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Marc Marquez voto 10 - “Solo” dieci per l’errore commesso in qualifica: ormai ci si aggrappa a queste cosucce per trovare un difetto in un altro fine settimana sontuoso. E’ inavvicinabile, ha margine, fa quello che vuole. In definitiva: imbattibile.
Fermin Aldeguer 9 - L’errore in partenza nella sprint ci può stare, mentre è quasi eccezionale quello che ha fatto sia sabato sia domenica, quando ha addirittura sognato di vincere. Marquez l’ha riportato sulla terra, ma sta studiando per diventare fenomeno e, chissà, diventare proprio il nuovo Marc. Grazie Boscoscuro.
Marco Bezzecchi 9 - Pole position, quarto nella sprint, terzo in gara dopo essere stato a lungo al comando su una pista in passato non adatta alla sua Aprilia. Si conferma in grande forma e in continua crescita, bravo anche a non abbattersi dopo un venerdì pomeriggio complicato. Per me: gran pilota.
Pedro Acosta 8 - Continuo a pensare che la testa faccia una grandissima differenza, molto più della maggior parte delle soluzioni tecniche: nella prima parte della stagione, avvilito e scoraggiato era irriconoscibile. Adesso che si è tranquillizzato è tornato il campione che ci aveva entusiasmato in Moto3, in Moto2 e al debutto in MotoGP. Ritrovato.
Enea Bastianini 7,5 - Dice: “Finalmente rivedo Bastianini quando guardo le mie immagini sulla KTM”. E’ così: ancora c’è da lavorare, ma il miglioramento è evidente. Molto bene.
Joan Mir 8 - Nella sprint è stato penalizzato dal casino successo in partenza causato dalle derapate di Bagnaia e Aldeguer, ma il suo è stato un fine settimana da applausi. Continuo a essere convinto che l’ha velocità ce l’abbia: questa volta vince nettamente la “coppa giapponese”. Applausi.
Brad Binder 7 - Un punto in più di incoraggiamento e come ringraziamento per lo spettacolo che è tornato a regalarci in staccata, con la moto tutta di traverso. Speriamo non sia una eccezione a una regola fin qui piuttosto avvilente.
Pecco Bagnaia 4 - Sembrava avesse tutto per giocarsela quasi alla pari con Marquez, invece… Invece, come troppe volte è successo in questa stagione, in gara è spartito. Lasciamo stare la sprint e i problemi non meglio definiti al posteriore, ma domenica è partito bene, la gomma funzionava, la velocità c’era. Ma appena subisce un sorpasso, non reagisce, in una involuzione preoccupante. Dice di essere abbastanza stanco, ma la Ducati è stanca di lui? Nuvole nere.
Raul Fernandez 7 - Al di là del risultato finale, continua il suo percorso di crescita.
Alex Marquez 6 - Si salva con la sprint, ma è preoccupante come in gara, a causa del LLP, si sia trovato in mezzo al gruppo e non sia riuscito a cambiare passo. In altre parole: non si può andare forte solo se si è davanti.
Franco Morbidelli 4 - Prove e qualifiche erano state più che dignitose, sprint e gara, però, sono state disastrose. Speriamo sia un episodio isolato.
Fabio Di Giannantonio 4 - In gara è costretto al ritiro per problemi tecnici, ma il fine settimana è stato molto complicato.
Luca Marini 5 - E’ molto costante, ma non ha guizzi: per il momento preferisce non prendere rischi.
Jorge Martin 5 - Inevitabilmente è dietro rispetto a tutti gli altri piloti, non solo nella conoscenza della moto. Cadere non gli fa bene, ma ci sta.
Ducati Desmosedici GP25 voto 8,5 - Il grande mistero del 2025: gli ingegneri dicono che è praticamente uguale alla GP24. Non possiamo che crederci. Ma se non ci fosse MM93, avrebbe vinto un solo GP: boh…
Ducati Desmosedici GP24 voto 9 - Rimane, probabilmente, la miglior Ducati mai costruita.
Aprilia RS-GP voto 8,5 - Su una pista dove in passato ha faticato un sacco, porta a casa la pole e un podio: molto bene.
KTM RC16 voto 8 - La nuova aerodinamica, a detta dei piloti, ha portato benefici. Lo sviluppo non si ferma: bel segnale.
Honda RC213V voto 7 - Qui decisamente più competitiva rispetto ad altri GP, anche se è sempre più o meno solo un pilota che va forte, questa volta Mir.
Yamaha M1 voto 4 - Le quattro moto agli ultimi quattro posti: un disastro senza precedenti. Perché? Secondo i tecnici, non si è riusciti ad adattare la M1 alla gomma portata in Austria. Questa volta, nemmeno Fabio Quartararo (senza voto) ha potuto fare miracoli, nemmeno per un giro.