MotoGP. Qatar test. Rossi: "La Yamaha è competitiva anche qui"

MotoGP. Qatar test. Rossi: "La Yamaha è competitiva anche qui"
Giovanni Zamagni
Valentino soddisfatto del terzo posto, nonostante una caduta dopo solo 10 curve. “Andavo piano, ma ho piegato troppo”. Sulla M1: “Si guida bene, è costante e veloce”. Su Cadalora: “Ancora non è deciso, ma è probabile che verrà a tutti i GP”
2 marzo 2016

LOSAIL - Peggio di così non poteva iniziare: 10 curve dopo l’uscita dai box, Valentino Rossi era già a terra. «Stavo andando piano, a non più di 70 km/h, ma forse ho piegato troppo e ho perso il controllo del posteriore» sorride Valentino. Ci può ridere sopra: non si è fatto nulla e la giornata è poi proseguita senza intoppi e con buone sensazioni.
 

«Sono abbastanza soddisfatto del lavoro svolto oggi: anche qui, la M1 sembra competitiva, è veloce e costante. Oggi siamo partiti subito da una buona base, non abbiamo dovuto lavorare più di tanto sulla moto, ma abbiamo migliorato a ogni uscita. Un po’ come era successo a Phillip Island, Lorenzo, io e Vinales siamo stati i più costanti: là c’era anche Marquez, che qui sembra un po’ più in difficoltà».


Nel box avete due moto perfettamente uguali?

«Sì, abbiamo fatto la scelta, quella con il telaio più simile al 2015. E stiamo lavorando già in configurazione gara. Anche qui sono sempre stato tra i primi, ho girato con un buon passo».


Cosa c’è ancora da migliorare?

«Bisogna sempre migliorare: nella MotoGP di oggi, se non ti migliori per mezz’ora, da terzo ti ritrovi ottavo… Dobbiamo ancora lavorare sulla messa a punto del telaio e dell’elettronica, ma, nel complesso, la M1 è bella da guidare».


La VR46 Academy ha fatto un accordo con la Yamaha: è il preludio del tuo rinnovo di contratto per i prossimi due anni?

«Sono contento, era il nostro obiettivo: ci piacerebbe far crescere i giovani e portarli, un giorno, in MotoGP alla Yamaha, anche se non sarà così facile… Per quanto mi riguarda, la situazione è chiara: bisogna vedere se sono competitivo, ma mi piacerebbe continuare e credo che la Yamaha sarebbe contenta».


Le Michelin sembrano funzionare bene anche qui: confermi?

«Sì, la prima sensazione è certamente positiva, anche qui la moto è bella da guidare. Naturalmente, rispetto alle Bridgestone, ci sono degli aspetti positivi e altri negativi, bisogna conoscerle, ma nel complesso si stanno comportando bene».


Rimane l’incognita della tenuta alla distanza…

«Per la verità, facciamo gli stessi giri, se non di più, di quelli che facevamo nei test con le Bridgestone e il tempo l’ho fatto con una posteriore che aveva più giri di quelli della gara. E’ chiaro che bisognerebbe fare un “long run”, ma l’impressione è che tengano».


Anche qui c’è Cadalora: sarà al tuo fianco per tutta la stagione?

«Non abbiamo ancora deciso: è vero che ci troviamo bene insieme, ma definiremo tutto dopo questa trasferta: comunque ci sono buone possibilità che venga a tutti i GP».