MotoGP. Ducati: un buon inizio

MotoGP. Ducati: un buon inizio
Giovanni Zamagni
Iannone primo, Dovizioso settimo, entrambi soddisfatti: la prima giornata è stata positiva. Soprattutto per il vincitore del GP d’Austria, in grandissima forma psicologica. Per entrambi, qualche problema sul posteriore
2 settembre 2016

SILVERSTONE – Sicuramente un buon inizio per la Ducati, al di là di un motore rotto (ormai a fine chilometraggio) da Andrea Iannone nelle FP1: il primo responso è stato certamente positivo. Iannone continua ad andare fortissimo, come peraltro sta facendo da inizio stagione e, in particolare, negli ultimi GP, mentre Andrea Dovizioso ha qualche problema in più, ma pure lui, nel complesso, è soddisfatto.

IANNONE 1° IN 2’01”421: “DUCATI OK, MA NON VA DA SOLA…”

«Le piste te le devi far piacere, non le puoi cambiare… Io qui, in passato, ero un po’ in difficoltà perché fatico nelle piste larghe a trovare la giusta traiettoria: per questo sono andato a lezione del mio ingegnere di pista, e sono riuscito a migliorare. Stamattina siamo partiti subito con buone sensazioni sulla moto, poi per le FP2 abbiamo fatto delle modifiche che però non si sono rivelate azzeccate e, di fatto, siamo tornati alla messa a punto utilizzata nei test di settimana scorsa a Misano: teoricamente, quindi, possiamo migliorare e adattare ancora di più la Desmosedici a questa pista. La Ducati sta funzionando bene, ma non va da sola… Credo che io e Dovizioso stiamo facendo bene. Anche qui è palese che soffriamo in alcuni punti, dobbiamo adattare e sopperire con la guida: io credo di non stare facendo male. Dobbiamo fare un passo in avanti sulla trazione posteriore, ma nel complesso abbiamo iniziato bene».

DOVIZIOSO 7° IN 2’02”267 “BISOGNA LAVORARE SU TANTI DETTAGLI”

«Questa mattina abbiamo iniziato subito bene, mentre per le FP2 abbiamo fatto un grosso cambiamento di messa a punto, ma non ha portato i benefici sperati. Qui ci sono tanti aspetti su cui lavorare: è una pista con poco grip, con tante buche che non si vedono, è difficile simulare in prova quello che può accadere in gara. Il feeling con le Michelin per il momento è molto buono, anche se il calo della gomma posteriore è importante. Bisogna migliorare su tanti dettagli, non solo sul retrotreno della moto. Il ginocchio fortunatamente non mi fa male, mi dà solo un po’ di fastidio quando esco dal box, ma dopo pochi giri non ci penso più».