MotoGP 2021. GP di Germania al Sachsenring. Joan Mir: “Possiamo diventare fortissimi”

MotoGP 2021. GP di Germania al Sachsenring. Joan Mir: “Possiamo diventare fortissimi”
Giovanni Zamagni
Il campione del mondo in carica pensa che entro la fine della stagione il pacchetto Mir/Suzuki potrà essere ad altissimo livello
17 giugno 2021

Joan Mir è fiducioso sul suo GP di Germania

“Penso che questa possa essere una pista favorevole, ero stato forte al debutto nel 2019. Sembra che farà molto caldo, bisognerà gestire bene la situazione. Credo che questo sia un circuito interessante per noi”.

Come valuti la tua competitività? Quella del “pacchetto” Mir/Suzuki
"Non siamo i migliori in questo momento, ma credo che attualmente siamo un buon pacchetto. Spero di migliorare e di essere fortissimo a fine dell’anno.
Sono contento di fare due gare consecutive e avere più tempo per sviluppare materiale nuovo e sfruttarlo meglio nella seconda parte della stagione. Al momento, per noi è difficile vincere, ho bisogno di avere qualcosa in più per poter essere più competitivo”.

Cosa hanno detto ii test?
“Non ho parlato con la squadra di questo, voglio capire meglio cosa ha provato Guintoli a Jerez. Ma mi aspetto che la nostra base possa funzionare qui. In Giappone so che stanno lavorando duro, bisogna vedere se in Austria avremo del materiale nuovo per migliorare ulteriormente la moto.

A proposito dell'episodio della tuta aperta di Quartararo al GP di Barcellona, Mir ha detto:

“Ho rivisto le immagini, non so se sia stato Fabio a togliersi il paracostole. Per quanto riguarda la tuta aperta, il problema riguardava lui,: non ha creato pericolo per altri. Ma è anche vero che il regolamento parla chiaro: la tuta deve essere chiusa. So che Fabio è un po’ arrabbiato con me per quello che ho detto domenica sera dopo la gara, ma non c’era nessuna intenzione di andare contro di lui, non ero stato critico nei suoi confronti, non ho chiesto a Suzuki di andare a reclamare in direzione gara. Sono andati loro per capire cosa fare in una situazione del genere. Se fosse successo a me, avrei preferito che mi avessero fermato con la bandiera nera, perché era una situazione pericolosa per il pilota. Ma un’altra cosa è togliere, eventualmente, volontariamente la protezione. Io non ce l’ho con Fabio, dico solo che se è stato lui – ripeto, se è stato lui - a togliersi il paracostole, in quel caso ha creato pericolo per gli altri”.

Ti stai divertendo a guidare?

Mi diverto se sono veloce, se non lo sei soffri, perché è difficile sopportare tutto questo. Ma se lotti per una vittoria, per un titolo, ti diverti eccome. Mi piace molto guidare una MotoGP, ma quando vinci...”.

“Sul fatto che l'anno prossimo potrebbero esserci otto Ducati e due Suzuki. A me non dispiace, se Suzuki non organizza un team satellite c’è un motivo. Certo, otto Ducati in pista per noi possono essere un problema, è probabile che così il livello della Ducati crescerà ulteriormente”.

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