MotoGP, Motegi 2015. Lorenzo: “Sono il più veloce, ma il più sfortunato”

MotoGP, Motegi 2015. Lorenzo: “Sono il più veloce, ma il più sfortunato”
Giovanni Zamagni
Jorge non si da colpe per quanto accaduto. “Ho dimostrato di essere forte anche sul bagnato, ma sono cambiate le condizioni. Nel complesso sono il più rapido, ma ci sono stati fattori contro di me”. Sul campionato: “Devo vincerle tutte e sperare nell’«aiuto» delle Honda e delle Ducati”
11 ottobre 2015

MOTEGI – Sfortuna: Jorge Lorenzo è convinto che si tratti solo di questo. Lo dice una, due, tre, cento volte, forse per autoconvincersi.

«Ancora una volta sono stato sfortunato: prima perché ha piovuto, quando sull’asciutto ero il più forte, poi perché ha smesso di piovere quando ormai avevo un buon margine. All’inizio ho spinto in maniera brutale per andare via, ma quando sull’asfalto non c’era più acqua, si è distrutta la gomma anteriore, in particolare la parte destra. Da lì in poi ho dovuto frenare molto prima del solito, essere più lento in curva, pensare solamente a sopravvivere e a raccogliere più punti possibile. Alla fine, è andata anche bene che ne ho persi solo quatto: Rossi è stato bravo a gestire la situazione».


Non credi di aver spinto troppo all’inizio?

«Ho fatto una gara del tutto simile a quella di Antonelli in Moto3 e Zarco in Moto2: la differenza è che nelle loro gare la pista non si è asciugata, in MotoGP sì. Ecco perché non ho vinto: ero veloce, concentrato, guidavo bene. Ma sono cambiate le condizioni: è chiaro che se avessi saputo che l’asfalto si sarebbe asciugato, non avrei spinto così tanto all’inizio».


Si possono recuperare 18 punti in tre gare?

«E’ una situazione difficile, ma ho la possibilità di vincere tutte e tre le gare. Speriamo che Marquez e Pedrosa, ma anche le Ducati, riescano a togliere qualche punto a Rossi».


Quindi sei indietro in campionato solo per sfortuna?

«Sì, credo quest’anno di essere stato il più competitivo grazie alla moto, alla mia velocità, alla concentrazione. Eppure sono indietro in campionato: non dimentichiamo il casco del Qatar (si era abbassata l’imbottitura istruendo in parte la visuale, NDA), e la pioggia in gara a Silverstone dopo che sull’asciutto ero stato sempre il più veloce».