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La chiacchierata parte dall’infortunio alla gamba destra che ha segnato le ultime tre annate di Alex Rins, due delle quali con la M1: è dimenticato, assicura il catalano. E spiega cosa è successo.
“Quando si ha un infortunio, il corpo si adatta a convivere con quell'infortunio. Se ci si rompe qualcosa, poi cambia il modo in cui questo qualcosa funziona. Ve lo può dire anche Marc (Márquez n.d.r.) con il suo infortunio al braccio... È tutta una questione di adattamento, ma posso dire che dall'inizio dell'anno, da quando abbiamo iniziato a usare una nuova tecnica di recupero, sto andando molto bene”.
Rins si è sempre sentito forte, nonostante tutto. E’ stato fondamentale avere brave persone intorno e il supporto della famiglia e della moglie. Poi spiega che non è stata una semplice frattura: la tibia si è praticamente disintegrata. Ma la tecnologia procede, si è trovato un modo per far crescere l'osso. L’amore per la moto e per le corse gli hanno permesso di lottare ed eccolo qui, a guardare con ottimismo al nuovo progetto V4 di Yamaha: il quattro cilindri in linea, dice, ha raggiunto il suo apice.
“Siamo tutti molto coinvolti, in Yamaha stanno lavorando duramente e ogni volta che abbiamo testato la moto hanno portato cose nuove. La prima impressione è stata davvero buona, mi sono divertito molto e sono riuscito a guidare come facevo prima. Anche se la moto è in fase iniziale e non ho segnato i tempi che faccio con il quattro cilindri in linea, sono riuscito a guidare bene”.
Le differenze con il quattro in linea? “La moto si comporta in modo molto diverso: a Barcellona, quando l'ho provata per la prima volta, ho dovuto adattarmi parecchio, ma a Misano mi è sembrata più naturale. C'è ancora molto margine di miglioramento, siamo indietro rispetto ai nostri rivali, non è facile realizzare una moto nuova e farla funzionare subito bene. Abbiamo lavorato contemporaneamente su due fronti ma non è questo che ci ha limitato quest’anno: piuttosto una M1 ormai spinta al limite e non più migliorabile. Molte nuove persone sono state coinvolte nel progetto, ma forse questo progetto è giunto alla fine”.
Rins non è soddisfatto della sua stagione 2025, una stagione lunga con pochi buoni risultati e molti alti e bassi. Lui ha 30 anni, ha vinto 18 gare in carriera, è in MotoGP dal 2017 (con sei successi) e non ha dimenticato come si guida. Cosa è mancato alla Yamaha rispetto a Ducati e Aprilia?
“Mi sento impotente. È quello che provo. Manca trazione. Noi stiamo procedendo più velocemente rispetto al passato, ma anche gli altri sono migliorati. Questa è la realtà”.
E’ stato chiesto ad Alex dove Fabio Quartararo fa la differenza, soprattutto in qualifica, sugli altri piloti Yamaha.
“Fabio guida questa moto da sette anni, gli sembra più naturale, è una moto fatta apposta per lui. Questa è la differenza più grande”.
Infine il mercato: come e dove si vede dal 2027? Alex non è preoccupato, il suo manager si occuperà delle questioni contrattuali e ci saranno sicuramente dei cambiamenti all'inizio dell'anno. Ma intanto è concentrato sul nuovo progetto e in Yamaha si sente apprezzato. Darà il massimo: ha imparato molto sull'ascolto e sulla comprensione del corpo.
“Siamo atleti e ogni anno che passa diventiamo più forti; le motociclette ci chiedono sempre di più, e penso che nel mio caso ora non si tratti solo di andare in palestra. C'è molto di più”.