MotoGP. Rossi: "Stiamo soffrendo. Dobbiamo essere più reattivi"

MotoGP. Rossi: "Stiamo soffrendo. Dobbiamo essere più reattivi"
Giovanni Zamagni
Valentino: "L’anno scorso ho preso 38 secondi mentre quest’anno ne ho presi 8. Però sarei arrivato ottavo, quindi abbiamo bisogno di una mano per essere competitivi"
6 maggio 2018

Valentino Rossi appare soddisfatto dei miglioramenti evidenziati oggi su questa pista rispetto all'anno scorso, ma afferma di essere un po' frustrato per i problemi legati alla sua Yamaha. 

«Sono stato fortunato perché sono caduti in tre davanti. Siamo contenti di un quinto posto che poteva essere un ottavo, e questo dice molto sulla nostra attuale condizione tecnica. Al momento stiamo soffrendo: io ho sempre cercato di parlare con la Yamaha e dire quello che serve per migliorare; purtroppo sta passando tempo e non abbiamo ancora risolto nulla. Spero che ci sia più impegno nei prossimi mesi e che si possa fare uno step in breve tempo. Fra una pista e l’altra le condizioni cambiano, quindi speriamo nelle prossime di soffrire un po' meno. Alla fine sono andato molto più forte dell’anno scorso, sono stato 30 secondi più veloce, che è un’enormità. L’anno scorso ho preso 38 secondi mentre quest’anno ne ho presi 8. Però comunque sarei arrivato ottavo, quindi abbiamo bisogno di una mano per essere competitivi».

 

Sei un po' arrabbiato. Aspetti una reazione da Yamaha?

«Più che arrabbiato sono un po' frustrato, perché secondo me è molto chiaro quello che dobbiamo fare e purtroppo la cosa peggiore è che non siamo abbastanza reattivi per risolverlo. Quindi passano le settimane, passano i mesi, passano le gare, e non dico che dopo un anno abbiamo ancora gli stessi problemi, perché la moto è migliorata, però gli altri hanno fatto uno step molto maggiore. Io sono convinto che abbiamo il potenziale per mettere a posto la moto, però dobbiamo farlo velocemente, se no passerà un altro anno e saremo ancora cosi».

 

C’è bisogno di un cambio drastico?

«Secondo me non abbiamo bisogno di un cambio radicale. Dobbiamo solo mettere a posto due o tre cose. Domani abbiamo i test con un po' di cose da provare, ma a mio parere non sono quelle che ci servono: per quelle ci metteremo un po' più di tempo, però se la Yamaha si impegnasse al 100% i problemi potrebbero essere la metà. Dopo ci parlerò, gli dirò di nuovo quello che penso e che secondo me è piuttosto chiaro. Spero che riusciremo a migliorare in qualche mese».

 

Facci capire: qual è la vera Yamaha? Quella di Zarco o la vostra? Perché la Tech 3 continua ad andare meglio.

«È difficile da dire, perché è evidente che Zarco va forte: è molto veloce, e con il suo stile di guida e la sua stazza riesce a far soffrire meno la gomma posteriore e in certe piste, come Valencia o Jerez, fa tanta differenza. E poi è un un top rider. Diciamo che le cose che abbiamo fatto dopo la moto che usa Zarco non sono andate benissimo. Questo vuol dire che l’evoluzione che abbiamo avuto negli ultimi anni non ha portato a niente di meglio, quindi dobbiamo cambiare qualcosa».

 

Hai visto l’incidente?

«Ho visto l’incidente, e in questi casi secondo me è sempre un concorso di colpa. Si fa fatica ad attribuirla. Secondo me è un po' 50 e 50 fra Lorenzo e Pedrosa. Lorenzo è andato largo, è ritornato senza guardare ma non poteva vedere Pedrosa. Dall’altra parte Pedrosa ha pensato che ci fosse lo spazio ma non ha visto Lorenzo e si sono toccati. Metà e metà. Se dovranno compilare il cid, ognuno paghi i danni suoi!».

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