Motorsport e Coronavirus: la prospettiva di ripartire a giugno e il risiko della stagione 2020

Motorsport e Coronavirus: la prospettiva di ripartire a giugno e il risiko della stagione 2020
Luciano Lombardi
E' un un tavolo complicato quello che tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nel management del Motorsport stanno cercando di ricomporre per salvare il salvabile della stagione travolta dall'epidemia
12 marzo 2020

Lunedì 16 marzo - Mentre il management dei circuiti di Sepang e di Austin annunciano lo stop a termpo indefinito delle rispettive attività, la diffusione dell'epidemia in tutto il mondo costringe a ipotizzare un ennesimo nuovo calendario dei campionati. 

Lo fa, per esempio, il direttore sportivo di Ducati Paolo Ciabatti che pensa addirittura che abbia senso parlare di un inizio di stagione non prima giugno, forse addirittura anche di luglio

Noi vogliamo essere più ottimisti e ci limitiamo a prendere per buone le prospettive che parlano di un inizio europeo, nella tappa catalana del Montmelò di Barcellona

Mercoledì 11 marzo - Tante le notizie sul tema motorsport e Coronavirus del giorno: vi abbiamo infornato degli spostamenti del GP di Austin e Argentina. E di quello di Jerez per la SBK. Più drastica la decisione per la 24H di Le Mans: cancellata.

Lunedì 9 marzo - In Argentina, la prima morte di un contagiato da Coronavirus mette in forse una delle certezze della stagione 2020 del Mondiale di MotoGP: la gara sul circuito di Termas de Río Hondo, fissata il 19 di aprile.

Ancora non c'è nulla di ufficiale ma la tragica circostanza potrebbe spingere le istituzioni locali a prendere decisioni drastiche, tra le quali rientrerebbe anche l'ipotesi di annullamento.

Giovedì 5 marzo - A proposito delle condizioni che hanno costretto Franco Uncini a non partire per il GP del Qatar di cui vi abbiamo dato conto ieri, in una conversazione con il magazine Speedweek.com, il Safety Officer della Fim ha dichiarato di voler valutare l'ipotesi di trasferirsi temporaneamente da sua figlia a Lugano, in modo tale da poter volare da Zurigo per i prossimi Gran Premi.

Sempre in merito alle cronache da Doha, a quanto sembra Ducati è riuscita a preparare le moto e l'attrezzatura rimaste nel paddock del circuito di Losail in modo tale da predisporre la porzione di materiale per la divisione logistica di Dorna e Irta che provvederà poi a spedirle al circuito in cui si correrà la prima tappa di campionato, e quella destinata a rientrare a Borgo Panigale.

Per aggirare l'impossibilità di inviare esponenti italiani del team, ha fatto ricorso a tre collaboratori di nazionalità non soggette a procedimenti di quarantena.

Mercoledì 4 marzo - Per un rappresentante della Race Direction di Dorna, Loris Capirossi - cittadino italiano e monegasco - arrivato regolarmente a Doha per ricoprire il suo ruolo durante il weekend di Moto2 e Moto3, un suo collega “italiano e basta”, l'altro ex pilota Franco Uncini, responsabile della Sicurezza per la Fim al Motomondiale, resta a casa. Sarà sostituito da un altro membro Safety Commission.

Un altro paradosso, uno dei tanti, della situazione che sta vivendo in questi giorni il mondo delle gare in moto. 

Intanto, giunge notizia che già da ora il paddock del circuito di Losail è stato blindato, e nessuno, che non sia un addetto ai lavori, potrà accedervi. Tutti gli ospiti potranno, invece, regolarmente salire sulle tribune. 

Sappiamo anche che il management del circuito di Losail sta lavorando nella speranza di riuscire a ottenere che la gara possa in qualche modo essere recuperata in un momento non meglio precisato di un'estensione di stagione, la stessa cosa auspicata dal Team Manager LCR Lucio Cecchinello in un comunicato diffuso nelle scorse ore.

Non è l'unica operazione in atto tra chi, a vario titolo, ha in mano la gestione del circus e sta cercando di condurla nella speranza di salvare il salvabile.

Tanto per dirne una, in attesa di sapere che ne sarà della gara di Austin, cioè la prima utile, per la quale lo stesso Ceo di Dorna Carmelo Ezpeleta ha dichiarato di non aver ricevuto alcun aggiornamento, il grosso dei lavori si sta concentrando nel tentativo di salvare il GP della Thailandia, che, a differenza della prima tappa, non è stato annullato, bensì posticipato a data da definirsi.

Tuttavia, su quale potrebbe essere il suo destino non ci sono certezze, ma soltanto ipotesi: la più accreditata finora è quella che lo vedrebbe svolgersi nel weekend del 4 ottobre, data oggi occupata in calendario dal GP di Aragón, che troverebbe invece spazio nel mese di settembre, dopo la tappa di Misano.

Questo articolo è stato creato il 4 marzo 2020. Ultima modifica 16 marzo 2020

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