MotoGP 2019. I temi del GP del Giappone

MotoGP 2019. I temi del GP del Giappone
Giovanni Zamagni
Márquez e un tabù da sfatare; Dovizioso a Motegi per vincere; Rossi in cerca di una svolta e Lorenzo sotto esame
17 ottobre 2019

Si arriva in Giappone, a Motegi, con il titolo della MotoGP già assegnato: considerando anche la differenza di fuso orario, verrebbe voglia di stare a letto… Ma anche se Marc Marquez è già campione, sono tanti gli spunti interessanti che offre la 16ª gara stagionale. Insomma, vale comunque la pena di alzarsi presto.

MÁRQUEZ: TABU’ DA SFATARE
Negli ultimi anni, Marc Márquez è sempre caduto nella gara successiva a quella della conquista del titolo: sono convinto che a Motegi farà di tutto per sfatare questo tabù, soprattutto sulla pista di Casa Honda.

DOVIZIOSO E DUCATI: PER VINCERE
Dopo le difficoltà thailandesi, Ducati e Dovizioso sono in Giappone per vincere: questa è una pista favorevole al Dovi e alla Desmosedici. Andrea deve sfruttare al meglio questa occasione: potrebbe anche essere l’ultima per tornare sul gradino più alto del podio (a meno che non piova nei prossimi GP…). Rimanendo in Casa Ducati, questo è un appuntamento importante anche per Danilo Petrucci, atteso a un riscatto.

ROSSI: SERVE UNA SVOLTA
La Yamaha è cresciuta, Quartararo e Viñales sono sempre competitivi e quasi sempre sul podio, mentre Rossi fatica un bel po’. Bisogna assolutamente svoltare, trovare una soluzione al cronico problema di mancanza di grip al posteriore. Valentino mantiene una posizione di forza all’interno del box Yamaha, ma deve cambiare passo. A cominciare da Motegi.

LORENZO: SEMPRE SOTTO ESAME
Lorenzo non si fa troppe illusioni (“i risultati non vengono, perché non riesco a guidare questa moto”), ma è chiaro che ci si aspetta sempre una reazione da un campione come lui: è impensabile che Jorge rimanga sempre nelle ultime posizioni. L’obiettivo è sempre lo stesso: entrare nei primi dieci, risultato mai ottenuto quest’anno con la Honda.

DALLA PORTA: QUATTRO GP PER IL TITOLO
Primo con 22 punti di vantaggio su Arón Canet: Lorenzo Dalla Porta può anche permettersi di arrivare sempre secondo per conquistare il titolo. Ma in Moto3 non si possono, e non si devono fare i calcoli: Dalla Porta deve continuare l’ottimo lavoro svolto fin qui. “Non bisogna pensare ai punti, ma a fare delle belle gare” conferma Lorenzo, pilota cresciuto tanto in questo 2019, soprattutto a livello di tenuta psicologica.