MotoGP 2023: Enea Bastianini è pronto per il titolo?

MotoGP 2023: Enea Bastianini è pronto per il titolo?
Giovanni Zamagni
Quattro vittorie, terzo nella classifica finale, la promozione nella squadra ufficiale: per Enea, il 2022 è stato eccezionale. Ma le aspettative per la prossima stagione sono ancora più alte: il campione del mondo della Moto2 può puntare al massimo risultato? Lo abbiamo chiesto al suo nuovo capo tecnico, l’ingegnere Marco Rigamonti
11 gennaio 2023

Dopo due anni con Alberto Giribuola prima nel team Avintia, poi con Gresini, Enea Bastianini riparte quasi da zero: i risultati lo hanno giustamente promosso nella squadra ufficiale, ma al suo fianco non ci sarà più l’ingegnere Giribuola, ma Marco Rigamonti. Un altro ingegnere giovane - classe 1977 - ma con grande esperienza: è in Ducati dal 2004 (con una parentesi in Suzuki per seguire Andrea Iannone), conosce molto bene l’ambiente e tecnicamente è molto preparato. Anche umanamente, può andare d’accordo con Enea, il pilota che molti appassionati indicano come il futuro campione del mondo.

Bastianini è pronto per il titolo? Per conquistarlo, è fondamentale trovare una perfetta sintonia con il nuovo capo tecnico. I due si sono conosciuti - dal punto di vista lavorativo - a Valencia, nei test dopo l’ultima gara. Un solo giorno nel box è poco per un giudizio definitivo, ma sono state messe le basi per una collaborazione proficua. Come si dice? Se il buongiorno si vede dal mattino…

“Dal punto di vista umano - svela Rigamonti - ho trovato un ragazzo eccezionale, “pane e salame”, uno di noi: non è scontato per uno della sua età. E’ molto semplice, mi è piaciuto molto. Abbiamo cercato di impostare il lavoro principalmente per conoscerci. Tecnicamente abbiamo provato il motore nuovo, ma non è stato fatto quello che si fa durante un fine settimana di gara, non c’erano da risolvere problemi particolari: in questo è stato più semplice”.

Rigamonti sostituisce Giribuola “Pigiamino”, il tecnico passato in KTM con il quale Bastianini aveva costruito un ottimo rapporto: un compito non così semplice.

“Ho parlato molto con Alberto dopo che Ducati aveva deciso che fossi io il suo nuovo capo tecnico: mi ha raccontato molto di Enea, sia gli aspetti positivi sia quelli da migliorare. Questo mi ha dato un vantaggio: Giribuola mi ha detto - e Bastianini l’ha confermato - che tende a cambiare poco sulla moto”.

Ci saranno problemi di gestione dentro al box? Marco è piuttosto ottimista anche sotto questo aspetto.

“Personalmente ho un ottimo rapporto con Cristian Gabarrini (capo tecnico di Bagnaia, nda), siamo anche andati in vacanza insieme. Ci siamo parlati, siamo d’accordo sul fatto che in pista i piloti sono rivali, ma nel box siamo un’unica squadra. Poi è chiaro che ognuno di noi vorrebbe che vincesse il suo pilota, ma gli interessi sono comuni. Sono convinto che dal punto di vista umano, i rapporti saranno ottimi dentro al box: il rapporto tra i piloti non cambierà questa situazione, non avremo problemi”.

Rigamonti spiega le caratteristiche di guida di Bastianini.

Enea è uno di quelli che frena forte, ma riesce a entrare in curva con grande velocità: non a caso, molti suoi sorpassi avvengono nella fase di inserimento. Sia lui sia Pecco sono molto forti in staccata: questo permetterà di sviluppare in modo più semplice la moto. Enea non ha bisogno di far scivolare la gomma posteriore per far girare la Desmosedici: per questo consuma meno gli pneumatici e ha un vantaggio nel finale di gara. Il suo modo di far curvare la moto dipende anche da quanto si sporge ed è anche il pilota Ducati che piega più di tutti: questo è un vantaggio, ma può anche essere un limite quando c’è poco grip”.

Durante l’intervista, viene fuori anche che la HRC ha ingaggiato Ken Kawauchi dalla Suzuki: nel 2022, era il direttore tecnico della Casa giapponese. E’ un telaista, probabilmente dovrà essere il collegamento tra il box e il Giappone, ruolo che di fatto ha ricoperto anche Suzuki. Ma quanto è differente il lavoro tra una Casa giapponese e una europea?

“Molto. In Suzuki c’erano 3-4 tecnici giapponesi, gli altri erano europei: il contatto con l’Azienda è molto minore. In Ducati c’è molto scambio continuo di informazioni tra casa e pista e, soprattutto, si portano in pista molte più novità, si fanno prove che in Suzuki non si facevano”.

Rigamonti era in Ducati quando il direttore tecnico era l’ingegnere Filippo Preziosi, mentre dal 2014 c’è Gigi Dall’Igna: è molto differente il metodo di lavoro tra i due ingegneri?

“Sì. E’ anche cambiata molto la struttura, le persone sono quasi raddoppiate rispetto ad allora. Gigi è uno che vuole portare molte novità, anche collaudandole durante le gare, mentre Filippo era più conservativo, voleva essere sicuro prima di portare qualcosa di inedito”

E’ opinione comune che la Ducati sia più avanti di tutte le altre Case, ma Marco sottolinea anche un altro aspetto.

La Desmosesidci è sembrata la moto migliore e probabilmente lo è, ma la differenza grande l’hanno fatta i piloti. Quartararo, per esempio, ha subito un calo psicologico a fine stagione, come peraltro era già successo nel 2021. E la Suzuki che ha vinto due delle ultime tre gare, perché non ha reso durante la stagione: colpa della moto o dei piloti? Io credo che i piloti facciano ancora la differenza”.

Nel 2023 arriverà il sensore unico per il controllo della pressione delle gomme unificato. Ma Marco rivela un dettaglio importante.

“La situazione non è ancora chiara: nelle prime due gare non ci sarà il sensore. E ancora non si sa quale penalità verrà inflitta se viene rilevata una anomalia: non mi stupirei se non se ne farà nulla…”.

Rigamonti è stato a fianco di Andrea Iannone, per seguirlo in Suzuki ha perfino lasciato la Ducati: ecco le sue parole sul pilota di Vasto.

“E’ un pilota carismatico: è uno di quelli che se c’è da provare, lui ci prova! A me piaceva molto perché non si è mai tirato indietro, piuttosto che accontentarsi cadeva una volta in più. Purtroppo è stato in Ducati quando la moto era ancora un po’ indietro. Abbiamo conquistato la prima vittoria dopo tanti anni per la Casa di Borgo Panigale (Austria 2016, nda)”.

Può tornare a correre?

Dopo quattro anni è molto difficile in MotoGP e sono arrivati giovani molto forti. Credo sia complicato”

Tornando al tema dell’intervista: Bastianini è pronto per il titolo? Rigamonti, inevitabilmente, non si sbilancia.

“Se guardiamo il 2022, Enea ha fatto delle gare incredibili, altre in cui ha fatto fatica e bisogna capire perché. E poi non dimentichiamo il nuovo formato del 2023, un formato che privilegia chi è forte nel giro secco, dove Bastianini deve ancora migliorare”.

L’intervista completa a Marco Rigamonti su ZamTube

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