MotoGP Assen 2015. Rossi: "Spero che Marquez non faccia il matto"

MotoGP Assen 2015. Rossi: "Spero che Marquez non faccia il matto"
Giovanni Zamagni
Valentino avverte il rivale della Honda “Noi con la Yamaha dobbiamo frenare prima, mi auguro che se ne ricordi…”. Sulla pole: “E’ una bella soddisfazione, era ora tornare davanti a Lorenzo, anche perché in questa stagione, in qualifica, eravamo 7 a 0 per lui”. Sulla gara: “L’obiettivo è vincere”
26 giugno 2015

ASSEN – Fine conferenza stampa. Come sempre, i piloti vengono attorniati dai giornalisti della nazione del pilota per un ulteriore approfondimento nella lingua madre: quindi, Valentino Rossi dagli italiani, Marc Marquez dagli spagnoli. Valentino si avvicina a Marc, si intromette nel capannello degli spagnoli per rispondere a una domanda di un giornalista italiano che gli chiedeva se, dopo quando accaduto a Barcellona tra Lorenzo e Marquez, potesse in qualche modo temere un contatto con Marc. «Marquez sta facendo il “matto” - si rivolge al campione della Honda – spero stia attento, che lasci sempre qualche centimetro di distanza, che si ricordi che noi con la Yamaha dobbiamo frenare prima».

 

Marquez sorride un po’ sorpreso, abbozza una risposta che però non gli viene, poi torna a parlare con i giornalisti spagnoli. E Rossi con quelli italiani.

«Lui ha innegabili doti di equilibrista, ti arriva sempre vicino, ma non ti tocca mai…».


“Sistemato” Marquez, si torna all’analisi della giornata.

«Nel 2015 sono sempre stato competitivo in gara, ma ho sempre faticato troppo in qualifica, tanto che non avevo mai conquistato la prima fila. Quando parti dietro puoi, a volte, conquistare un buon risultato, ma tutto è molto più difficile. Siamo arrivati qui con l’obiettivo di migliorare in QP, ma, per la verità, non è che abbiamo fatto grandi modifiche, non ci siamo inventati nulla di particolarmente intelligente; piuttosto, il segreto è stato che fin dalle FP1 mi sono sentito a posto con la moto. A Barcellona avevamo trovato un buon assetto e nei test di Aragon abbiamo potuto continuare a lavorare sul quel setting, provando anche il nuovo telaio che si adatta bene al mio stile di guida. L’obiettivo era conquistate la prima fila, è arrivata la pole che è sempre qualcosa di speciale. Adesso bisogna sfruttare questa situazione: solitamente parto bene, ma al Mugello, per esempio, non ci ero riuscito. Ho un buon passo, posso essere competitivo, anche se non sarà facile, perché ci sono tanti piloti costanti e siamo tutti vicinissimi. Questa pole è arrivata al momento giusto: dopo la vittoria in Argentina ho avuto alcuni GP difficili, ma anche nella sofferenza sono sempre riuscito a salire sul podio. Da Barcellona è cambiato qualcosa, ho recuperato una buona forma e siamo arrivati qui con una grande confidenza. Ma quello che conta è domani».


Psicologicamente nei confronti di Lorenzo, quanto è importante questa pole?

«E’ più importante per la posizione sulla griglia, perché partendo da dietro non basta essere veloce, devi anche essere un po’ fortunato. In ogni caso sono convinto che Lorenzo potrà fare una grande gara , perché con le gomme usate ha un ottimo passo: potrebbe anche vincere. Comunque era importante tornare davanti, anche perché fino adesso, in prova, eravamo 7 a 0 per lui… Era importante dare un segnale».


Per conquistare il primo posto, hai rischiato più del solito in qualifica?

«Direi di no. Con la prima gomma non ero andato male (era quinto, NDA), ma sapevo di dover forzare di più, ma il risultato finale non dipende dai rischi che prendi, ma dal feeling che hai con la moto. E qui ho una buona confidenza fin dal primo turno di libere, ho sempre fatto il tempo ogni volta che l’ho voluto fare».


La Bridgestone ha portato le gomme del 2014: quanto ha inciso questo sulla tua prestazione e su quella di Lorenzo?

«La Bridgestone sceglie le gomme in base alla temperatura, all’asfalto e ad altri fattori. Io, sinceramente, non sento una grande differenza con le altre…».


Questo assetto può essere competitivo in tutti i GP?

«Qui non abbiamo cambiato molto rispetto a Barcellona, ma ogni gara ha una storia a sé: la base sembra buona, ma non si può mai sapere».


Qual è l’obiettivo?

«Provare a vincere, ma Marquez e altri piloti vanno forte. Il secondo obiettivo è arrivare davanti a Lorenzo, provare a riprendere qualche punto di vantaggio in campionato».


La sfida con il compagno di squadra sta cambiando il rapporto tra di voi?

«No. La situazione è molto differente rispetto al 2009, quando io ero arrabbiato con la Yamaha per avermi messo nel box un pilota così forte. Adesso è tutto più chiaro, ognuno ha rispetto dell’altro».