenzo: "Non devo dimostrare niente a nessuno"

MotoGP, Valencia 2015. Lorenzo: "Non devo dimostrare niente a nessuno"
Giovanni Zamagni
Lo spagnolo della Yamaha appare relativamente tranquillo e concentrato: “Buon inizio, sono veloce e costante. Non sento pressione: se vinco il titolo bene, ma la mia vita non cambierà se non centrerò l’obiettivo”
6 novembre 2015

VALENCIA – Apparentemente è il solito Jorge Lorenzo, sereno e motivato. E, come sottolinea, Marc Marquez: «come è quasi sempre accaduto al venerdì, è Lorenzo il punto di riferimento». E’ così: a fine FP2, Jorge è il pilota da battere, non solo sul singolo giro, ma anche sul passo.


Lorenzo, come è stato tornare in moto dopo tutte le polemiche dei giorni scorsi?

«Ero tranquillo prima di venire qui, lo sono ancora di più oggi. Sono competitivo, sono partito subito con una buona base di partenza e da lì abbiamo dovuto fare solo piccoli aggiustamenti. Ho provato tutte le gomme disponibili, mi trovo bene sia con quelle più morbide sia con quelle più dure. Abbiamo lavorato bene: ho un passo veloce, è stato un inizio positivo».


Qualcuno ti ha fischiato da sopra il tuo box quando entravi in pista: come l’hai presa?

«Avete visto che maglietta avevano? (Gialla, NDA) E’ normale che ognuno abbia il suo pilota preferito e vengo fischiato solo da un gruppo: sarebbe un problema se fossero tutti. In ogni caso cambia poco: io cerco di fare al meglio il mio lavoro, penso solo al mio risultato».


Vincendo conquisteresti quasi certamente il titolo e dimostrerebbe di meritarlo, al di là della penalizzazione di Rossi: ci pensi, o basta conquistare il titolo, al di là del piazzamento al traguardo?

«Ho dimostrato di essere forte in tanti circuiti, non devo dimostrare niente in questo GP, l’ho già fatto nelle 17 gare precedenti. Sono sempre stato veloce: qui l’obiettivo principale è conquistare il titolo, non il GP».


L’obiettivo per le qualifiche è la pole?

«No, stare in prima fila: non sarà facile con tanti piloti che possono sfruttare la extra morbida al posteriore».


Come si comporta la Yamaha su questa pista così stretta?

«Oggi direi decisamente bene: ho un buon setting, io sono in forma, posso concentrarmi sui particolari, dobbiamo fare un passo in avanti in alcune curve».


Valentino è partito piuttosto bene: cambia qualcosa nella sua strategia?

«Il suo inizio è stato buono, ma io vado avanti come se Valentino partisse da una buona posizione sulla griglia, non dall’ultima casella».


Adesso senti più pressione che nei GP precedenti?

«Sono molto tranquillo, anche se c’è molta più gente del solito alla mia conferenza. Non ho molto da perdere, sono sempre stato dietro in campionato e ho già vinto quattro titoli: è chiaro che sarei contento di conquistare anche il quinto, ma la mia vita non cambierà se non dovessi riuscirci: la mia famiglia, i miei amici rimarrebbero sempre gli stessi».


Jorge, una provocazione: partiresti dal fondo per giocartela alla pari con Rossi?

«Sarebbe come dire al Barcellona di farsi fare quattro gol in finale di Champions per non avere vantaggi… Io non ci posso fare niente se Rossi è stato penalizzato».

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