MotoGP 2021, GP di Spagna a Jerez. Marc Marquez: "Meglio che in Portogallo"

MotoGP 2021, GP di Spagna a Jerez. Marc Marquez: "Meglio che in Portogallo"
Francesco Bagini
Lo spagnolo termina nono il suo secondo GP dopo l'infortunio, dolorante per la caduta di ieri: "A 8 giri dalla fine ho dovuto rallentare. In questo GP ho però iniziato a lavorare sulla moto per capire cosa migliorare"
2 maggio 2021

JEREZ - Marc Marquez ha terminato il suo secondo GP post infortunio in nona posizione, a 10.494 secondi dal vincitore.

Il pilota della Honda si è detto comunque contento del risultato e, soprattutto, delle sue sensazioni in sella, nonostante questo weekend abbia avuto un brutto incidente nelle FP3.

Marc, come ti senti dopo questa seconda corsa?

"Ho sofferto fisicamente, ma meno che a Portimao. Dopo la caduta di ieri il mio collo era bloccato e partire da dietro non ha aiutato. Ma l’importante è fare dei chilometri. A 8 giri dalla fine ho dovuto rallentare. In questo GP ho cominciato a lavorare sulla moto per capire cosa fare per migliorare".

Come va la Honda?

"Oggi ho avuto l’opportunità di seguire Pol Espargaro, Bradl e altri piloti. Perdiamo di più in mezzo alla curva, dobbiamo capire perché. Domani farò qualche giro per provare qualcosa, non troppi, ma di qualità. Honda sta lavorando tanto, porta nuovi pezzi, ma non bisogna perdere la strada. Cercheremo di capire cosa hanno fatto nel 2020, cosa si sta facendo adesso e in passato per trovare il giusto bilanciamento".

Da qui al GP di Francia come ti allenerai?

"Se domani sono a posto, domani farò un po’ di giri, non so quanti. Poi non guiderò più fino a Le Mans, andrò a fare un controllo dai medici e decideranno se potrò aumentare il lavoro a casa. Adesso sono molto stanco, ma più per la caduta di ieri che per il braccio destro. Una scivolata come quella di ieri la senti, ma a livello di braccio mi sento molto meglio rispetto a Portimao".

La MotoGP è cambiata molto dal 2019?

"Non sono nella condizione per vincere in questo momento, Quartararo avrebbe vinto se non avesse avuto il problema al braccio. La gara è cambiata un po’ dal passato, siamo tutti più vicini, non è facile superare, tutti vanno più veloci e con il sistema 'hole shot' è più complicato superare, a svantaggio dello spettacolo: sono stato dietro a Zarco e mi chiedevo dove avrei potuto passarlo, perché quando abbassava la moto era impossibile farlo".

Questo fine settimana si è discusso di sicurezza e di adeguare le vie di fuga alla velocità delle moto di oggi: cosa ne pensi?

"Le MotoGP vanno sempre più veloci, questo significa che gli spazi di fuga diventano sempre più “stretti”, non solo a Jerez, ma in tutti i tracciati. Ci sono tanti sistemi per fare andare più forti le moto, le Case lo devono fare, è vero, ma i piloti devono anche prendere una posizione su certi sistemi: non abbiamo bisogno di fare i 360 km/h del Qatar. Se si continua in questa direzione, tutti i circuiti diventeranno troppo piccoli".