MotoGP Sachsenring 2015. Rossi: "Marquez favorito, ma è solo venerdì"

MotoGP Sachsenring 2015. Rossi: "Marquez favorito, ma è solo venerdì"
Giovanni Zamagni
Valentino, settimo dopo le libere, è moderatamente soddisfatto. “La base è buona, ma dobbiamo migliorare il passo di 3-4 decimi. Siamo partiti bene ma nelle FP2, con la temperatura più alta, abbiamo faticato maggiormente. Anche Lorenzo è andato forte e attenzione a Pedrosa”
10 luglio 2015

SACHS – L’inizio sembrava promettente, del tutto simile a quello di Assen. Poi, però, dopo aver ottenuto il secondo tempo (con un buon passo) nelle FP1, Valentino Rossi ha avuto qualche problema nelle FP2, ha perso velocità e costanza, chiudendo settimo, con un tempo peggiore di 0”057 rispetto a quello del mattino. Preoccupante? Ecco l’analisi del campione della Yamaha.


«Siamo partiti subito con un buon assetto, ma poi non siamo riusciti a migliorarci, anche se alla fine sono abbastanza soddisfatto di come è andata. Nelle FP2 abbiamo fatto delle modifiche che non mi sono piaciute, fino all’ultima uscita, nella quale sono stato veloce e costante: sono solo settimo, perché nel finale qualcuno ha messo la gomma nuova al posteriore e altri la extra soffice, mentre io ho continuato a girare con quelle di inizio turno. In definitiva, si può dire che abbiamo una buona base, ma che c’è ancora tanto lavoro da fare: per essere competitivi in gara bisogna girare in 1’21” alto, non in 1’22” basso come ho fatto io nel pomeriggio».

 

Cosa è cambiato dal mattino al pomeriggio?

«Con la temperatura più bassa è più facile guidare la moto, mentre con le gomme più dure la situazione si complica un po’, la Yamaha scivola di più sul posteriore».

 

Quindi se le temperature dovessero effettivamente aumentare, come previsto, potrebbe essere un problema in più?

«No, non credo che incida più di tanto. E se fa caldo è meglio per le curve a destra, la situazione diventa più sicura».

 

A proposito, com’è la situazione alla famigerata curva 11, la velocissima destra in discesa?

«In quel punto bisogna sempre stare molto attenti, ma mi sembra che sia molto meglio rispetto agli altri anni. L’asimmetrica anteriore sembra funzionare abbastanza bene, ma non fa una grossa differenza».

 

Marquez è il pilota da battere?

«Lui vince qui dal 2009 e questo è sicuramente un aiuto psicologico, qui si sente più forte. In più, sembra aver ritrovato fiducia con la moto: nelle FP2 è effettivamente andato fortissimo. Ma non è una sorpresa, me lo aspettavo così competitivo, perché è arrivato qui molto carico dopo un periodo negativo e su questo tracciato lui e la Honda sono sempre andati molto bene. Alla fine il tempo l’ha fatto mettendo la gomma nuova, ma al momento il suo passo è difficile da replicare. Ma c’è ancora tempo: bisogna pensare a entrare nei 10 nelle FP3 e poi preparare bene le qualifiche».

 

Potrebbe essere una gara come Austin, dove si lotta solo per il secondo posto?

«E’ solo venerdì, è troppo presto per dirlo. Poi qui va forte anche Pedrosa, che ad Austin non c’era, quindi sono due le Honda da battere. Ma non siamo così lontani: Lorenzo ci sta con loro, devo riuscirci anch’io».

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