MotoGP 2023. Andava fatto: il confronto tra Pedro Acosta, Marc Marquez e Valentino Rossi a 20 anni

MotoGP 2023. Andava fatto: il confronto tra Pedro Acosta, Marc Marquez e Valentino Rossi a 20 anni
Il classe 2004 sta rifacendo gli stessi passi dei due più grandi della MotoGP. Analizziamo in dettaglio i loro numeri e facciamo qualche riflessione
16 novembre 2023

Pedro Acosta, a 19 anni, si è laureato campione del mondo di Moto2, due anni dopo il titolo di Moto3. In soli tre anni di motomondiale Acosta ha ottenuto 2 titoli.

E questo è qualcosa che non era riuscito né a Rossi né a Marquez.

L’italiano aveva vinto due titoli in quattro anni, con un anno di ritardo rispetto ad Acosta (la 250 Vale la vinse a 20 anni).

Marquez invece ha esordito giovanissimo in 125, e il titolo nella classe minore è arrivato al terzo anno, mentre quello in Moto2 al secondo (sarebbe potuto arrivare anche da rookie senza l’infortunio che gli portò la prima diplopia…). Per MM due titoli in cinque anni.

Acosta e Marquez hanno vinto due titoli a 19 anni, Rossi a 20.

Curiosità: il primo anno di Acosta nel motomondiale è stato l’ultimo di Valentino Rossi.

GP disputati, podi e vittorie

A 20 anni, dopo il titolo in 250, Rossi aveva corso 60 GP. Ne aveva vinti 26 (43% di vittorie) ed era finito sul podio 36 volte (60%).

A 19 anni, dopo il titolo in Moto2, Marquez aveva corso 84 GP. Ne aveva vinti 26 (31%di vittorie) ed era finito sul podio 39 volte (46%).

A 19 anni, dopo il titolo in Moto2, Acosta ha corso 54 GP. Ne ha vinti 16 (29% di vittorie) ed è finito sul podio 27 volte (50%).

Alcune riflessioni

Acosta è, fra i tre, quello che ha impiegato il minor numero di anni e di GP per vincere due mondiali.

Rossi però è quello con le percentuali migliori sia per quanto riguarda i GP vinti che i podi conquistati.

Marquez dal canto suo è quello che ha iniziato a correre nel motomondiale prima degli altri, ben due anni prima, a 15 contro i 17 degli altri due.

Il futuro di Acosta

Adesso Acosta è pronto per iniziare il suo percorso in MotoGP. Lo farà con una KTM mentre gli altri due iniziarono con una Honda che, a quel tempo, sia nel 2000 che nel 2013, era la moto più forte o comunque una delle più forti.

Acosta è in una situazione simile: KTM è forte ma Ducati lo è di più. Ad ogni modo Binder dimostra di essere competitivo.

Impossibile dire qui che carriera avrà Acosta in MotoGP e quanto diventerà grande.

Per adesso, seppur quest’anno abbia superato i 300 punti e abbia vinto il mondiale con due GP di anticipo è sembrato meno dominante rispetto a quanto aveva fatto vedere in Moto3.

Sia ben chiaro: il mondiale vinto da Acosta in Moto2 è stato vinto in modo netto, ma Pedro non ha mai dato l’idea di essere il dominatore assoluto. Ha controllato, ha gestito ed era superiore ma non ha vinto a suo piacimento, come invece facevano Rossi e Marquez nel 1999 e nel 2012.

Un altro elemento da tenere in considerazione: Acosta ha vinto il mondiale con il team Ajo, lo stesso che ha portato al successo (e poi in MotoGP con KTM) gli ultimi due vincitori della Moto2: Gardner e Augusto Fernandez. Insomma era nella squadra di gran lunga migliore, anche se i migliori piloti, come dice Agostini, corrono con le moto migliori.

Caro Pedro Acosta ti aspettiamo tutti in MotoGP. È chiaro che non vuoi essere il nuovo Marquez o il nuovo Rossi ma vuoi essere solo Acosta. Ma per adesso stai camminando nello stesso sentiero di questi due grandi.

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