MotoGP Assen 2015. Rossi: “Ero davanti”. Marquez: “Come se avessi vinto”

MotoGP Assen 2015. Rossi: “Ero davanti”. Marquez: “Come se avessi vinto”
Giovanni Zamagni
Il contatto all’ultimo curva è naturalmente l’episodio chiave del GP d’Olanda: entrambi i piloti sono convinti di avere ragione. Rossi e Marquez, dopo la conferenza stampa, sono stati chiamati in direzione gara per rivedere le immagini
27 giugno 2015

ASSEN – Tutto in una curva: quando una gara si decide all’ultimo sorpasso, spesso finisce a sportellate. Se poi a giocarsi la vittoria sono due campionissimi disposti a tutto come Valentino Rossi e Marc Marquez, il contatto è praticamente inevitabile. In altri tempi, sarebbe finita anche a mani in faccia, ma adesso, fortunatamente, c’è maggiore rispetto tra i protagonisti. Al di là dei finti sorrisi, però, c’è grande rancore soprattutto, come ovvio che sia, da parte di Marquez, convinto di aver subito un torto. Ecco cosa hanno detto i due protagonisti.

ROSSI: «MI HA SPINTO FUORI PISTA»

«Sinceramente non so cosa avrei dovuto fare, lui mi ha buttato fuori, per non andare fuori pista avrei dovuto essere due moto più indietro. Con Marquez una carenata la prendi sempre: avrei dovuto sparire, essere trasparente come succede nella play station. Nel penultimo giro avevo preso un po’ di margine, ho provato anche nell’ultimo a spingere nello stesso modo, ma ero troppo al limite e lui è riuscito a recuperare. Alla chicane ho frenato profondo, l’ho visto entrare ma era troppo tardi, io ero già in traiettoria e ci siamo toccati. Forse Marquez dovrebbe rivedere le immagini: la mia idea è che ero completamente davanti e che non avrei potuto fare diversamente da quello che ha fatto, tanto è vero che lui mi ha toccato dietro al gomito, a conferma che io ero davanti più di metà moto».

MARQUEZ: «ENTRAMBI SAPPIAMO COSA E’ SUCCESSO»

«Mentalmente mi sento di aver vinto la gara: io l’ultima curva l’ho fatta tutta, lui ha tagliato nella sabbia. Io ho fatto tutto perfettamente, come l’avevo studiata alla vigilia: ho messo le ruote dove dovevo metterle, ho fatto la traiettoria che dovevo fare, non potevo immaginare che lui avrebbe tagliato la chicane. Nessuno cerca il contatto: io ho fatto la linea giusta, Valentino aveva lo spazio per fare la curva, la mia idea è che eravamo appaiati. Per me non è importante rivedere le immagini: io so cosa è successo e anche lui lo sa: ero all’interno, quindi avevo la traiettoria migliore».

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