MotoGP 2025. GP di Spagna ad Aragon. Pecco Bagnaia DJ: soluzione dischi freni? Risponde (e spiega) l'ing. Giulio Bernardelle [VIDEO]

MotoGP 2025. GP di Spagna ad Aragon. Pecco Bagnaia DJ: soluzione dischi freni? Risponde (e spiega) l'ing. Giulio Bernardelle [VIDEO]
I dischi da 355mm, invece che quelli da 340mm, sono la soluzione definitiva per il feeling di Bagnaia? Secondo il nostro ing. è un grosso ni e anzi!, c'è un'altra modifica che potrebbe rivelarsi più rilevante. L'approfondimento
9 giugno 2025

Siamo qui riuniti con l'ing. Giulio Bernardelle per parlare di una situazione che riguarda Pecco Bagnaia. Nell'ultimo Gran Premio di Aragon, Pecco ha parlato di una sorta di feeling parzialmente ritrovato anche grazie a questi dischi dei freni da 355 mm che ha usato, mentre Marquez e Diggia hanno usato quelli da 340mm.

Ma qual è la situazione? Come si può leggere questa situazione?

"Io non penso che ci sia un singolo particolare che poi determina questo feeling ritrovato, ma è di fatto la somma di tutta una serie di piccoli aggiustamenti che compongono poi quello che noi chiamiamo comunemente il settaggio, che probabilmente la forcella, i freni, sicuramente qualche lavoro sull'elettronica, qualche lavoro sul freno motore, qualche modifica probabilmente anche a livello geometrico, anzi sicuramente perché se ha montato la forcella con l'escursione maggiorata sicuramente ha dovuto adattare anche la geometria della moto, nel senso che più grande l'escursione più si amplifica la variazione di quella che si chiama l'avancorsa nel momento in cui il pilota passa dalla fase di rettilineo a pieno gas alla fase di ingresso in curva. Quindi tutta la somma di queste cose gli ha sicuramente permesso di ritrovare feeling, ma non è sicuramente un singolo particolare"

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Bagnaia in questo weekend ha cominciato a usare anche questa forcella, più lunga, però dopo averla usata il venerdì ha detto che non è cambiato assolutamente niente, però ha continuato a usarla. Sono modifiche, queste della forcella e queste dei freni, importanti, minimali? Tu come le vedi?

"Diciamo che tra le due sicuramente è più pesante la modifica sulla forcella. Perché bisogna spiegare cosa succede. La forcella fa sostanzialmente tutta l'escursione passando dalla fase di rettilineo full gas alla fase di ingresso in curva, quindi quando è completamente compressa, e di fatto durante l'escursione varia, fa variare quella che si chiama avancorsa. L'avancorsa è quel braccio di leva tramite cui le forze che si scaricano sul pneumatico anteriore sollecitano il movimento di rotazione attorno al perno dello sterzo e quindi diciamo che più grande l'avancorsa, più stabile la moto e più il pilota deve forzare per farla girare, cioè per fare l'ingresso in curva. Più piccola è l'avancorsa, più nervosa è la moto, meno stabile è e meno il pilota deve forzare per farla inserire in curva. E quindi avendo la forcella circa 20 mm di corsa in più da quello che abbiamo letto sulle dichiarazioni dei protagonisti e diciamo che differenza ne fa parecchia. I piloti in MotoGP di solito sentono anche 1,5 di variazione della geometria dell'avantreno, che è uno step di modifica abbastanza abituale su questo tipo di moto e quindi i 20 mm di escursione han provocato una modifica sicuramente maggiore. Bisogna vedere dove è stata sfruttata, cioè se è stata sfruttata per avere più stabilità in rettilineo a parità di avancorsa nel momento in cui la moto è tutta giù e quindi c'è l'ingresso in curva, oppure per avere più la moto agile in ingresso in curva a parità di stabilità in rettilineo, cioè quando la forcella è tutta estesa e quindi lì diciamo comunque in ognuno di questi due casi o anche se fosse stato come probabilmente è utilizzata una geometria di compromesso, tra stabilità e agilità in ingresso di curva. Comunque è una modifica importante, molto meno importante secondo me il discorso del freno"

Questo freno con il disco più largo era già stato usato in Thailandia e in un altro gran premio, perché dipende anche dalle temperature, no?

"Sì, i dischi sono cresciuti negli ultimi 10 anni, sono cresciuti costantemente nel diametro. Questa misura qui che sono i 355 rispetto ai 340 mm è la misura del diametro esterno massimo del disco freno, cioè della fascia frenante. E cosa succede? Che nel momento in cui aumenta il diametro esterno del disco, aumenta intanto la posizione dove viene fatta lavorare la pinza freno, quindi dove fanno attrito le pastiglie del freno e quindi più grande è il diametro più coppia frenante teorica riescono a fare le pastiglie del freno, cioè la frenata è più energica a parità di sforzo sulla leva del pilota. Questa è la prima cosa, però quello che cambia è anche la capacità del disco freno di dissipare calore perché essendo più grande il diametro c'è più massa di carbonio, questi dischi sono fatti di fibra di carbonio e quindi diciamo che riescono a dissipare più calore. E questa cosa qua, assieme alla differenza di feeling alla frenata che ha il pilota, perché non viene quasi mai sfruttata la potenza frenante, ma viene sfruttata sempre la modularità e quindi il feeling che il pilota ha sulla leva, soprattutto quando inizia la fase di frenata, oltre che il fatto, appunto, che essendo più bassa la temperatura, il disco rimane con una prestazione stabile più facilmente durante l'arco della gara, cioè si surriscalda con più difficoltà. E allora da questo punto di vista qua penso che sia soprattutto una questione di feeling del pilota. Se altri piloti con la stessa moto han fatto la gara col disco da 340, vuol dire che è proprio una questione di feeling del pilota e non c'è la necessità di avere questo disco grande come invece può esserci in piste dove le frenate sono nettamente più energiche, tipo Motegi"

Questo disco frenante più grande ha un impatto anche a livello di peso sull'anteriore?

"Ha un impatto sulla sull'inerzia della ruota anteriore, quindi qualcosa a livello di maneggevolezza fa perdere, probabilmente è meno sensibile la perdita di maneggevolezza piuttosto che l'effetto che fa avere al pilota da un punto di vista di feeling e di appunto resistenza di prestazione, capacità di mantenere la prestazione stabile durante la gara"

Quindi può dare anche l'impressione di un anteriore più stabile?

"Sì, sicuramente. Questo è una sorta di effetto collaterale, diciamo, indirettamente che il pilota di solito sente poco rispetto al beneficio di avere invece il disco grande per i motivi che abbiamo detto adesso"

Ti vorrei leggere due dichiarazioni, una di Bagnaia e una di Tardozzi. Prima Bagnaia, rispetto a quello che era successo ieri con questa modifica, dice "devo dire che è stato un bello step, anche perché a guardare i dati sono quello che da diverse gare fa più pressione di tutti e decelera meno di tutti"...

"E questo diciamo che può essere il motivo per cui Bagnaia è passato all'utilizzo del disco più grande di diametro, perché diciamo che il fatto di far più pressione vuol dire avere bisogno di una frenata più aggressiva. Quindi se lui a parità di dimensioni del disco fa più pressione, vuol dire che fa più coppia frenante, tradotto in termini semplicistici. E quindi vuol dire che soprattutto il pilota di solito non ha una frenata un livello di pressione costante lungo la durata della frenata. Di solito il pilota ha un attacco dove raggiunge il picco di pressione quasi istantaneamente e poi ha una fase di frenata in cui rilascia la leva e quindi la pressione cala, per cui il bisogno di sentire la potenza frenante il pilota rispetto a un suo collega, un altro pilota, ce l'ha soprattutto nella fase d'attacco, cioè l'inizio della frenata. E questo cosa vuol dire? Vuol dire che probabilmente la cosa è collegata anche alle cadute di Bagnaia che abbiamo visto per la chiusura dell'avantreno, recentemente, cioè lui ha bisogno di potenza, di sentire la moto che decelera subito, al primo attacco della pinzata e però probabilmente questa cosa qua col disco piccolo era talmente aggressiva da comportare un'instabilità che poi l'aveva fatto cadere. Con il disco grande invece lui può tenere lo stesso effetto con una pressione minore perché il disco grande di per sé favorisce, diciamo, la coppia frenante, proprio perché è più grande e quindi probabilmente la frenata ce l'ha più dolce e questo lo mette meno in crisi da un punto di vista di prima fase d'attacco della frenata. È quello che abbiamo visto, probabilmente il problema che abbiamo sottolineato, secondo me, poi molto io l'ho già detto due tre volte, è legato anche a un lavoro che fa il motore in frenata, cioè quello che è il freno motore che probabilmente è un po' evoluto rispetto alla moto 2024, anche a parità di setting. E quindi, insomma, la somma di queste due cose qua probabilmente è la spiegazione del motivo per cui lui tra il 2024 e il 2025 ha perso il feeling che aveva con la moto dell'anno scorso"

C'è l'ipotesi che il freno motore della 24 avesse molto più impatto di quello della 25?

"Non molto più impatto, ma che avesse probabilmente un bilanciamento che portasse ad avere un bilanciamento di frenata probabilmente più spostato sulla ruota posteriore e questo andava verso la necessità di caricare meno l'avantreno nella fase di ingresso in curva. E probabilmente questa cosa qua Bagnaia non è stato in grado di compensarla tramite l'utilizzo del freno posteriore perché poi son piccolezze, sono questioni veramente infinitesimali che però comportano messe tutte assieme quello che poi è il feeling che il pilota ha nella guida al limite della moto, e sono difficili da correggere poi, quindi bisogna che il pilota si adatti, ma bisogna anche che evolva il settaggio di questi componenti in maniera adeguata"

Ora ti leggo una frase che ha detto Tardozzi ieri a Sky. Tardozzi relativamente alla prova di Bagnaia ha detto "ci sono tante piccole cose che sono state fatte. I meeting fatti nelle ultime 24 ore sono serviti sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista mentale per fare la gara che ha fatto. È una vittoria. Pecco ha dimostrato di avere una forza mentale da campione". Secondo te quanto è mentale e quanto è invece tecnica questa questione. E secondo te Bagnaia può davvero aver risolto i problemi e da ora in poi lo vediamo sempre competitivo e sempre con la forcella più grande con i dischi da 355?

"Ma sai, è molto mentale sicuramente perché nel momento in cui col pilota il team va a fare questo lavoro di fino per sistemare il settaggio, è un qualcosa che è difficilmente misurabile in termini tecnico-scientifici. C'è proprio un discorso di sensazione che ha il pilota. Non c'è una motivazione tecnica vera e misurabile vera probabilmente, come abbiamo detto, come abbiamo spiegato, c'è, ma non c'è una motivazione tecnicamente misurabile che determini la predilezione per una soluzione rispetto all'altra. Quindi si tratta di avere una capacità di dialogo col pilota. Il pilota deve essere a sua volta in grado di esprimersi. Ci deve essere un rapporto di fiducia reciproca molto grande e a quel punto lì possono essere fatte delle piccole modifiche, sono lavori molto sottili e queste modifiche devono essere lette dal pilota e tradotte in qualcosa che poi il team riesce ad applicare da un punto di vista di modifica e quindi è lavoro molto di carattere psicologico e non c'entra la prestazione assoluta del materiale, nemmeno la capacità di guida assoluta del pilota è proprio una questione di adattamento e di sentire che la moto è nelle tue mani. Quindi la puoi spingere al limite in maniera sicura, senza rischiare e senza arrivare a quella fase in cui tu spingi al limite ma non senti quello che succede a livello di aderenza"

Beh, quindi per te lo vedremo sempre ora con questa soluzione dischi più grandi e forcella più lunga?

"La forcella probabilmente sì, perché appunto la forcella comporta un'impostazione geometrica della moto che una volta adottata di solito è difficile passare da una soluzione all'altra, tra un Gran Premio e l'altro. E quindi la forcella probabilmente, se lui è convinto di aver trovato una soluzione migliorativa, la terrà fino a fine stagione. Da un punto di vista dei dischi invece probabilmente no, perché i dischi comunque ti comportano questo effetto che abbiamo detto prima collaterale della perdita di maneggevolezza, cioè dell'appesantimento dell'avantreno. Probabilmente su piste in cui non è necessario frenare così forte come ad Aragona. Ci sono piste dove si frena ancora più forte, abbiamo detto come Motegi, però ci sono anche altre piste come ad esempio Silverstone dove non è necessario fare ste grandissime frenate. E quindi probabilmente, insomma, sarà una questione da scegliere tra una pista e l'altra, ma questo vale un po' per tutti i piloti"

In definitiva, Bagnaia ha risolto o non ha risolto?

"No, è sulla buona strada, ma non ha sicuramente risolto perché come minimo per lui risolvere, secondo me, a livello di risultato vuol dire arrivare davanti ad Alex Marquez con la moto 2024. Quindi secondo me questo è l'obiettivo suo della stagione ed è l'obiettivo che ha il team, cioè il team vorrebbe che le due rosse ufficiali fossero davanti costantemente, poi vinca il migliore, però dovrebbe essere così. Lui deve comunque fare ancora uno stepettino perché abbiamo visto anche ieri in gara che insomma non era proprio in grado di spingere per attaccare. C'è stata un po' una gara d'elastico, ma Alex comunque mediamente restava lì davanti con un certo margine di sicurezza"

L'ultimissima cosa che ti chiedo è una cosa relativa alla tua esperienza pista in MotoGP, se c'è un esempio di un pilota molto sensibile che te l'ha fatto capire con una situazione?

"Guarda, allora i piloti sono tutti assolutamente a questo livello qua estremamente sensibili, sono estremamente delicati, quindi sono tutti delle prime donne in un certo senso. Quindi vanno, come dire curati. E quindi di esempi ce ne sono tantissimi. Quello che poi invece fa la differenza è proprio quel rapporto che si stabilisce all'interno del box. E questa situazione qui è una situazione molto delicata. Quello che a me aveva fatto cioè fa ben sperare da questo punto di vista riguardo la situazione di Pecco Bagnaia è in un certo senso aver ritrovato e quindi in questo senso capisco le parole della dichiarazione di Tardozzi in un certo senso si è ristabilito questo buon feeling all'interno del box, però sai la situazione è estremamente delicata perché comunque lui continua a prendere decimi su decimi ogni giro dal suo compagno di squadra Marquez e questa non è sicuramente una situazione che lo può far stare sereno"

Penso che il Mugello sarà decisivo in questo senso perché quella pista lì lui ha vinto negli ultimi 3 anni, poi insomma ha diversi record. Lì dovrebbe vincere...

"Sì, è vero. Il Mugello, diciamo, dovrebbe essere un po' l'opposto rispetto a quello che abbiamo visto ieri. Cioè ieri eravamo in corso nella pista dei Marquez, di fatto una delle dove lui ha proprio l'indirizzo di residenza, diciamo. È una di quelle piste lì. Mugello invece la situazione completamente diversa ed è chiaro che una delle piste dove Pecco Bagnaia avrà messo la stelletta prima di iniziare la stagione. Per cui da questo punto di vista qua lo vedo anch'io come un Gran Premio estremamente importante"