MotoGP 2023. Fabio Quartararo: "Ho visto la mia M1 e quella di Jorge Lorenzo del 2015: sono praticamente uguali"

MotoGP 2023. Fabio Quartararo: "Ho visto la mia M1 e quella di Jorge Lorenzo del 2015: sono praticamente uguali"
  • di Gianmarco Fulignati
Il francese continua il pressing mediatico su Yamaha affinché migliori la moto in vista del 2024
  • di Gianmarco Fulignati
25 agosto 2023

Fabio Quartararo è uno dei due piloti che aspetta lunedì 11 settembre ore 9. Intanto però, grazie al giornalista Oriol Puigdemont di motorsport.comsiamo venuti a conoscenza di altre dichiarazioni piuttosto dirette e critiche del francese nei confronti della Yamaha.

Più volte il campione del mondo 2021 ha parlato di aspettare il test di Misano per vedere cose concrete, ma con Puigdemont, con cui ha parlato a Silverstone, è stato ancora più chiaro: "Al test di Misano voglio avere una prova. Non voglio vedere cose sulla carta; quello che voglio vedere è la moto a Misano, perché quella sarà, al 95%, la moto che guiderò nel 2024. Lì vedremo se la Yamaha mi vuole davvero per il futuro".

 

Per Quartararo è evidente che le Case giapponesi abbiano un altro approccio: "Credo che Ducati, KTM ed Aprilia corrano molti più rischi rispetto ai costruttori giapponesi. Le differenze tra le moto di KTM, Ducati e Aprilia di cinque anni fa rispetto a quelle di oggi sono brutali. La nostra moto è la stessa".

Poi ecco la frecciata che dà il titolo a questo articolo: "Qualche giorno fa ho visto la mia moto da Campione del Mondo 2021, e accanto c'era quella di Jorge Lorenzo del 2015. Sono praticamente uguali, non cambia quasi nulla. È molto raro dopo sei anni",

Il francese ha poi fatto un altro esempio per mettere in evidenza quanto sia cambiata la MotoGP: "Nel 2019, quando ho debuttato, per la partenza bastava attivare il launch control. Ora devi fare mille manovre: frenare per attivare gli abbassatori, anteriore e posteriore; guardare tutti i comandi e così via. L'evoluzione della moto è brutale".

Parole chiare, chiarissime anche se, va detto, in Austria, due settimane dopo Silverstone, Quartararo aveva fatto parzialmente marcia indietro, spiegando che con Yamaha "sono stato troppo duro".