MotoGP. Le pagelle del GP di Spagna 2016

MotoGP. Le pagelle del GP di Spagna 2016
Giovanni Zamagni
Dieci, anzi 10 e lode per Rossi, immenso; 7 a Lorenzo, incomprensibile; 8 a Marquez che è maturato, e 7 al Dovi per la tenacia
25 aprile 2016

VALENTINO ROSSI VOTO 10 E LODE

Il fine settimana perfetto: pole position, vittoria e giro veloce. In questo GP, Valentino ha colpito sotto tutti gli aspetti: velocità, determinazione, costanza di rendimento, partenza, primi giri, controllo della situazione. Dei suoi numeri, tutti da primato, colpisce la capacità di vincere 19 anni e 250 giorni dopo il primo successo del 1996 in 125: per riuscirci, devi ricominciare da capo un sacco di volte, metterti costantemente in discussione, adattarti ai cambiamenti, eccetera, eccetera, eccetera. E pensare, che c’è ancora qualcuno che si stupisce delle sue qualità. Immenso.


JORGE LORENZO 7

Il secondo posto, contro un Rossi così, è naturalmente un buon risultato, forse il migliore ottenibile, ma lo spagnolo non ha convinto in gara e nel fine settimana è stato ancora una volta altalenante, come peraltro avviene dall’inizio dell’anno: a tratti imbattibile (nelle FP1 e nelle FP2), in altre circostanze vulnerabile. Questo è un pilota “normale”, non il fenomeno che verrà pagato 25 milioni di euro (per due anni) dalla Ducati. Incomprensibile.


MARC MARQUEZ 8

Ci mette sempre una pezza e, questa volta, è stato anche capace di amministrare: all’inizio ha provato a tenere in tutti i modi il passo di Lorenzo, ma quando ha visto che non ce la faceva ha rallentato vistosamente. «Terzo a due decimi o a 5” dal secondo non cambia nulla» ha filosofeggiato, facendo buon viso a cattivo gioco. Maturato?
 


DANI PEDROSA 6

Alla fine, il distacco dal compagno di squadra è dignitoso (3”3), ma solo perché Màrquez ha rallentato. E’ nervoso, ai ferri corti con la Honda, particolarmente penalizzato dalla nuova carcassa rigida delle Michelin. Anonimo.


ANDREA DOVIZIOSO 7

In qualifica è andato oltre ogni aspettativa, in gara stava facendo il suo più che dignitosamente e sarebbe stato di gran lunga il miglior pilota Ducati al traguardo. In questo momento, è lui il valore aggiunto della Desmosedici. Tenace.


ALEIX ESPARGARÓ 7

Ha guidato bene, finalmente più veloce e senza commettere errori: battere il compagno di squadra è sempre positivo. In ripresa.


MAVERICK VIÑALES​ 5

Il nuovo “pezzo da 90” del mercato piloti non può permettersi di prendere paga da Espargaró . Distratto.


ANDREA IANNONE 4

In grandissima difficoltà per tutto il fine settimana, in prova, in qualifica, in gara. Nel finale ci ha messo una pezza, ma ha sofferto troppo. Scoraggiato.


POL ESPARGARÓ 5

Rifila 9 secondi al compagno di squadra: è l’unico aspetto positivo.


EUGENE LAVERTY 7

Guida bene, sbaglia poco, è veloce: sta crescendo.


HÈCTOR BARBERÀ 4

In prova fa sempre faville, ma (quasi) sempre sfruttando il traino di qualcuno. In gara, però, sprofonda: bisogna lavorare diversamente.


CAL CRUTCHLOW 4

Irriconoscibile. Dispiace soprattutto per i grandi sforzi, non ripagati, di Lucio Cecchinello.


BRADLEY SMITH 4

Sempre peggio.


STEFAN BRADL 4

Lento in prova, lento in gara.


ALVARO BAUTISTA 5

In qualifica ha sfiorato per ben due volte la Q2 e in gara non stava facendo male, ma è caduto, vanificando la possibilità di un discreto risultato.
 


YAMAHA M1 VOTO 9

Qui ha dato una gran paga a tutti: equilibrata, veloce, relativamente gentile con le gomme.


HONDA RC213V VOTO 7,5

Al di là dei tempi fatti da Marquez in prova, è sempre sembrata in difficoltà, difficile da mettere a punto e da gestire.


SUZUKI GSX-RR VOTO 6

Anche la Suzuki soffre le nuove gomme Michelin: un passo indietro rispetto ai primi GP.


DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 4

Un disastro: si aspettava Jerez per capire il reale valore della Desmosedici, ma il risultato è stato scoraggiante. E continua ad avere problemi di affidabilità.


APRILIA RS-GP VOTO 6

Qualche progresso, soprattutto in prova. Ma le altre MotoGP sono lontanissime.