MotoGP, test KTM. L'organizzazione ai tempi del coronavirus

MotoGP, test KTM. L'organizzazione ai tempi del coronavirus
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
I test allo Spielberg riaprono la stagione 2020. L'organizzazione di KTM per garantire la sicurezza (e consentire i viaggi)
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
28 maggio 2020

La stagione 2020 è ufficialmente ripartita. Pur in assenza di reali certezze sull'avvio del campionato (ma la doppia prova di luglio a Jerez si avvicina e sembra sempre più concreta) il semplice fatto che KTM sia riuscita a organizzare e portare a termine la giornata di test di ieri è un segnale forte e - pur senza voler cercare significati particolari - una ventata di ottimismo

Pur senza la possibilità di utilizzare il rookie Brad Binder, bloccato in patria dalle restrizioni sui viaggi internazionali (ma il sudafricano dovrebbe poter prendere parte ad altri test allo Spielberg in giugno), la squadra è riuscita a lavorare riprendendo le attività esterne a quasi tre mesi dai test del Qatar, ultima occasione in cui un motore MotoGP ha girato all'aria aperta.

Grande soddisfazione per il responsabile sportivo di KTM Pit Beirer, che ha mantenuto la promessa fatta all'inizio del lockdown: la Casa di Mattighofen sarebbe stata la prima a fermarsi ma anche la prima a ripartire. Ma per farlo è stato necessario adattarsi alle condizioni, adottando un programma diverso da quello di un test in condizioni normali.

Leitner, il responsabile del team MotoGP KTM, ha infatti attivato 22 tecnici per assistere Pol Espargaró e Dani Pedrosa prelevandone quanti più possibile dalla sede del reparto corse di Munderfing - che dista poco meno di 250 km dal Red Bull Ring - e limitando così l'ingresso in Austria di personale proveniente dall'estero (Italia, Spagna, Olanda, Gran Bretagna) facendo in modo che ci fossero solo i capotecnici Paul Trevathan e David Gutierrez, mentre la maggior parte dei meccanici non faceva parte dei team normalmente impiegati in MotoGP.

Qualcuno - come il responsabile motore Kurt Trieb - è arrivato ai test spostandosi in moto, azzerando quindi la possibilità di contatti lungo il tragitto. E tutto il personale è stato testato preventivamente. Insomma, prove generali di organizzazione per un campionato che sembra farsi ogni giorno più reale.