MotoGP. Rossi: “Mi piacerebbe continuare, faccio i test e poi deciderò”

MotoGP. Rossi: “Mi piacerebbe continuare, faccio i test e poi deciderò”
Marco Berti Quattrini
Un Rossi che sembra intenzionato a continuare anche dopo il 2018, fosse anche per una sola stagione. "Bisognerà vedere se sarò competitivo" ha detto
24 gennaio 2018

MADRID - Rossi tranquillo e rassegnato alle numerose domande sul suo "fine carriera" più che sull'avvio della stagione 2018. Liquida con una battuta chi gli chiede se gli dia fastidio che tutti gli chiedano del suo ritiro: «E’ da una decina d’anni che me lo chiedono in tutte le interviste, quindi sono abbastanza abituato». Di fatto sembra chiaro che almeno fino al 2019 vedremo Valentino ancora in pista.

 

Hanno confermato Viñales per due anni: tu hai parlato con Yamaha?

«Sì, ho parlato anche del mio futuro, sono tutte buone notizie, e sono molto contento perché Yamaha è positiva su qualunque scelta io farò. Io mi sono immaginato di fare prima i test e poi decidere. Mi piacerebbe continuare. Nei test vediamo se possiamo essere competitivi, poi decideremo. 


Nel caso, stai pensando a un anno o a due?

«Negli ultimi tempi si parla sempre di due anni, ma vediamo se continuare anche per uno soltanto. Abbiamo tutte le porte aperte. Bisognerà vedere come mi sentirò e come andrò».

 

Per te questo decimo titolo è diventato un'ossessione, o ti approcci in modo leggero alla stagione?

«Mi piacerebbe andare veloce come negli ultimi anni, tranne che nel 2017. Sono sempre stato competitivo, purtroppo il mondiale non l'ho vinto, però ho sempre lottato. L'obiettivo è essere più veloce dell'anno scorso. Nel 2017 ho vinto una gara e conquistato sei podi: vorrei vincere di più e fare più podi. Per il campionato vediamo. Naturalmente parto per cercare di vincere, ma non è un'ossessione».

 

Inizi la tua 23esima stagione. Cosa rappresenta per te?

«Ho sempre pensato anno per anno. E' un peso dirlo - 23 anni - ma è anche un bagaglio di esperienza, e speriamo di farla fruttare nel miglior modo»

 

Credi che quest’anno sarà più dura dell’anno scorso?

«Non la vedo più dura, perché gli avversari sono quelli. Ci sono tanti piloti forti e anche tante moto competitive. Negli ultimi anni la moto è sempre andata bene e siamo sempre stati lì davanti. Possiamo essere più veloci dell’anno scorso».

 

La M1 2018 come sarà?

«La moto del 2018 deriva da quella del 2016, siamo tutti convinti che il telaio fosse migliore, ma sarà un po’ diversa. Sono tutti concordi (Viñales e Zarco)».
 

Il telaio e l’elettronica sono quindi i punti chiave?

«Sì, saranno molto importanti, al 50 e 50%. Il telaio sarà il problema più facile da risolvere, mentre con l’elettronica sarà più difficile, perché rispetto a Honda e Ducati siamo un po’ indietro».

 

Com'è Viñales come compagno di squadra, rispetto a Lorenzo?

«Sono contento che abbia firmato, mi trovo bene con lui. E’ un grande avversario, ma c’è rispetto anche fuori dalla pista. Anche Lorenzo era un pilota fortissimo e un avversario da battere, quindi entrambi sono un grande stimolo».

 

Cosa pensi del mercato piloti?

«Tutti i big sono in scadenza, e abbastanza presto inizierà la giostra. Potrà cambiare tanto, ma anche molto poco. Il mondiale inizierà in Europa perché arrivano evoluzioni, ma fin dal Qatar si vedrà subito tutto il potenziale».

 

Lo scorso anno Zarco è stato la rivelazione dell’anno. Merita un posto nel box ufficiale?

«E’ stato forte, e penso che anche lui sarà della partita. Guida molto bene la Yamaha e quindi sarà un avversario duro».

 

Cosa pensi, di correre in auto?

«Un po’ di anni fa ho scelto di non ascoltare i canti delle sirene delle quattro ruote, e lo farò fino a fine carriera. Quando sarà, magari, potrei correre nei rally o in pista, ma non ad alto livello, perché sarò troppo vecchio per gareggiare nelle categorie top. Magari farò una Dakar».

 

Come immagini la MotoGP senza di te?

«Sarà un po’ diversa perché sono qui da tanto e sono una parte importante, ma andrà avanti con tutti i suoi tifosi e con le belle gare».

 

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