MotoGP Indianapolis 2015. Rossi: “Marquez mi ha fatto un favore. Per il momento…”

MotoGP Indianapolis 2015. Rossi: “Marquez mi ha fatto un favore. Per il momento…”
Giovanni Zamagni
Valentino celebra il decimo podio stagionale: "Per come si erano messe le prove non potevo aspettarmi di più. Ho limitato i danni, perdendo solo 4 punti da Jorge e 9 da Marc. Ma devo migliorare in qualifica, è il mio punto debole"
10 agosto 2015

INDIANAPOLIS – Un altro podio: ancora una volta, Valentino Rossi ha conquistato il massimo risultato alla sua portata. Anche così si vincono i titoli mondiali.
«Sono abbastanza contento perché ho perso solo 4 punti da Lorenzo e 9 da Marquez: per come erano andate le prove non mi posso lamentare. Anche perché, all’inizio della gara e per tanti giri, Lorenzo era primo e io quarto, con Jorge che stava recuperando parecchi punti… Nel warm up abbiamo lavorato bene, la mia M1 era decisamente più competitiva, riuscivo a guidare bene. Pedrosa ha provato a stare con Marquez e Lorenzo, ma non ce l’ha fatta e quando l’ho raggiunto ho pensato che i tre punti di differenza tra terzo e quarto posto sarebbero stati molto più importanti per me che per lui. Alla fine è arrivato un altro importantissimo podio, dopo un fine settimana difficile: sapevo alla vigilia di dover soffrire, ma dobbiamo lavorare meglio».

 

Che cosa avete fatto esattamente nel warm up?

«Abbiamo migliorato la moto nei cambi di direzione e in frenata: la verità è che siamo partiti male venerdì e siamo stati costretti a rincorrere, perché già sabato avevamo trovato un buon bilanciamento e per la gara siamo riusciti a fare un ulteriore passo in avanti, che mi ha permesso di tenere un ritmo impensabile dopo le prove».

 

La Honda di Marquez e di Pedrosa era superiore in accelerazione alla Yamaha tua e di Lorenzo?

«Non so come fosse la situazione tra Jorge e Marc perché erano troppo lontani, e bisogna anche tenere conto che i piloti Honda sono più piccoli di noi e sono un po’ avvantaggiati in rettilineo. In ogni caso, con Dani me la sono giocata, non ero messo così male in accelerazione, anche in fondo al rettilineo potevo tenere la sua scia».

 

Dieci podi in dieci gare: non male…

«Sì, è una buona abitudine quella di salire sul podio ed è un risultato importante per il campionato, specie dopo le difficoltà delle prove. Ho replicato il risultato dell’anno scorso, ma nel 2014 ero andato più forte in qualifica: partire dalla terza fila con l’ottavo tempo è sempre difficile. Se in qualifica fossi riuscito a conquistare almeno la seconda fila, avrei potuto stare con loro: non dico che li avrei battuti, perché sono andati fortissimo, ma sicuramente gli sarei stato più vicino. E’ stato importante arrivare davanti a Pedrosa, anche perché lui mi aveva fregato al Sachsenring…».

 

A proposito di Pedrosa, dove l’hai superato? In TV non si è visto.

«C’erano due o tre punti dove ero più veloce, ma sono riuscito a passarlo subito alla curva due: era importante fargli tutto il giro davanti, prendere un piccolo margine, perché lui, al penultimo giro, era riuscito a passarmi prima del traguardo».

 

Dopo questa gara, qual è il “borsino” del campionato e degli avversari?

«Agosto è un mese difficile, direi cruciale, perché si corre su piste dove Marquez, Lorenzo e anche Pedrosa vanno fortissimo. Addirittura, a Silverstone ho visto fare a Jorge cose incredibili: bisogna provare a stargli vicino. Per quanto riguarda Marquez, è stato bravo a sfruttare le ultime due piste più favorevoli alla Honda: noi dobbiamo essere pronti a replicare in quelle più congeniali alla Yamaha».

 

Brno è una di quelle?

«Non lo so, è difficile dirlo a priori. Però la Yamaha lì dovrebbe essere più competitiva. Ma io devo migliorare in qualifica, il mio vero punto debole: mi incasino, trovo traffico, non sfrutto al massimo il potenziale della M1. Devo essere più efficace: non è un’impresa impossibile, ce la posso fare».

 

Vincendo Marquez ti ha fatto un favore?

«Sì, un po’ sì. Almeno per il momento, alla lunga chissà…».

 

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