MotoGP Indianapolis 2015. Le Pagelle del GP degli USA

MotoGP Indianapolis 2015. Le Pagelle del GP degli USA
Giovanni Zamagni
Marquez ha fatto qualcosa di straordinario. Lorenzo non ha nulla da rimproverarsi e Rossi ha saputo rimediare a un situazione difficile. Pedrosa delude e Petrucci è una piacevole conferma. Male la Ducati GP15
10 agosto 2015

MARC MARQUEZ VOTO 10 E LODE
 

Ha fatto qualcosa di straordinario, confermandosi pilota velocissimo, ma, questa volta, anche capace di gestire la situazione, di ragionare e di attaccare al momento giusto. Psicologicamente ha dato una mazzata a Lorenzo, perché essere superato il passaggio dopo che hai fatto il tuo giro più veloce di sempre (in gara) deve essere dura da digerire. Come dire: tu vai forte, fortissimo? E io ti infilo. Guidi come un demonio? Io ancora di più… Una sola sbavatura: la caduta nel warm up. Gli è andata bene, non si è fatto nulla, ma certi errori, a volte, si pagano caramente. Ma quello che ha fatto in gara ricompensa, alla grande, il peccato veniale della domenica mattina.

 

JORGE LORENZO 10

Non ha nulla da rimproverarsi, perché ha ragione quando dice che se avesse fatto passare Marquez, il rivale se ne sarebbe andato, perché aveva un po’ di margine da amministrare. Anche lui è scivolato nel warm up – la prima caduta della stagione! – ma l’errore non gli ha tolto sicurezza e in gara non ha sbagliato nulla, guidando come meglio non si poteva. Per certi versi, forse, non è un aspetto positivo: deve essere deprimente non riuscire a vincere dopo una simile gara.

 

VALENTINO ROSSI 8

Un’altra dimostrazione di determinazione e grande tenuta psicologica: non si deprime mai, anche quando la situazione sembra disperata, come lo era venerdì o dopo le qualifiche. Ha sempre un obiettivo in testa e (quasi) sempre lo raggiunge, usando tutto quello che ha a disposizione. Non è il più veloce in assoluto tra i tre piloti in lotta per il titolo, ma è sempre lì e anche quando è in difficoltà è difficile scrollarselo di dosso. Pedrosa ne aveva più di lui, ma Rossi gli è arrivato davanti.

 

DANI PEDROSA 6

E’ l’esatto contrario di Rossi: non riesce (quasi) mai a raggiungere il massimo risultato ottenibile. Per certi veri ha deluso, perché sembrava avere la possibilità di dare una mano a Marquez, tenendo alle spalle i piloti Yamaha. Invece non solo ha preso paga da Lorenzo – ci può stare -, ma anche da un Rossi non al massimo della competitività. Seconda guida eterno.

 

ANDREA IANNONE 7

Non fa più errori e porta sempre a casa il massimo risultato ottenibile. Purtroppo, deve limitarsi a questo, ma non per colpa sua. Arriveranno, speriamo, tempi migliori.

 

BRADLEY SMITH 7

Fa sempre il suo, anche se in squadra (anzi, in Yamaha), continuano a ritenere più forte il compagno di squadra. In prova è spesso velocissimo, in gara si difende senza fare errori. Non entusiasma mai, ma porta sempre a casa un buon risultato.

 

POL ESPARGARO 5

Cade a ripetizione e viene battuto a ripetizione dal compagno di squadra. Ha il potenziale per fare molto di più.

 

CAL CRUTCHLOW 5

In prova un giro veloce riesce sempre a farlo, ma in gara non si vede mai. Sognava la Honda, ma, per il momento, non riesce a domarla.

 

ANDREA DOVIZIOSO 5

Secondo la legge di Murphy, se c’è una cosa che può andare male, a lui va peggio. In prova ha avuto l’ennesimo problema tecnico, in gara si è ritrovato all’ultimo posto dopo due curve, senza colpe specifiche, se non quella di aver fatto male in qualifica.

 

DANILO PETRUCCI 8

Ha la Ducati più vecchia tra quelle ufficiali, ma in qualifica è stato il più veloce in assoluto tra i ducatisti e in gara si è difeso alla grande, girando in tempi discreti. Merita, alla grande, la riconferma per il 2016.

 

MAVERICK VINALES 7

Più veloce del compagno di squadra sia in prova sia in gara: non male per un debuttante.

 

SCOTT REDDING 4

Purtroppo sembra inadeguato alla categoria.

 

ALEIX ESPARGARO 5

Ovviamente per lui vale il discorso opposto fatto per Vinales: ci si aspetta di più.

 

ALVARO BAUTISTA 6

Più che il pilota fa il collaudatore: ci mette l’anima.

 

STEFAN BRADL 6

In qualifica ha battuto Bautista, in gara ha preso cinque secondi: al debutto con l’Aprilia non gli si poteva chiedere di più.

 

HONDA RC213V VOTO 9

Alla fine, la differenza più grande l’ha il fatto pilota, però in HRC sono stati bravissimi a dare a Marquez una RC213V nuovamente competitiva.

 

YAMAHA M1 VOTO 9

Su una delle piste storicamente più favorevole alla Honda, ha piazzato due piloti sul podio: la M1 si conferma moto equilibrata.

 

DUCATI GP15 VOTO 5

Un altro problema tecnico per Dovizioso in prova (questa volta nelle FP3), altri 21 secondi presi al traguardo: dopo le prime gare ci si era illusi che la competitività fosse ben superiore. C’è da lavorare.

 

SUZUKI GSX-RR VOTO 5

Come la Ducati è in fase involutiva: dopo la doppietta in prova a Barcellona, nulla sembra più funzionare.

 

APRILIA RS-GP VOTO 4

A essere onesti, l’Aprilia non dovrebbe nemmeno essere giudicata, perché il 2015 serve solo a raccogliere dati per la prossima stagione. Ma i risultati sono disastrosi.