MotoGP. Le pagelle del GP del Giappone

MotoGP. Le pagelle del GP del Giappone
Giovanni Zamagni
Dieci a Márquez, 5 a Rossi e 4 a Lorenzo. Bravo Dovizioso: nove
17 ottobre 2016

MARC MARQUEZ VOTO 10

Con una Honda nuovamente all’altezza della situazione, efficace anche in accelerazione (e non solo in frenata), Marquez torna l’attaccante da tre gol a partita. Manca la lode per aver “fallito” la pole position, ma il suo GP del Giappone è stato in assoluto strepitoso, anche se in prova continua a cadere un po’ troppo. Ma forse è bravissimo anche in questo: venerdì e sabato trova il limite, domenica ha sempre la situazione sotto controllo. Una tattica vincente, anche se i rischi di farsi male sono elevatissimi. In gara controlla la situazione con facilità, con anche un paio di sorpassi su Rossi davvero determinati (eufemismo). Fuori dalla norma in tutto.


VALENTINO ROSSI 5

Un altro errore che non ti aspetti dal pilota più esperto e vincente della griglia di partenza. Alla vigilia, il campione della Yamaha aveva detto che non bisognava fare pazzie per battere Marquez, ma in gara, con la possibilità concreta di stare in scia al rivale, Rossi si è dimenticato della promessa del giovedì ed è andato all’attacco. Una generosità che piace, ma che, purtroppo, non ha pagato: lui dice di non sapere perché è caduto, ma alla dieci è sembrato un filo largo. Rimane impressionante per velocità, volontà e determinazione. Grazie comunque.
 


JORGE LORENZO 4

Il suo sbaglio è più grave di quello del compagno di squadra: fuori Rossi, con Marquez ormai imprendibile, lo spagnolo avrebbe dovuto solo arrivare al traguardo per conquistare il secondo posto in campionato. Naturalmente, è più facile da dire che da fare, soprattutto con gomme che Lorenzo non digerisce in nessuna maniera. Nota di merito: dopo il terrificante volo di sabato, lo spagnolo è stato grande in qualifica (e nelle FP4). Sgonfiato.


ANDREA DOVIZIOSO 9

La sensazione è che sarebbe arrivato comunque secondo, anche se Lorenzo non fosse caduto. Su una pista favorevole alla Ducati, raccoglie il massimo, perché Maruqez non era battibile. I suoi (tanti) denigratori (chissà perché poi…) potranno sostenere che è facile fare secondo con Rossi e Lorenzo a terra e Pedrosa infortunato, ma criticare è sempre più facile che pilotare. Fino a prova contraria, non si poteva fare meglio. In ripresa.


MAVERICK VINALES 8

Peccato per una qualifica al di sotto delle sue possibilità: fosse partito più avanti, sarebbe probabilmente riuscito a battere anche Dovizioso. Dopo un inizio gara relativamente prudente, Vinales ha cambiato marcia quando ha visto davanti a lui il compagno di squadra e ha sentito profumo di podio: grande risultato o occasione persa? Io sono per la prima tesi: una buona conferma.
 


ALEIX ESPARGARO 7,5

Alla fine, prende un’altra volta paga dal compagno di squadra, quando aveva tutte le possibilità di batterlo, ma il suo GP del Giappone è stato di alto livello, in qualifica come in gara. Sicuramente è stato il miglior Espargaro della stagione: peccato che abbia (ri)trovato il feeling con la Suzuki così tardi.


CAL CRUTCHLOW 6,5

Non entusiasma: la posizione è certamente positiva, il distacco dai primi troppo grande. In ogni caso, nella seconda parte della stagione il suo rendimento è finalmente in linea con le aspettative.


POL ESPARGARO 6

Un altro GP complessivamente senza acuti, ma dignitoso.


ALVARO BAUTISTA 8

Miglior risultato e miglior gara con l’Aprilia. D’accordo, con Rossi, Lorenzo e Pedrosa al traguardo, la posizione sarebbe stata differente, ma il distacco relativamente contenuto non sarebbe cambiato: bravo Alvaro. Continuo a pensare che l’Aprilia ha sbagliato – e di brutto – a non riconfermarlo per il 2017.


DANILO PETRUCCI 6

Sufficienza risicata: il merito principale è aver battuto il compagno di squadra, guadagnando ulteriori punti nella sfida per ottenere la DesmosediciGP 2017 nella prossima stagione. Ma io reputo Danilo più forte di quanto stia facendo vedere adesso: ha il potenziale per fare di più.


SCOTT REDDING 5

Ovviamente, per lui, discorso opposto: ha preso paga dal compagno di squadra.


STEFAN BRADL 5

Perde sempre la sfida con il compagno di squadra, sia in prova sia in gara.


BRADLEY SMITH 7

Bravo e coraggioso a tornare in sella dopo il terribile infortunio di un mese fa.


HECTOR BARBERA 5

Non è facile diventare improvvisamente pilota ufficiale, ma il suo approccio è sempre lo stesso: in prova lavora solo con l’obiettivo di… trovare una scia. Senza la scivolata, avrebbe potuto lottare con Pol Espargaro: non male. Ma deve cambiare mentalità.


HONDA RC213V VOTO 9

Su una pista con tante accelerazioni, la RC213V si è dimostrata competitiva e vincente, anche se a fare la differenza ci vuole sempre un certo Marc Marquez. In HRC sono stati davvero bravi: se questo GP fosse stato disputato a inizio dell’anno, probabilmente non sarebbero nemmeno saliti sul podio.


YAMAHA M1 VOTO 8

Per la verità, anche a Motegi la M1 è sembrata competitiva, veloce ed equilibrata. Ma è solo un caso che i due piloti ufficiali siano caduti entrambi, Rossi nel tentativo di andare a riprendere Marquez, Lorenzo per tenersi dietro Dovizioso? E, soprattutto, è un caso che la Yamaha non vince più da giugno? All’ingegnere Bernardelle la risposta in “DopoGP”.


DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 8,5

Dopo il disastro di Aragon, la Desmosedici è tornata competitiva come ci si aspettava che fosse per tutta la stagione. A centro curva, continua a essere più in difficoltà delle rivali, ma in frenata e, soprattutto, in accelerazione non aveva nulla di meno delle altre MotoGP.


SUZUKI GSX-RR VOTO 9

Due Suzuki nei primi quattro non si vedevano da tempo immemore: un grande risultato, specie considerando il distacco ridotto subito da Marquez. Bravi davvero: si conferma un gran bel progetto.


APRILIA RS-GP VOTO 8

Ma sì, esageriamo di nuovo: finire a Motegi a 23 secondi dalla Honda (quindi meno di un secondo al giro) è davvero un bel risultato per la “debuttante” Aprilia. Negli ultimi mesi, a Noale hanno lavorato bene. Evviva.

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