MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: "Non so come andrà a finire con Ducati"

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: "Non so come andrà a finire con Ducati"
Giovanni Zamagni
Andrea non si sbilancia sul futuro: “Presto si saprà”, mentre non si dà pace sulla situazione tecnica della gomma: “E’ un campionato pazzo, decidono gli pneumatici. Il contratto non mi interessa, dentro al box pensiamo solamente a risolvere i nostri problemi”
13 agosto 2020

Alla quarta gara, si parla già di “ultima spiaggia” per Andrea Dovizioso e la Ducati. E’ così? 

“La situazione è abbastanza strana in generale: anche a Brno è venuta fuori una gara particolarmente anomala. Pochi si sarebbero aspettati certi risultati: è un’ulteriore conferma che la situazione non è sotto controllo per la maggior parte di team e piloti. Per qualcuno ci sono stati meno problemi nei test invernali, poi hanno faticato a Brno. Noi stiamo facendo tanta fatica, la situazione non è lineare come negli ultimi anni e dobbiamo trovare la quadra. Abbiamo studiato in questi tre giorni tanti dati: correre in un’altra pista ci ha fatto capire delle cose in più, bisogna vedere se riusciamo a migliorare, cosa abbiamo capito. Sono emerse delle situazioni chiare”.

Non svicolare: sei “costretto” a vincere due gare, che effetto ti fa?

“A differenza di chi vive questa situazione senza essere dentro come lo sono io, ci si basa solo su dati passati e ci si aspettano solo certe cose, ma la realtà è bene diversa: non arriviamo qui con più possibilità di vittoria rispetto ad altri. Anzi… Se riusciamo a mettere in atto quello che pensiamo di aver capito, allora possono cambiare certe cose. Ma io mi ritengo uno realista, prima parlo dei dati attuali, poi di quello che può accadere. Mi fa piacere che si parli di una vittoria, vuol dire che ha stima di me, ma nelle ultime gare, realisticamente, siamo andati piano. Non si può credere o pretendere che qui stiamo davanti a tutti: nel 2019 le Yamaha erano andate forti qui e quest’anno sono ulteriormente migliorate, quindi… Fare pronostici adesso è da pazzi, dobbiamo solo pensare a migliorare: se ci riusciamo, possono cambiare delle cose e anche noi entriamo nella lotta”.

E’ casuale che abbiano vinto due piloti che vengono dalla Moto2?
“La MotoGP di oggi sta vivendo una situazione particolare: i team satelliti di Honda, Yamaha e Ducati sono moto ufficiali al 95%… Insomma, la differenza è poca: non è più come qualche anno fa, quando i piloti satelliti avevano poche possibilità. Adesso possono stare davanti, c’è un collegamento diretto tra team ufficiale e satellite. Nessuno si sarebbe aspettata la KTM così, ma se vai a vedere la gara di Jerez1: Binder, dopo la caduta, ha fatto 4 secondi più veloce di me, si sarebbe giocato il podio. A Brno è stato inaspettato per tutti: questa gomma sta modificando certi equilibri, non c’è più stabilità”.

Come hai passato gli ultimi giorni?
“Sono andato a casa, è stupendo avere la possibilità di staccare per 2-3 giorni. Sono arrivato questa mattina in pista allenato e bello carico: Brno è stata difficile ed è andata peggiorando. Ma viene fuori tanta realtà, a noi interessa capire perché non ci siamo riusciti nelle prime tre gare. I tecnici hanno fatto un lavoro pazzesco, non si sono riposati: sono emersi tanti dettagli, non è facile mettere tutto insieme”.

Com’è il clima nel tuo box, al di là dei risultati e delle gomme?
“Siamo solo concentrati su che far andare la moto, indipendentemente da quello che sarà il mio futuro, non possiamo accettare di fare una stagione così, m di farci sconfiggere da una situazione diversa di gomme, vogliamo assolutamente e indipendentemente dal mio futuro, vogliamo risolvere questa situazione. Rimaniamo concentrato su questo, parlo solo di questo anche dentro al box, è quello che mi interessa. Quello che succederà lo scopriremo, non credo tra tanto”.

Cosa sei riuscito a scoprire guardando i dati degli altri piloti? Sei costretto a cambiare la messa a punto: non c’è il rischio di perdere la strada?
“Tutto è possibile e in questo dobbiamo fare la differenza. Riuscire a capire tutti i dettagli è molto complicato, è un insieme di tanti fattori, non c’è una sola cosa. Noi crediamo che il set up non ci possa far fare una svolta su quello che cerchiamo, crediamo dipenda di più dalla guida, da come approcci certi cose. Se capiamo bene cosa fare, entriamo in una situazione di lavoro dove puoi arrivare a ottenere certi risultati, se non lo capisci diventa complicato. Bene Bagnaia e Zarco che sono andati forte, ci sono dei dati oggettivi, reali, da studiare: non da copiare, ma da studiare per capire la reale situazione, capire cosa devo fare io di diverso. E’ difficile da spiegare, è molto complicata, ed è normale che dopo tre anni così positivi tutti siano sorpresi. Ma negli ultimi tre anni abbiamo ottenuto certi risultati grazie a un lavoro di fino. E’ quello che dobbiamo cercare di fare anche in questo momento. La gomma è diversa, siamo andati alla ricerca di certi aspetti, probabilmente sbagliati. Tutto supposizioni. Ma ogni volta che fai una gara si tratta di raccogliere dati, studiati da tanti ingegneri: complimenti alla Ducati, sono particolarmente bravi. Poi bisogna applicarli nel modo giusto: ci credo e ci crediamo, siamo convinti che non sia necessario stravolgere niente”.

La KTM può giocarsi il mondiale?
“E’ troppo presto per dire una cosa del genere, troppi alti e bassi, fare pronostici è da matti: i primi 8/9 piloti si possono giocare il mondiale. Non è una situazione come gli altri anni, perché c’è un’anomalia. Mi aspetto per buona parte della stagione - se non per tutta - tanti alti e bassi, perché la gomma è particolare”.

Stai soffrendo la situazione del contratto?
“Non più di tanto, è proprio la situazione di questa gomma che ci ha destabilizzato, ha cambiato una situazione chiara da tre anni, sapevamo i nostri punti forti e deboli, li gestivamo. Abbiamo corso in condizioni anomale: a Jerez non eravamo mai stati con quella temperatura; a Brno non eravamo mai andati così lenti: vuol dire che la pista non era in buone condizioni e che le gomme non si sono comportate come la Michelin si sarebbe aspettata. E’ un campionato pazzo per la gomma, comanda la gomma. Bisogna stare tranquilli e lavorare”.

Ma tu sai come andrà finire con la Ducati?
“No, non lo so”.