MotoGP 2023. Piero Taramasso (Michelin): “Vi spiego tutto su pressioni, sensori, sorteggio”

MotoGP 2023. Piero Taramasso (Michelin): “Vi spiego tutto su pressioni, sensori, sorteggio”
Giovanni Zamagni
All’ottavo anno nel motomondiale, il responsabile delle gomme francesi fa per Moto.it il punto della situazione, chiarendo, nel dettaglio, anche gli aspetti che più fanno discutere gli appassionati. “Abbiamo una buona base sia all’anteriore sia al posteriore. Per la “Sprint Race” stessi pneumatici della gara”
22 marzo 2023

Intervistare Piero Taramasso è facilissimo, oltre che sempre molto interessante: il responsabile delle corse Michelin risponde a tutte le domande, non si nasconde, non cerca scuse, spiega le eventuali problematiche. Un piacere ascoltarlo. Ecco il punto della situazione alla vigilia della stagione 2023, l’ottava da quando il costruttore francese è tornato nel motomondiale.

“Dopo le prime stagioni, un po’ laboriose, adesso la gomma funziona piuttosto bene, sia l’anteriore sia il posteriore. Ma lo sviluppo non si ferma, cerchiamo sempre di migliorare i nostri pneumatici. Per il 2023 ci sono, per regolamento, meno gomme a disposizione: all’anteriore sono sempre 12, ma i piloti avranno 21 posteriori invece di 23, dei quali se ne possono utilizzare sempre 12. Una scelta “verde” per costruirne meno. Sempre per il posteriore, saranno solo due le mescole a disposizione, invece di tre: soffice e media o media e dura, a seconda del circuito. Ci siamo basati sui dati del 2022, eliminando la soffice solo per 4-5 circuiti”.

Avete fatto scelte più mirate alla durata, piuttosto che alla prestazione?

“No. Negli ultimi anni si è visto come la tendenza sia di usare la dura all’anteriore e la soffice al posteriore. Noi abbiamo fatto questa scelta, perché è quella la direzione che è stata presa dai costruttori”

È stata introdotta la “Sprint Race”: cosa cambia per Michelin?

“Dal punto di vista tecnico, nulla: non abbiamo fatto gomme speciali per questa gara. Lo pneumatico che fa la “SprintRace” potrà fare tranquillamente anche la gara della domenica. Piuttosto, l’allungamento delle FP2 a 60 minuti (da 45, NDA) permette di fare delle vere simulazioni gara, fare tanti giri consecutivi per valutare al meglio il consumo della gomma”

Ci saranno due nuovi circuiti, Kazakistan e India: vi preoccupano?

“Dai dati che abbiamo sono piste abbastanza aggressive: purtroppo non si potrà andare a fare dei test prima, il calendario non lo permette. Si lavora in base alle simulazioni, cerchiamo di definire le mescole giuste, ma sicuramente porteremo quattro anteriori invece di tre e tre posteriori anziché due. FP1 e FP2 saranno un po’ più lunghe per permettere alle squadre di raccogliere dati. Siamo relativamente tranquilli, anche se una pista nuova è sempre qualcosa di impegnativo”

A Portimao e a Sepang avete provato una nuova anteriore: come è andato il test, la gomma verrà utilizzata?

“Sì, è una nuova mescola: dovrebbe dare ai piloti il sostegno della dura, con il grip della media. I test sono andati bene, è piaciuta alla maggior parte dei piloti. La mescola è stata “promossa”: debutterà in gara in Argentina e in Texas. Poi la useremo in altri 5-6 circuiti durante la stagione”

Facciamo il punto della situazione sul famoso sensore per il controllo della pressione.

“A partire dal 2023 c’è un sensore unico per tutte le moto e il canale della centralina è criptato: non era così nel 2022. Tutto è registrato: il segnale viene inviato in diretta alla “Race Direction”, che può verificare se viene rispettata la pressione minima, il valore che noi imponiamo. Prima chiedevamo come limite minimo 1.9 Bar, siamo scesi a 1.88, con una tolleranza di 0.03: quindi si può arrivare fino a 1.85 Bar”

Taramasso è convinto che non ci saranno grossi problemi.

“Quando sei in scia, quando le temperature sono molto elevate, quando c’è tanta umidità, c’è un innalzamento della pressione, fino a 2.2 Bar: è quello il limite massimo per il pilota per perdere feeling con il davanti. Nei primi tre GP tutto sarà monitorato e registrato, ma non ci saranno sanzioni, poi dal quarto GP verranno eventualmente introdotte le penalizzazioni. C’è una finestra abbastanza larga tra il minimo imposto e la pressione massima che viene raggiunta”

Può però capitare di fare un errore, sbagliando i calcoli durante le prove…

“In base all’esperienza del venerdì e del sabato si deciderà quanta aria mettere nella gomma: è vero però che ci sono delle variabili che possono incidere sul cambiamento di pressione. Devi prenderti più o meno margine: c’è chi rischierà di più e chi starà più sul sicuro. Le prime tre gare servono proprio per imparare a gestire il tutto, ma i tecnici sanno già cosa devono fare”

Taramasso ricorda, ancora una volta, come vengono assegnate le gomme ai piloti.

“Prima di arrivare in circuito, ogni gomma viene siglata con un suo numero identificativo. Prepariamo la locazione per i 22 piloti, a ogni lotto viene assegnato un numero. Mandiamo il file excel al direttore tecnico: il mercoledì, nell’ufficio dell’Irta, davanti a un rappresentante di ciascun team, viene effettuato il sorteggio. Non c’è possibilità di dolo, non possiamo decidere di attribuire una certa gomma a un certo pilota”

Ci sono novità in vista?

“Abbiamo iniziato a lavorare su un nuovo anteriore: le moto adesso stressano molto di più la gomma davanti. Il prototipo sarà pronto per maggio/giugno 2023: è uno pneumatico progettato per lavorare a pressioni ancora più basse, per dare più impronta in curva ed essere meno sensibile alle variazione di temperatura. L’obiettivo è introdurla nel 2025: è un prodotto completamente nuovo”

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