MotoGP: Campioni tritati da Marquez

MotoGP: Campioni tritati da Marquez
Giovanni Zamagni
Negli ultimi sette anni, tre piloti Honda-HRC hanno smesso di correre. Casuale? Sì per quanto riguarda Stoner, che ha chiuso la carriera perché esasperato da un mondo che non amava più; Non si sa per Pedrosa e Lorenzo, schiacciati da un compagno di squadra devastante
15 novembre 2019

VALENCIA - Si sono ritirati da giovani: Casey Stoner addirittura a 27 anni; Dani Pedrosa a 33 e Jorge Lorenzo a 32.
Tutti e tre, poi, hanno appeso il casco al chiodo da piloti Honda-HRC: casuale? No, perlomeno per Pedrosa e Lorenzo, sì per Stoner. Perché Casey avrebbe smesso comunque, esasperato da un mondo che non ha mai amato e che non ha mai condiviso. Così, dopo aver conquistato due titoli mondiali, 45 vittorie, 89 podi e 43 pole, a fine 2012, a 27 anni (come il suo numero sulla carenatura…) Stoner ha detto basta da vincente, preferendo fare altro, senza mai avere nessun tipo di ripensamento.

Il suo ritiro ha aperto le porte della HRC a Marc Marquez e per gli altri è stato l’inizio della fine.

 

Tritati da Marquez

Marquez ha cambiato la storia della MotoGP, accelerando un cambio generazionale che senza di lui sarebbe stato molto più lento e graduale. Inevitabile che a farne le spese siano stati i piloti di una certa età: tra i “vecchietti”, resistono solo Valentino Rossi, Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, che però ha già fatto sapere che il 2020 potrebbe essere il suo ultimo anno.

Ma ha ragione Dovizioso quando dice: "Solo qualche anno fa, sarebbe stato impensabile che Pedrosa e Lorenzo avrebbero smesso per mancanza di risultati”. Effettivamente è così, ma sia Pedrosa sia Lorenzo sono stati tritati da Marquez, che sta dando tantissimo alla Honda, ma chiede molto, moltissimo in cambio, per una esclusività di risultati che mette in dubbio perfino la capacità tecnica del più grande costruttore di moto.
Ma se la HRC può permettersi comunque questo confronto, chi sta a fianco di Marquez non lo riesce a reggere e ne esce a pezzi. Così Pedrosa, dopo essere stato per anni un riferimento dentro al box, è stato immediatamente messo in disparte con l’arrivo del fenomeno Marquez.

Per la verità, Dani ha tenuta botta per un paio di stagioni, ma poi anche lui ha dovuto arrendersi e nel 2018 è stato irriconoscibile.
Così come lo è stato Lorenzo nel 2019, totalmente annichilito da una moto per lui inguidabile e da un compagno di squadra che l’ha fatto a pezzi a livello cronometrico e non solo.
La differenza con Stoner, quindi, è enorme: l’australiano ha chiuso da vincente, anche se nel 2012 non ha conquistato il titolo, Pedrosa e Lorenzo da perdenti e con tanta tristezza e malinconia.

Chissà se chi andrà a sostituire Jorge farà questi ragionamenti: affiancare Marquez è certamente stimolante, ma anche molto rischioso.