MotoGP. Fausto Gresini: sviluppo congelato e più risorse ai piccoli

MotoGP. Fausto Gresini: sviluppo congelato e più risorse ai piccoli
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Fausto chiede a Ezpeleta un impegno concreto in due direzioni: tecnico ed economico. Tutte le moto dovranno correre immutate anche nel 2021. Gresini Racing è presente in tutte le quattro classi, ecco il ritratto del mondiale visto da Faenza
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
25 marzo 2020

Fausto Gresini, cinquantanove anni, due titoli mondiali della 125, quattro figli dai 25 anni del primogenito (che lavora con lui) fino ai nove della bambina più piccola. Vive a Faenza dove ha sede la sua squadra: Gresini Racing, che è presente in tutte e quattro le classi del mondiale e in MotoGP allinea le Aprilia ufficiali di Iannone ed Espargaró. Al telefono Fausto ha voglia di lasciarsi andare, ma soprattutto di farsi capire.

Si comincia da Dorna.

“Dorna è presente, ci si sente continuamente. Del resto noi team siamo il prodotto, insieme ai piloti naturalmente, e alle Case costruttrici. Ma io mi chiedo: le Case ora ci sono e ci tranquillizzano, ma domani cosa penseranno? Perché adesso è tutto ok, è giusto trasmettere fiducia, ma domani potrebbero dirti: noi dalle corse per un po’ stiamo fuori…”

E’ qui che entra in gioco Dorna.

“Carmelo Ezpeleta è obbligato a tenerci vivi - sottolinea Gresini - e io sono soprattutto preoccupato per le classi piccole: perché la MotoGP ha molte entrate, ma loro ne hanno poche, ottengono dall’organizzatore circa il 15% delle risorse che gli occorrono e poi si reggono soprattutto sugli sponsor. Fino a quando? Dorna dovrà adottare misure straordinarie: ho appena scritto una lettera a Carmelo, lui di sicuro ne riceverà tante. La mia è una sorta di proposta…”

Che proposta? Fausto non entra giustamente nei dettagli, ma il primo punto è questo: il manager italiano chiede stabilità tecnica per congelare i costi e spalmarli su due anni.

“Per cominciare tutte le moto, in tutte le categorie dalla MotoGP alla Moto3 e MotoE, dovranno essere congelate: telai, sospensioni, tutto. Niente evoluzione, nessuno sviluppo, non ci possiamo permettere di più. In secondo luogo i team di Moto2 e Moto3 dovranno essere ridotti nel numero. Oppure dovranno essere aumentate le risorse per loro, una delle due strade, altro non c’è”.

Costi e prospettive? Sui primi, Fausto ci conferma i valori emersi dalla chiacchierata di Zam con Manuel Pecino.

“Fai conto che per un team di Moto2 occorrono circa 2.5 milioni, e la Moto3 sta lì, poco più sotto, vicino ai due. Per la MotoGP otto milioni non bastano, si va per i nove”.

E poi aggiunge.

“Un team come il mio ha settanta persone, come un’azienda di medie proporzioni, e gli sponsor al momento hanno congelato le prime scadenze. Per noi è un dramma: da novembre abbiamo iniziato a spendere denaro. Le cose vanno così tutti gli anni: tu cominci a spendere in autunno e le voci sono tante, i camion da acquistare nuovi o da ripristinare, poi le moto, i ricambi, le sospensioni Ohlins, le ruote OZ, la lista è lunga. Considera che il settanta per cento delle uscite è pianificato tra dicembre e marzo, e dunque in buona parte è denaro già speso. Di solito torniamo a regime a giugno. Ne consegue che marzo è il momento più difficile, a marzo sei tiratissimo”.

E sulle prospettive, che dice Gresini, che campionato sarà?

“Penso che nella migliore delle ipotesi si potrà partire a luglio, e in questo caso si potrebbe arrivare fino alla fine di novembre. Immagino un campionato di una decina di gare, tutte in Europa, tutt’al più un paio di tappe extraeuropee”.

E poi conclude.

“Ma come si ripartirà? In Italia il governo ha l’obbligo di tenere in vita tante aziende, occorrono interventi più coraggiosi, bisogna semplificare la burocrazia e farlo in fretta”.