MotoGP, Luca Marini: “Che differenza i freni in carbonio”

MotoGP, Luca Marini: “Che differenza i freni in carbonio”
Giovanni Zamagni
Luca racconta la sua prima giornata: un problema lo ha rallentato costringendolo ai box per molto tempo. Tante attenzioni dai tecnici Ducati, senza Bagnaia e Miller a girare. E poi le prime impressioni con la MotoGP. “Mi sembrava una moto normale, tutti erano increduli. Poi abbiamo capito che c’era un problema, la potenza non era al 100%”
5 marzo 2021

Luca, com’è andato il primo giorno?

“Il primo giorno è stato un po’ complicato, abbiamo avuto qualche problema, differente, su entrambe le moto: ho perso tanto tempo all’inizio. La potenza non era al 100%: non è stato uno shock sotto questo aspetto. Mi sembrava una moto ‘normale’ e tutti erano increduli alle mie parole. Poi, però, abbiamo capito che c’era un problema e finalmente sono tornato in pista con tutta la potenza: è stato bello. Dobbiamo lavorare un po’ sulla posizione sulla moto con manubri, pedane, serbatoio: non sono naturale come posizione di guida. Domani lavoreremo su questo. La cosa che mi ha impressionato di più sono stati i freni in carbonio: molto differente rispetto a quello che ho sempre usato nella mia carriera. Con i freni in carbonio è tutto differente, sia quello che devi fare sia la frenata in sé”.

 

Non eri mai salito sulla moto prima?

“Sì, ero stato un giorno in Ducati, quando montavano la moto. Ero salito sulla Desmosedici, avevo già sistemato alcuni aspetti, ma la posizione di guida della Ducati è molto particolare, simile a quella della Panigale: la devo adattare meglio a me. E qui c’erano anche alcuni componenti nuovi”.

Quali particolari?

“Avevo un serbatoio differente, già provato da Jorge Lorenzo in passato. Ho fatto anche dei confronti con quello tradizionale e devo sistemare meglio le pedane. E anche sui semimanubri c’è da fare. Mi piacerebbe anche avere due selle differenti, ma non so se sarà possibile: se arriveranno bene, altrimenti bisognerà adattarsi, come ci sono riusciti tutti gli altri piloti Ducati, a parte Lorenzo.”

 

Gli altri piloti della VR46 ti hanno dato dei consigli?

“Ho parlato tanto con Pecco, che conosce bene questa Ducati. Ho parlato anche con Franco e Valentino in questa lunga pausa: ero pronto per il mio debutto, sapevo cosa dovevo fare. Devo dire che è andata bene, al di là dei problemi tecnici, che peraltro abbiamo gestito bene, anche grazie all’aiuto di Ducati. Oggi c’era parecchia gente ‘rossa’ dentro al box, anche perché Bagnaia e Miller non provavano: li devo ringraziare, è stato fatto un gran lavoro”.

 

Oggi non c’erano due tuoi meccanici al box?

“Ho portato con me in MotoGP due meccanici della Moto2: li conosco molto bene, abitano vicino a Tavullia. Purtroppo oggi non c’erano per problemi con il Covid: molto strano, sono due che stanno attentissimi, credo fossero due falsi positivi. Spero possano tornare in pista domani per condividere questo momento speciale”

 

Chiudi questa prima giornata con quale sensazione?

“Mi aspettavo molto peggio, è una bella moto, si guida bene, anche se bisogna aspettare quando la porterò al limite. Bisogna fidarsi di più dell’elettronica, aprire il gas con grande decisione. Per noi che veniamo dalla Moto2 è difficile controllare l’uscita: se riesci a dare più gas, la moto sta più ferma. Più che controllarla tu devi farla controllare dall’elettronica, è incredibile quanto funziona bene. Personalmente ho faticato in frenata: il mio stile non è quello giusto, mi devo adattare. Peccato aver fatto pochi giri, fortunatamente abbiamo risolto i problemi: è stato bello avere il supporto di Dall’Igna e di tutti gli altri ingegneri e tecnici”

 

I problemi sono stati risolti definitivamente?

“Una moto dovrebbe essere a posto, a parte un problemino con l’abbassatore della partenza, mentre sulla seconda stanno ancora lavorando. Mi piace molto la squadra che ho, hanno fatto cinque ore di fuoco, non sono stati fermi un attimo: devo ringraziarli”.