MotoGP 2025. Volete vedere la super palestra di Marc Marquez nella sua villa? Eccola! [VIDEO]

MotoGP 2025. Volete vedere la super palestra di Marc Marquez nella sua villa? Eccola! [VIDEO]
Il fuoriclasse spagnolo ha parlato del suo modo di allenarsi e della sua carriera: "Sono stato all'inferno e poi ho toccato di nuovo il cielo"
2 dicembre 2025

Nella sua casa di Madrid, Marc Márquez ha aperto le porte della sua palestra personale. Il pilota di MotoGP ha raccontato come l'allenamento sia diventato fondamentale non solo per la performance in pista, ma per la sua stessa sopravvivenza sportiva.

Tra le 22 gare del calendario mondiale e i continui recuperi da infortuni, Márquez ha imparato a rispettare il proprio corpo dopo aver toccato il fondo.

La lunga degenza, con tante operaazioni, dopo la lesione al braccio di Jerez 2020 gli ha insegnato che il fisico non è solo uno strumento al servizio del motociclismo, ma va preservato con cura. Insieme al fratello Alex, si allena seguendo programmi mirati che combinano cardio e forza, con particolare attenzione alle articolazioni compromesse.

Stile di vita sano. "Per me lo stile di vita sano è fondamentale perché mi aiuta soprattutto a mantenere l'energia, la vitalità. È il mio lavoro, ma anche nei giorni di riposo, in vacanza, cerca sempre quei 30 minuti-oretta di sport, è importante"

Gli sport di Marc. "Qualsiasi sport con gli amici. Quando ero piccolo, andavamo con gli amici a fare una grigliata e poi ci mettevamo a giocare a calcio. Gli sport sono stati uno stile di vita in tutta la famiglia in generale, e ancora di più vivendo in un paese come quello in cui vivevamo. La caratteristica dei paesi è che si gioca molto per strada. Stai tutto il giorno con la bicicletta, giocando a calcio, poco in casa, che è quello che si tende a fare ora con i bambini ed è quello che dobbiamo evitare"

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Allenarsi con un calendario intenso di MotoGP. "Tra una gara di MotoGP e l'altra, nel calendario abbiamo 22 gare, hai poco tempo per allenarti e recuperare allo stesso tempo. Ed è lì dove dopo ogni gara passiamo feedback al nostro allenatore, al nostro fisiologo anche. Dico nostro perché mi alleno sempre con mio fratello Alex. Adattiamo i carichi che possiamo fare e li combiniamo con il cardio indoor normalmente per il riscaldamento e se è più di alta intensità outdoor, e poi le sessioni di forza non possono mancare, due tre sessioni di forza a settimana sono vitali per mantenere la struttura del corpo"

La lesione al braccio ti ha lasciato delle limitazioni? "Logicamente è rimasta qualche limitazione, nessuna per andare in moto, ma sì per gli esercizi, per esempio quelli sopra la testa. Cerchiamo di limitarli al massimo perché mettono in crisi l'articolazione e fanno sì che il dolore cresca abbastanza rapidamente"

I gruppi muscolari più importanti per andare in moto. "Uno dei punti più importanti per la moto è tutta la parte del pettorale, senza mai dimenticarci delle gambe, che molta gente dice 'no, solo la parte superiore'. Le gambe sono necessarie per guidare una moto bene, si guida molto con la parte inferiore"

Cosa ha significato per te il percorso di recupero dal 2020. "Con delle lesioni così lunghe e altre lesioni nel mezzo del recupero, non l'ho vissuto solo io, ma tutto il mio entourage, la famiglia, gli allenatori, i fisioterapisti. È stata la cosa più difficile: essere al picco, toccare il fondo, visitare l'inferno e ora tornare a toccare il cielo"

Quali sono i tre momenti che definiscono la tua carriera? "Ho la fortuna di poter scegliere molti momenti che potrebbero definire la mia carriera sportiva. Forse se dovessi sceglierne tre sceglierei la gara del Portogallo 2010 in 125, lì è dove è iniziato un po' il boom perché sono caduto, sono partito ultimo, ho vinto la gara e mi giocavo il mondiale. Quella è una. Poi il momento della mia prima vittoria in MotoGP, lì è dove credo che sia un prima e un dopo per qualsiasi pilota, una vittoria in MotoGP. E la terza per me... deve ancora arrivare. La lascio sempre aperta perché spero e desidero sempre che arrivino bei momenti"

Qual è la lezione più importante che la MotoGP ti ha insegnato? "Rispettare il tuo corpo. Avevo sempre l'idea che il mio corpo era fatto per il motociclismo, ma le lesioni e l'esperienza mi hanno insegnato che se non rispetti il tuo corpo, quei momenti non arriveranno né li vivrai né li godrai"

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