MotoGP 2024. Nadia Padovani sull'arrivo di Marc Marquez: "Ci ha cercato il suo manager"

MotoGP 2024. Nadia Padovani sull'arrivo di Marc Marquez: "Ci ha cercato il suo manager"
  • di Raul Martini
La proprietaria del team Gresini e il suo ruolo: "Mi hanno spinto, e mi spingono ancora, la rabbia e il dolore per aver perso Fausto"
  • di Raul Martini
17 gennaio 2024

Nadia Padovani, proprietaria del team Gresini ha parlato con Daniele Sparisci del Corriere della Sera. È stata una lunga intervista a 360 gradi, anche se il focus del discorso è stato sull’arrivo di Marc Marquez. Il tutto a pochi giorni dalla presentazione della squadra, in programma sabato 20 gennaio al Cocoricò di Riccione. Un grandissimo colpo quello della squadra satellite Ducati.

Ne riportiamo alcuni estratti, tra cui quando Padovani ha parlato del suo ruolo e di come la morte dell’amato marito Fausto l’abbia portata a capo dell’azienda: “Mi hanno spinto, e mi spingono ancora, la rabbia e il dolore per averlo perso. Volevo renderlo fiero di noi, con la sofferenza si cresce molto, ma non pensavo di avere questa forza interiore. Ho dovuto cambiare vita: prima stavo molto a casa con i figli, gestiva tutto Fausto. A volte lo vedevo stanco o arrabbiato e altre felicissimo e io ascoltavo. La morte di mio marito ha fatto emergere quella forza che probabilmente già avevo, ma che non sapevo di avere”.

Su Marc Marquez...

“Sembrava un sogno anche avere Marc: soltanto quando l’ho visto guidare nel test a Valencia ho detto: “Allora è vero”. E ancora adesso mi sembra irreale, ma è con noi quindi...”

Sulla trattativa…

“Noi non saremmo mai andati a cercarlo, ci ha contattato il suo manager ma aveva un accordo con la Honda fino al 2024. Gli ostacoli non erano pochi. Ai miei ho detto: “Proviamo ad aspettarlo”, lo volevo assolutamente nella speranza che si allineassero tutti i pianeti. Ci ho creduto fino all’ultimo, ed è successo”

Prime impressioni sul 93...

“Umile, tranquillo, amabile, determinato. Mi sembra che abbia un carattere diverso da Alex che è dolce e sensibile. Mi sembra sia più rock”