MotoGP, i test di Jerez. Ecco la vera classifica

MotoGP, i test di Jerez. Ecco la vera classifica
Giovanni Zamagni
Al di là di quello che dice il cronometro, ecco, Casa per Casa, come sono andati gli ultimi due giorni del 2021 a Jerez. La Ducati è arrivata qui come la moto da battere e rimane nettamente il punto di riferimento. Poi c’è la Honda, mentre la Yamaha ha deluso le aspettative
19 novembre 2021

JEREZ - Al di là di quello che dice la classifica basata sul cronometro, come sono andati i test? Vediamo nel dettaglio.

1) Ducati: sempre più il punto di riferimento

Era la Casa più avanti, lascia Jerez con ulteriori miglioramenti. "La Ducati è riuscita a rendere ancora più competitiva una moto quasi perfetta" è la sentenza - verrebbe quasi da dire definitiva - di Pecco Bagnaia.

La DesmosediciGP va forte e ci sono elementi per renderla ancora più difficile da battere: la nuova carenatura che è piaciuta tanto a Jorge Martin (“La moto si inserisce meglio in curva”), ma che ancora non convince completamente Bagnaia (“Va valutata attentamente”); il nuovo motore, “Già a livello di quello precedente” per dirla con le parole di Pecco; affinamenti qui è là che rendono la GP22 la regina dei test.

2) Honda: sta lavorando tantissimo

Al secondo posto la HRC, con tanto materiale nuovo come la carenatura, il telaio, gli scarichi. Ma anche il motore e l’elettronica sono stati migliorati. Manca Marc Marquez, il pilota che più di ogni altro avrebbe potuto certificarne i miglioramenti, ma anche la soddisfazione di un Pol Espargaro non al meglio della forma dice che la strada è quella giusta.

“I miglioramenti ci sono, c’è maggiore grip al posteriore, la moto si può guidare meglio. E’ un concetto differente rispetto al passato”. E, ne siamo sicuri, in Malesia a febbraio ci sarà altro materiale sviluppato sui dati raccolti in questi giorni.

3) Suzuki: i piloti sono soddisfatti

Suzuki non ha portato una moto completamente nuova, ma tanto materiale da provare e mettere insieme come un puzzle: il motore (“E’ più potente” dice Joan Mir), la carenatura, il telaio, il forcellone.

Nessuna rivoluzione, ma tanti piccoli miglioramenti. Giusto metterla sul podio in questi test.

4) Ktm: aerodinamica e…

E’ stata la Casa più “misteriosa” in questi test, perlomeno io ho fatto fatica a trovare informazioni precise. Sicuramente si è lavorato molto sull’aerodinamica, con una carenatura chiaramente ispirata alla Ducati.

Ma anche il motore è stato certamente modificato, mentre la ciclistica al mio occhio sembra assolutamente identica a quella precedente. Perlomeno a Jerez, però, non si sono visti passi in avanti così importanti.

5) Aprilia: sviluppo continuo, ma nessuna grande novità

Alla vigilia, è stato dichiarato che i piloti avevano ciascuno a disposizione una moto “ibrida”, quindi con aerodinamica 2021, ma ciclistica e motore 2022.

I piloti, però, hanno dichiarato che le novità erano veramente poche (“Il motore è stato modificato nei passaggi dell’olio per aumentare l’affidabilità” ha detto Aleix Espargaro), in attesa del materiale nuovo a Sepang. I progressi fatti da Maverick Vinales sono dovuti soprattutto al maggiore adattamento alla RS-GP.

6) Yamaha: ci si aspettava ben altro

E’ la Casa che appare più indietro nel lavoro: “Il test è stato negativo” ha detto chiaramente Fabio Quartararo, che poi ha aggiunto: “Ma in Yamaha sanno cosa serve, stanno lavorando duro”.

Di fatto, le novità - telaio e motore - erano già state viste a Misano e non hanno portato grandi benefici, mentre si è vista una nuova aerodinamica, per la verità molto simile alla precedente. Quartararo è apparso piuttosto deluso già da ieri e oggi il suo umore non è cambiato.

La nota positiva è che migliora l’adattamento di Andrea Dovizioso alla M1, anche se non è così semplice (“Non guido in modo naturale: non puoi rischiare completamente, l’adattamento dipende da quanto sei aperto con la mente”), mentre Franco Morbidelli deve pensare soprattutto a recuperare fisicamente (“L’obiettivo è questo”). Per Sepang ci vuole una svolta.