MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Non euforici, ma soddisfatti”

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Non euforici, ma soddisfatti”
Giovanni Zamagni
Andrea non è troppo deluso dopo il quarto posto: “Voglio essere più positivo di quella che è, me la voglio giocare. Anche a Le Mans si è visto come tutti facciano degli alti e bassi, non solo la Ducati”. Sul sorpasso con Petrucci e Rins: “Io e Danilo ci siamo agganciati: è stata una fortuna, altrimenti Rins mi avrebbe centrato”
11 ottobre 2020

Andrea, sei contento per aver guadagnato dei punti su Quartararo, o deluso per l’occasione persa?

“Diciamo che quando fai una stagione così, lasciare punti in giro non è il massimo, specie considerando i punti persi a Barcellona. Dà fastidio, ma questo è lo sport ma bisogna andare avanti. Scoccia, ma da fuori non ripossono capire e percepire le difficoltà quando stai per fare un errore e vanificare tutto. Se si riuscisse a percepire quando uno sta per cadere durante la gara, la vivresti meglio: da fuori sembra tutto più facile. Devi prenderti tanti rischi e fare un errore è veramente molto facile quando la situazione è così. Alla fine dobbiamo essere più contenti che arrabbiati. Si poteva fare di più, lo sappiamo, ma alla fine prima di Le Mans il distacco dal primo era più grande. Non euforici, ma soddisfatti”.

 

Guardando le prossime piste, cosa ti aspetti? Aragon dovrebbe essere favorevole alla Ducati.

“Ripeto sempre la stessa cosa: in una pista, finché non ci metti le ruote sopra non puoi sapere con queste gomme. Se avessimo gli pneumatici del 2019 ci sarebbero più certezze, l’anno scorso avevamo fatto secondi ad Aragon. Ma sinceramente adesso non puoi fare previsioni: queste gomme si comportano diversamente non solo nella prestazione pura, ma anche nel consumo. Alla fine, Le Mans è stato più buona per noi, ma sulla carta avrebbe dovuto favorire altri: non sappiamo cosa avrebbero fatto in gara le Yamaha con l’asciutto. C’era solo una Yamaha davanti ed era accerchiata dalle Ducati e anche noi avevamo un buon passo. Questo per dire che anche a Le Mans ci sono stati alti e bassi strani: può succedere di tutto. Ma anche qui sono emersi alti e bassi interessanti per noi, hanno fatto fatica, anche se in certe situazioni le Yamaha hanno dimostrato di avere il passo: ieri Quartararo, stamattina Morbidelli. Ma alla fine sappiamo che quando sono in mezzo al gruppo fanno più fatica. La voglio vedere in maniera ottimistica di quella che è: abbiamo ancora le nostre possibilità, ma tutto dipende dalla velocità che abbiamo in ogni pista. Fare pronostici è impossibile. Ma alla fine anche gli altri, con caratteristiche differenti, hanno dei limiti. Non c’è più lo strapotere Yamaha di inizio anno, la Suzuki qui ha faticato più di quanto mi aspettassi: voglio vederla positiva, me la voglio giocare. Poi se non avremo la velocità, vedremo. Intanto abbiamo guadagnato punti”.

 

L’episodio al 17esimo giro con Rins e Petrucci ti ha fatto venire in mente l’ultimo giro del Mugello 2019?

“Ci sono rimasto male. Ho staccato troppo lungo e allora ho iniziato a frenare come un “assassino”: ho bloccato il davanti e ho rallentato troppo. Danilo (Petrucci, NDA) dall’esterno voleva entrare e mi ha agganciato. Agganciandomi siamo andato un pochino larghi: ma forse questo è anche il motivo per il quale ci siamo salvati con Rins, che altrimenti mi avrebbe centrato. Ma io ero davanti, non potevo fare niente e mi sono ritrovato quarto, distaccato, con Miller che “fumava” davanti a me. Peggio di così non si poteva: da primo, nella situazione migliore, mi sono trovato a perdere del terreno ed ero messo male con le gomme. Lì avevo deciso di passare Danilo, perché avevo visto dagli schermi che stavano arrivando da dietro. Ho pensato: intanto mi metto davanti, poi faremo a “pugni”. Purtroppo la “esse” è andata così e ho perso ancora di più. Però alla fine è andata bene, potevano buttarmi giù un altra volta”.

 

Petrucci aveva la media anteriore, tu la soffice: è stata la scelta sbagliata?

“E’ una scelta che facciamo insieme e, sinceramente, ero abbastanza tranquillo. Devi decidere una gomma per una gara a Le Mans dove può succedere di tutto, piovere più forte o smettere completamente: non puoi fare una scelta logica, la devi fare a caso. Punto. Noi oggi l’abbiamo un pochino pagata. Ecco perché sono comunque soddisfatto, perché fare quarto con due morbide non è male: scoccia, perché se avessi scelto le gomme di Zarco (doppia media, NDA) avrei vinto, se avessi scelto quelle di Petrucci me la sarei giocata con lui”.

 

Pioggia e freddo potrebbero essere un vantaggio per te nei prossimi GP?

“Il freddo non ci dà un vantaggio: queste gomme possono andare benissimo per la Yamaha con tanto freddo ad Aragon, così come possono andare malissimo. Non è che con queste temperature noi andiamo meglio e gli altri peggio. Non lo sa nessuno perché in certe piste le gomme vanno meglio su alcune moto piuttosto che su altre ed è il motivo per cui vai su un circuito e la storia del passato non conta. Non lo può sapere nessuno, ma non lo sa nemmeno la Michelin”.

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