MotoGP. Marquez-Lorenzo: contatto!

MotoGP. Marquez-Lorenzo: contatto!
Giovanni Zamagni
Jorge provoca Marc toccandolo sulla gomma mentre si accingeva a provare la partenza. Ma, a parte questo, è stato un normalissimo venerdì: il pilota della Honda ha la situazione sotto controllo | G. Zamagni, Valencia
8 novembre 2013

Punti chiave

VALENCIA – Tre considerazioni: 1) E’ sembrato un venerdì del tutto normale; 2) Il tentativo di Lorenzo di mettere pressione a Marquez non pare avere alcun effetto; 3) Al momento, non si vede nessuno in grado di stare vicino a “quei tre là”. Come dire: tutto sta procedendo nel migliore dei modi per Marc.


MARQUEZ: “ERO PIU’ NERVOSO IERI”

Inevitabilmente, il commento di Marquez inizia da quanto successo con Lorenzo alla fine del primo turno di libere, quando Marc è stato appositamente toccato sulla gomma posteriore dall’anteriore del rivale, mentre si accingeva a provare la partenza.

“E’ chiaro che lui (non dice mai il suo nome, NDA) prova a mettermi un po’ di pressione. Quando ho sentito quel contatto sulla gomma posteriore, mi sono voltato subito: mi ha sorpreso scoprire che era stato lui. Al momento mi ha un po’ infastidito, perché in quegli istanti cerchi la concentrazione: lui ha molta esperienza, usa ogni tattica, ma io sono tranquillo come sempre”, dice con un sorriso grande così, a conferma che Marc è veramente sereno. Come sempre.

“Sinceramente ero più nervoso ieri, oggi, quando sono entrato in pista, è stato un venerdì come gli altri. Le condizioni della pista non era perfette, ho cercato il giusto bilanciamento della moto, ottenendo alla fine il primo tempo, ma devo migliorare il mio feeling generale, anche perché Pedrosa e Lorenzo sono molto competitivi qui”.
Come al solito, Marquez non vuole sentire parlare di tattica, di gara in qualche modo prudente. Ma non per “pazzia” o propensione al rischio, quanto per una precisa – e a mio modo di vedere condivisibile – analisi tecnica. “Difficile adesso parlare di tattica: oggi e domani darò il 100%, poi domenica si vedrà quello che accadrà. La mia idea è che bisogna guidare come sempre: solo così riesci a mantenere sempre la massima concentrazione. Inoltre, con queste MotoGP, se non spingi al massimo, il set up ne risente, non scaldi le gomme, hai problemi con i freni: impossibile pensare di andare “a spasso”.


LORENZO: “SOLO UNO SCHERZO”

Il tentativo di innervosire il rivale con quel “buffetto” sulla ruota posteriore un po’ da bullo al semaforo, non sembra aver portato i benefici sperati. Anzi, tra i due, è Lorenzo a sembrare più impacciato a trovare la giustificazione per quella che è, a tutti gli effetti, una provocazione. “E’ solo uno scherzo che si fa ogni tanto in pista: per esempio lo avevo fatto due anni fa a Colin Edwards al Mugello” E’ un po’ differente, però, la situazione: ma è inutile stare a menarla più di tanto su un episodio abbastanza secondario.

“Oggi non è andata male – è la sua analisi della giornata -: siamo tutti molto vicini, anche se, naturalmente, non sono ancora perfettamente a posto con la moto. All’inizio non avevo una grande confidenza con la M1, poi la situazione è migliorata e ho potuto girare con una buona costanza. Pedrosa e Marquez hanno una grande costanza: dobbiamo migliorare qualche decimo sia sul singolo giro sia sul passo. Al titolo non ci penso: se siamo ancora qui a giocarcelo è per il regalo che ci è stato fatto in Australia. Le possibilità sono minime, ma tutto può succedere”.